Bonus Donne 2025: Al via le domande! Scopri subito se ti spetta fino a 650€ al mese e come fare domanda
È finalmente operativo il Bonus Donne 2025, un incentivo economico volto a promuovere l’occupazione femminile stabile. Dopo un anno di attesa, l’INPS ha pubblicato la circolare n. 91 del 12 maggio 2025, fornendo le istruzioni operative per l’accesso a questo esonero contributivo previsto dal Decreto Coesione del 7 maggio 2024.
Cos’è il Bonus Donne 2025
Il Bonus Donne 2025 consiste in un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per un periodo massimo di 24 mesi, con un tetto di 650 euro mensili per ogni lavoratrice assunta. L’incentivo è destinato alle assunzioni a tempo indeterminato effettuate entro il 31 dicembre 2025 di donne considerate “svantaggiate” secondo specifici criteri.
Requisiti per accedere al bonus
Possono beneficiare dell’incentivo le donne che, alla data dell’assunzione, rientrano in una delle seguenti categorie:
-Prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ovunque residenti.
-Prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna).
-Occupate in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere.
Per le prime due categorie, l’esonero ha una durata massima di 24 mesi, mentre per la terza categoria è previsto per un massimo di 12 mesi.
Come presentare la domanda
I datori di lavoro interessati devono presentare la domanda telematicamente attraverso il “Portale delle Agevolazioni” (ex DiResCo) dell’INPS. Nel modulo online devono essere indicati:
professioniteam.it
-Dati identificativi dell’impresa.
-Dati identificativi della lavoratrice, inclusa la residenza.
-Tipologia di contratto (tempo pieno o parziale) e percentuale oraria.
-Retribuzione media mensile prevista, comprensiva dei ratei di tredicesima e quattordicesima mensilità.
-Aliquota contributiva datoriale riferita al rapporto di lavoro oggetto di esonero.
-Dichiarazione di esclusione del cumulo con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento per la stessa lavoratrice.
Condizioni e limitazioni
L’esonero è riconosciuto a tutti i datori di lavoro privati, compresi quelli del settore agricolo, ma esclude i contratti di lavoro domestico e i rapporti di apprendistato. È fondamentale che le assunzioni comportino un incremento occupazionale netto, calcolato sulla base della differenza tra il numero dei lavoratori occupati in ciascun mese e il numero dei lavoratori mediamente occupati nei dodici mesi precedenti.
Per le assunzioni di donne residenti nelle regioni della ZES unica per il Mezzogiorno, la domanda di esonero deve essere presentata prima dell’assunzione. In caso contrario, il beneficio non sarà riconosciuto.
Vantaggi economici
L’incentivo può portare a un risparmio fino a 15.600 euro per ciascuna lavoratrice assunta a tempo indeterminato per due anni, considerando l’esonero massimo di 650 euro mensili. In caso di contratti part-time, l’importo è proporzionato in base all’orario di lavoro.
Bonus Donne 2025: un sostegno economico, ma anche un segnale sociale
L’attivazione del Bonus Donne 2025, che offre fino a 650 euro al mese per determinate categorie femminili, rappresenta molto più di una semplice misura economica. È un tentativo concreto – seppur parziale – di riconoscere le difficoltà strutturali che ancora oggi molte donne affrontano sul lavoro, in famiglia e nella società.
Viviamo in un Paese dove, nonostante i progressi degli ultimi anni, le donne continuano a essere penalizzate nei percorsi di carriera, nell’accesso al lavoro stabile e persino nella gestione del tempo tra vita privata e professionale. Il bonus diventa così una risposta pratica a un bisogno reale: quello di garantire un po’ di sollievo economico a chi, spesso, porta sulle spalle il doppio carico della cura e della sopravvivenza.
Certo, un contributo mensile, per quanto utile, non risolve le radici profonde delle disuguaglianze. Ma può rappresentare un ponte, un primo passo, soprattutto per le donne disoccupate, sottopagate o costrette a lasciare il lavoro per occuparsi della famiglia. Per loro, quei 650 euro non sono solo denaro: sono libertà, respiro, possibilità.
Va detto anche che questo tipo di misura, per essere realmente efficace, deve essere facile da richiedere, accessibile, trasparente. Troppo spesso i bonus statali sono ostacolati da burocrazie complesse o da criteri restrittivi che escludono proprio chi ne avrebbe più bisogno.
Il Bonus Donne 2025, allora, va letto non solo come un incentivo economico, ma come un messaggio politico e culturale: lo Stato riconosce il valore del lavoro femminile, anche quando non è retribuito, e intende incentivare un’equità ancora lontana. Resta però il compito – nostro e delle istituzioni – di trasformare questo segnale in una strategia duratura, che dia davvero alle donne non solo sussidi, ma pari opportunità.
Conclusioni
Il Bonus Donne 2025 rappresenta un’opportunità significativa per le imprese che intendono investire nell’occupazione femminile, contribuendo a ridurre le disparità di genere nel mercato del lavoro. Per ulteriori dettagli e per accedere alla procedura di richiesta, è possibile consultare la circolare INPS n. 91 del 12 maggio 2025 disponibile sul sito ufficiale dell’INPS.