Coronavirus

Intervista al Dott. Andrea Crisanti: “I bambini non si ammalano di Covid”


Su Nature, la più prestigiosa rivista scientifica, è stata pubblicata l’intervista del Dott Andrea Crisanti, che riferisce importanti novità circa il rapporto tra Covid-19 e bambini.

A riportare le se parole è il sito Positizie. Scopriamo cosa ha da dirci.

Intervista ad Andrea Crisanti

Andrea Crisanti (Roma, 14 settembre 1954) è un medico, accademico e divulgatore scientifico italiano.

È professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova. In precedenza è stato professore di parassitologia molecolare presso l’Imperial College di Londra. È noto soprattutto per la ricerca e lo sviluppo di zanzare geneticamente modificate, con l’obiettivo di interferire con il loro tasso riproduttivo e la capacità di trasmettere malattie infettive come la malaria. È inoltre presidente del gruppo scientifico del programma Marie Curie dell’UE.

Durante la pandemia di COVID-19 in Italia, Crisanti ha condotto alcune analisi sui cittadini di Vò e scoperto che la maggior parte delle persone infette erano portatori asintomatici senza sintomi, ma in grado di diffondere il virus COVID-19. Nella primavera del 2020 durante la pandemia di COVID-19 è stato nominato dalla regione Veneto consulente tecnico. È stato tra i primi a rilevare la contagiosità degli infetti asintomatici e a far effettuare i tamponi su di essi.A maggio è stato insignito del sigillo della città di Padova, per i suoi meriti nella gestione della pandemia di COVID-19[6]. A fine giugno 2020 viene nominato dal PM di Bergamo consulente speciale sulle indagini delle morti per COVID-19 nelle RSA e nella sanità lombarda. (Wikipedia)

Dottor Andrea Crisanti, la Buona Notizia del suo studio è relativa ai bambini. A Vo’, nonostante siano stati esposti al rischio, i bambini non si sono ammalati. Cosa significa?

I neonati da zero a un anno si infettano. La Buona Notizia riguarda solo i bambini da 1 a 10-11 anni. Sicuramente lo studio di Vo’ dimostra che i bambini hanno una resistenza maggiore al virus degli adulti. Occasionalmente però abbiamo notizia che i bambini si possono ammalare. Non è una refrattarietà assoluta. L’evento è possibile, ma statisticamente molto raro, dal momento che a Vo’ su 234 bambini di quell’età, che vivono anche con genitori infetti, nessuno si è ammalato. Stiamo cercando di dare una spiegazione al fenomeno, ma al momento non sappiamo il perché.

La seconda buona notizia è che facendo i test a tutta la popolazione il virus viene sconfitto.

Certo. Lo abbiamo sempre detto. Se abbiamo un focolaio e facciamo il test a amici, parenti, colleghi di lavoro, vicini di casa, fermiamo il virus. Lo studio di Vo’ lo dimostra. La scienza è misura; se non ci sono dati, non è scienza.

Ho letto in una sua dichiarazione che  le mascherine funzionano.

Un’altra buona notizia è che le mascherine proteggono sicuramente dal rischio del contagio e proteggono anche quelle chirurgiche.

Nelle sue scelte e nelle sue proposte si avverte un grande rispetto per la vita umana.

Questo è sicuramente il mio principio ispiratore, che io ho tratto anche da tanti anni di esperienza nei processi di controllo dei paesi in via di sviluppo. Non c’è progresso sociale in una società che soffre per una epidemia.


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