Coronavirus

Attenzione: ci sono mascherine che proteggono gli altri dal virus ma non voi che le indossate. Facciamo chiarezza: parla il Dott. Pregliasco


Sapevate che non tutte le mascherine sono in grado di bloccare il virus? Ci sono delle mascherine, in gergo definite “altruiste”, che bloccano il virus in uscita ma non quello in entrata. Su questo argomento c’è davvero molta confusione e molti di noi indossano mascherine sbagliate, pensando di proteggersi, ma in realtà la loro efficacia di trattenere il virus è pari a zero.

Dovremo ‘conviverci’ ancora per parecchio tempo con il Coronavirus pertanto, se dobbiamo lottare contro di esso, è necessario farlo opportunamente: attualmente il dibattito sulle mascherine è molto controverso e su ciò hanno fatto chiarezza medici ed esperti.

Le istituzioni sanitarie non hanno infatti una visione che concorda con tutti. Alcune Regioni – come la Lombardia – ne hanno imposto l’uso, altre no. Mentre l’Oms sostiene che non esistano al momento evidenze secondo cui indossare una mascherina, sia medica che di altro tipo, da parte di tutta la comunità, possa diminuire la trasmissione di infezione da virus respiratori. In questo contesto, così complesso, proviamo a partire da punti alcuni punti fermi. Concetti “neutri”, ma fondamentali.




Come specificato sul sito del Ministero della Salute, nel paragrafo 53, l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di indossare una mascherina solo se sospetti di aver contratto il nuovo Coronavirus e presenti sintomi quali tosse o starnuti o se ti prendi cura di una persona con sospetta infezione da nuovo Coronavirus.

L’uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani.

Infatti, è possibile che l’uso delle mascherine possa addirittura aumentare il rischio di infezione a causa di un falso senso di sicurezza e di un maggiore contatto tra mani, bocca e occhi.

Non è utile indossare più mascherine sovrapposte. L’uso razionale delle mascherine è importante per evitare inutili sprechi di risorse preziose.

Nel paragrafo 54 invece, si suggerisce come indossarle, perchè se fatto in modo errato, ci si predispone ad un rischio maggiore.




Ecco come fare:

  • prima di indossare la mascherina, lavati le mani con acqua e sapone o con una soluzione alcolica
  • copri bocca e naso con la mascherina assicurandoti che sia integra e che aderisca bene al volto
  • evita di toccare la mascherina mentre la indossi, se la tocchi, lavati le mani
    quando diventa umida, sostituiscila con una nuova e non riutilizzarla; in quanto maschere mono-uso
  • togli la mascherina prendendola dall’elastico e non toccare la parte anteriore della mascherina; gettala immediatamente in un sacchetto chiuso e lavati le mani
  • le mascherine in stoffa (es. in cotone o garza) non sono raccomandate.
Le dimensioni del virus SARS-CoV-2 e il filtraggio

Innanzitutto, chiariamo quale sia la grandezza del coronavirus, si va da 0,06 a 0,12 micron (60 – 120 nm). Il passo successivo, da qui, è quello di analizzare le capacità di filtraggio delle varie tipologie di mascherine sul mercato. Si parte dall’apice, le mascherine P100 e FFP3, le migliori per capacità di filtraggio, a scendere ci sono le FFP2N95 (classificazione Usa), le chirurgiche, e in coda le maschere di carta o in stoffa, che non hanno capacità di filtraggio sufficienti.




CORONAVIRUS          GRANDEZZA

SARS-CoV-2                  0,06 – 0,12 micron  (60 – 120 nm)

MASCHERINE           GRADO DI FILTRAGGIO      

P100                                0,02 micron  (20 nm)

FFP3                               0,023 micron  (23 nm)

FFP2                               0,3 micron   (300 nm)

N95                                0,3 micron   (300 nm)

Chirurgica                  2 micron      (2000 nm)

Le parole del dott. Pregliasco

Il virologo dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco ha fatto per udpay un ottimo tutorial di 2 minuti per spiegare chiaramente questi concetti. (L’articolo continua dopo il video)

Per riassumere:

Le mascherine FFP1, FFP2, FFP3, N95 , N99,  N100 di cui sentiamo parlare, con o senza valvola, sono quelle più adatte.

