Coronavirus

Covid, la terribile profezia di Bill Gates: “Il peggio deve ancora venire”. Ecco perchè


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È difficile non aver mai sentito nominare Bill Gates, una delle figure più influenti nel mondo dell’informatica e dell’innovazione tecnologica. Co-fondatore della celebre Microsoft, Gates non è solo un brillante imprenditore e programmatore, ma anche un attento osservatore delle dinamiche globali, specialmente quando si tratta di salute pubblica e crisi sanitarie. Negli ultimi anni, la sua figura è emersa anche come punto di riferimento nel campo della filantropia, grazie alle numerose iniziative promosse attraverso la sua fondazione benefica. Ma ciò che ha fatto molto discutere, e continua a far riflettere, sono alcune sue recenti dichiarazioni legate alla pandemia di Covid-19.

Gates, da tempo impegnato a sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi legati a nuove emergenze sanitarie, ha espresso la sua opinione in merito all’evoluzione del virus e ai possibili scenari futuri. Secondo lui, il mondo non dovrebbe abbassare la guardia. Anzi, ciò che è stato vissuto finora potrebbe rappresentare solo l’inizio di qualcosa di ancora più critico. Le sue parole suonano come un monito, una sorta di avvertimento basato su dati, studi e analisi di esperti internazionali. Gates ha sottolineato come la preparazione globale sia stata insufficiente e come, senza interventi seri e coordinati, potremmo trovarci a fronteggiare crisi ancor più gravi.

Il suo punto di vista non nasce dal pessimismo, ma da una visione realistica della fragilità dei sistemi sanitari e dell’interconnessione del nostro pianeta. Per Gates, è fondamentale investire non solo in tecnologie mediche e vaccini, ma anche in una rete globale di risposta rapida, capace di agire prima che le crisi esplodano. Ecco perché continua a spingere governi e istituzioni a collaborare, mettendo da parte divisioni e logiche di profitto.

Quando un uomo della sua esperienza lancia un’allerta così chiara, il mondo farebbe bene ad ascoltare. Non si tratta di profezie, ma di analisi lucide su come possiamo affrontare il futuro con maggiore preparazione, prima che “il peggio” si trasformi in una nuova drammatica realtà.

La terribile profezia di Bill Gates

Molti pensano che la pandemia sia agli sgoccioli ma, da quanto si apprende, non è proprio così, parola degli esperti.

Potremmo non aver ancora vissuto il peggio della malattia generata dal Covid, e potrebbe emergere una variante più contagiosa e letale rispetto a quelle con cui abbiamo avuto a che fare fino ad ora.

A parlare di ciò è Bill Gates, che aveva ‘previsto’ una pandemia già nel 2015 e che oggi parla di effetto Covid ancora temibile in una intervista al Financial Times.

Gates ha affermato di non voler fare la parte dello iettatore, ma che esiste il rischio di una variante “ancora più contagiosa e più fatale” e ha calcolato la probabilità al di sopra del 5%, spiegando come il mondo sia “ancora a rischio che questa pandemia generi una variante ancora più trasmissiva e ancora più fatale”.

Bill Gates ha affermato che in tal caso i leader mondiali dovrebbero prendere seri provvedimenti, per preparare la popolazione ad affrontare nuove minacce per la salute.

La previsione del 2015 di Bill Gates

Il magnate della tecnologia aveva già fatto delle previsioni nel lontano 2015 dicendo: “Se qualcosa ucciderà 10 milioni di persone nelle prossime decadi, è più probabile che sia un virus altamente contagioso invece di una guerra. Non missili ma microbi”.

È arrivato il momento“, suggeriva Bill Gates, “di mettere in pratica ogni buona idea, dalla pianificazione degli scenari, alla ricerca sui vaccini, alla formazione degli operatori sanitari”. Inascoltato, come Cassandra. .

Gates ha poi toccato un tema delicato, interrogandosi pubblicamente: “Le istituzioni internazionali saranno in grado di collaborare con efficacia, anche adesso che i rapporti tra USA e Cina sono in fase complicata, e quelli tra USA e Russia praticamente congelati?” Una domanda che non è solo retorica, ma che punta il dito sul grande nodo geopolitico del nostro tempo: riusciremo a superare le tensioni politiche in nome del bene comune?

Per Gates, la sfida è tutta lì. Prepararsi oggi, con strumenti adeguati e piani d’azione precisi, potrebbe significare salvare milioni di vite domani. Ma ciò richiede visione, collaborazione internazionale e la volontà politica di agire ora, non dopo che l’emergenza si sarà già manifestata. La sua posizione è chiara: non si tratta solo di una questione sanitaria, ma di una scelta di civiltà. E il tempo per decidere è sempre meno.

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