Diritti e doveri

A che età si può andare in pensione con 10 o 15 anni di contributi INPS?


Anche i lavoratori che hanno versato per un breve tempo i contributi INPS hanno diritto ad una pensione.

Quindi analizziamo a che età puoi andare in pensione se hai versato soltanto 10 anni di contributi o 15 all’ente previdenziale.

Con un importo così basso di contributi, i lavoratori non potranno ottenere una cospicua indennità mensile e ciò sembra piuttosto ovvio. Come tutti sappiamo, l’importo maturato aumenta in proporzione al numero di anni in cui il lavoratore ha versato, tramite il proprio impiego, i contributi per il proprio fondo pensione.

Pertanto, per aumentare gli anni di contribuzione, è necessario lavorare per molti anni con un contratto a tempo determinato. Per sopperire a occupazioni discontinue e piene di lacune assicurative, possono essere utilizzate strategie di pagamento con contributi su base volontaria. Pertanto, se possibile, puoi avvalerti della facoltà di continuare a pagare ulteriori contributi facendosi carico del pagamento degli stessi, laddove possibile.

Chi non ha risorse economiche per il versamento volontario si chiede invece a che età si può andare in pensione con 10 anni di contributi INPS. Scopriamolo!

A che età si può andare in pensione con 10 anni di contributi INPS?

Per poter accedere alla pensione con 10 anni di contributi, si dovrà attendere il compimento dei 71 anni di età anzicchè 67 e una contribuzione successiva al 1996. Con meno di 10 anni di contributi l’INPS riconosce inoltre l’assegno ordinario di invalidità o la pensione di inabilità.

Con almeno 10 anni di contribuzione possono richiedere l’anticipo pensionistico i lavoratori ciechi.

L’età di accesso alla pensione di vecchiaia per gli uomini coincide con 56 anni e 51 per le donne. Anche alcune categorie di professionisti possono ricevere il trattamento previdenziale con soli 10 anni di contributi come ad esempio commercialisti, psicologi. In particolare, gli avvocati che posseggono almeno 5 anni di contributi presso la cassa forense possono inoltrare domanda di pensionamento all’età di 70 anni.

Pensione con 15 anni di contributi?

Pensione con 15 anni di contributi: quando è possibile andare in pensione anticipata secondo la Legge Amato

Molti lavoratori si chiedono se sia possibile andare in pensione anche con una carriera contributiva più breve del consueto. In effetti, la normativa italiana prevede alcune eccezioni che consentono l’accesso alla pensione di vecchiaia con soli 15 anni di contributi versati. Questo particolare canale di uscita anticipata è disciplinato dalla cosiddetta Legge Amato, introdotta nel 1992, che ha aperto una finestra previdenziale dedicata a chi presenta determinate caratteristiche.

La Legge Amato, infatti, consente un’uscita con requisiti ridotti rispetto agli standard ordinari (che prevedono almeno 20 anni di contribuzione), ma soltanto al verificarsi di specifiche condizioni. In particolare, l’accesso alla pensione con 15 anni di contributi è ammesso se il lavoratore rientra in una delle due casistiche seguenti:

  1. Aver maturato almeno 15 anni di contributi, equivalenti a 780 settimane, entro il 31 dicembre 1992. In questo conteggio rientrano non solo i contributi effettivamente versati tramite lavoro dipendente o autonomo, ma anche quelli volontari, figurativi (ad esempio per malattia, disoccupazione o maternità) e quelli derivanti da eventuali riscatti o ricongiunzioni.
  2. Essere stato autorizzato ai versamenti volontari prima del 31 dicembre 1992, anche se i 15 anni di contribuzione vengono raggiunti in una fase successiva. In questo caso è fondamentale che l’autorizzazione da parte dell’INPS ai versamenti volontari risulti antecedente alla fine del 1992.

Per chi non rientra in nessuna di queste due condizioni, esiste tuttavia un’altra possibilità, seppur più limitata. Alcuni lavoratori possono comunque accedere alla pensione con 15 anni di contributi se:

  • hanno almeno 25 anni di anzianità assicurativa complessiva;
  • e almeno 10 anni di lavoro effettivo, svolti con contratti che prevedevano settimane lavorative inferiori a 52 all’anno (ad esempio, lavoro stagionale o a chiamata).

È importante ricordare che, anche in presenza di uno di questi requisiti contributivi agevolati, resta fermo il requisito anagrafico previsto per la pensione di vecchiaia: bisogna comunque aver compiuto 67 anni di età.

Questa possibilità rappresenta una via di uscita importante per quei lavoratori che, per motivi personali o professionali, non sono riusciti a costruire una carriera lavorativa completa ma che, grazie alla Legge Amato, possono comunque accedere a una forma di tutela previdenziale.