Diritti e doveri

Donne casalinghe: meglio richiedere la pensione sociale o la pensione casalinghe? Ecco con quale l’importo è più alto


Molte lettrici ci chiedono se è più conveniente attendere la pensione sociale oppure versare, nel corso della vita, contributi volontari per ottenere in tarda età la pensione delle casalinghe.

Pochi sanno infatti. che la pensione delle casalinghe è un importante opportunità di sussidio assistenziale che si costruisce negli anni e permette, alle donne casalinghe, di ottenere una pensione,  una sorta di salvadanaio contributivo su base volontaria.

Chi opterà per l’ottenimento della pensione delle casalinghe, dovrà versare volontariamente il pagamento di contributi all’Ente previdenziale, in netto anticipo.

Per essere sicuri se è più conveniente optare per la pensione casalinghe o preferire la pensione sociale, è opportuno valutare tempestivamente quali misure previdenziali sono più vantaggiose. Soprattutto le donne che lavorano a casa e fanno i lavori domestici, sono spesso svantaggiate e poco tutelate, nonostante svolgono attività molto pesanti in casa. Nel corso dei secoli si è intensificato il pregiudizio che il carico di lavoro sulle spalle delle casalinghe non valga ricompense economiche, ma non è giusto e nè corretto. Molte casalinghe, infatti, sono anziane e non hanno abbastanza soldi per garantirsi una vita dignitosa dopo una vita di sacrifici dedita i famigliari.

Alle donne conviene aspettare la pensione sociale INPS o pagare i contributi al Fondo casalinghe?

Pensione casalinghe: Con l’iscrizione al Fondo casalinghe il vantaggio immediato riguarda il requisito anagrafico. E ciò perché per l’erogazione della pensione casalinghe può avvenire già a partire dal raggiungimento dei 57 anni di età.

La pensione Inps casalinghe viene liquidata a 57 anni, ma soltanto se l’assegno supera di 1,2 volte l’assegno sociale (che per il 2021 ammonta a 457,99 euro). In pratica, si pensiona chi raggiunge una prestazione almeno pari a 549,59 euro al mese: chi non ce la fa, deve aspettare i 65 anni. Le casalinghe con almeno 65 anni possono infatti ottenere la pensione senza dover raggiungere una soglia minima di assegno.

In ogni caso, per raggiungere la pensione bisogna aver versato almeno 5 anni di contributi.

È da tener presente, poi, che l’Inps non regala nulla: la pensione è calcolata sulla sola base dei contributi versati. Chi, ad esempio, ha versato un totale di 15mila euro, ha diritto a una pensione pari a circa 70 euro al mese.

Pensione sociale:

Le casalinghe hanno diritto all’assegno sociale? Sì, ma solo se possiedono i seguenti requisiti:

-almeno 67 anni di età;
-hanno la residenza effettiva, stabile e continuativa per almeno 10 anni nel territorio italiano;
-hanno un reddito annuo non superiore a 5.953,87 euro, se non sposate;
-se sono coniugate, il reddito proprio, sommato a quello del coniuge, non deve superare 11.907,74 euro.

Per il 2021, l’assegno sociale ammonta a 457,99 euro al mese. L’assegno ha importi diversi per gli invalidi, può essere maggiorato e ottenere il cosiddetto incremento al milione.

Per cui quando ci chiediamo se alle donne conviene aspettare la pensione sociale INPS o pagare i contributi al Fondo casalinghe la risposta potrebbe non essere univoca. Ad alcune converrà versare contributi per la pensione delle casalinghe se sono sicure di superare i limiti di reddito imposte dal Governo che danno diritto all’assegno sociale, vincolo non esistente se si opta per il versamento volontari dei contributi per il Fondo casalinghe.


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