Queste mascherine conformi a questa normativa sono costituite interamente o prevalentemente di materiale filtrante, coprono naso, bocca e possibilmente anche il mento (semi-maschera), possono avere una o più valvole di inspirazione e/o espirazione e sono progettate per la protezione sia da polveri sottili (generate dalla frantumazione di solidi), sia da nebbie a base acquosa e nebbie a base organica (aerosol liquidi) e fumi (liquidi vaporizzati).



Mascherine di classe FFP1

Le mascherine di classe FFP1 assicurano un primo livello di protezione delle vie respiratorie.

Hanno una capacità filtrante di almeno l’80% delle particelle sospese nell’aria e una perdita verso l’interno minore del 22%. Non è idonea per la protezione da agenti patogeni che si trasmettono per via aerea. NON IDONEA A PROTEGGERSI DAL COVID-19

Mascherine di classe FFP2

La mascherine FFP2 offrono un secondo livello di protezione delle vie respiratore.

Hanno una capacità filtrante di almeno il 94% delle particelle sospese nell’aria e una perdita verso l’interno minore dell’8%. IDONEA A PROTEGGERSI DAL COVID-19

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Mascherine di classe FFP3

Le mascherine di classe FFP3 sono un dispositivo di protezione delle vie aeree comunemente utilizzato nell’industria tessile, mineraria, farmaceutica, dell’edilizia e costruzioni, siderurgica.

Hanno una capacità filtrante di almeno il 99% delle particelle sospese nell’aria e una perdita verso l’interno minore dell’2%. IDONEA A PROTEGGERSI DAL COVID-19

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Filtri N95, N99 e N100

-La dicitura N95 indica un filtro antiparticolato non resistente agli oli in grado di filtrare il 95% delle particelle sospese nell’aria. IDONEA A PROTEGGERSI DAL COVID-19

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-La dicitura N99 indica un filtro antiparticolato non resistente agli oli in grado di filtrare il 99% delle particelle sospese nell’aria. IDONEA A PROTEGGERSI DAL COVID-19

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-La dicitura N100 indica un filtro antiparticolato non resistente agli oli in grado di filtrare il 99,97% delle particelle sospese nell’aria. IDONEA A PROTEGGERSI DAL COVID-19

Mascherina chirurgica

Le “mascherine Medicali” (cosiddette “chirurgiche”) svolgono una differente funzione rispetto al DPI. Esse hanno come caratteristica quella di non diffondere agenti biologici pericolosi, ovvero i virus, nell’atmosfera circostante. Queste mascherine, le cui caratteristiche e performance sono diverse da quelle delle citate FFP2 o FFP3 possono, quindi, evitare che il portatore diffonda il contagio, ma non proteggono lo stesso adeguatamente dal contagio di provenienza altrui soprattutto per la scarsa aderenza al volto. NON IDONEA A PROTEGGERSI DAL COVID-19

Le mascherine cucite a mano in casa, con stoffa, non sono idonee a bloccare il virus nè in uscita e nè in entrata.



La valvola: utile per non far appannare gli occhiali e non solo

Le mascherine di protezione FFP1, FFP2 e FFP3 possono essere dotate di valvole: la loro presenza non ha alcun effetto sulla capacità filtrante del dispositivo ma assicura un comfort maggiore quando la mascherina è indossata per molto tempo. In particolare, la valvola di espirazione permette all’aria calda di fuoriuscire dal dispositivo, riducendo l’umidità che si forma al suo interno, evitando così la formazione di condensa. Questo previene inoltre l’appannamento degli occhiali e facilità la respirazione. Attenzione però, perché in questo modo anche le particelle virali possono fuoriuscire: l’utilizzo di mascherine con valvola non è infatti consigliato se si pensa di essere positivi.

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Il coronavirus può restare sospeso in aria?

Adesso, acquisti alcuni concetti fondamentali, passiamo oltre. Capiamo come il virus si comporti all’interno di ambienti chiusi. Francesco Forastiere, epidemiologo ambientale del Cnr e del King’s College di Londra, ci spiega come il coronavirus possa propagarsi in sospensione: “Uno starnuto libera nell’aria fino a due milioni di goccioline, un colpo di tosse un milione e parlare a voce alta quasi tremila. Le particelle virali inferiori a 0,1 micron possono rimanere nell’ambiente come aerosol secondario, perciò è necessario essere prudenti”.

Le goccioline eliminate dalle vie aeree, se più grandi di 100 micron, impiegano dai 3 ai 6 secondi per depositarsi sulle superfici piane, raggiungendo una distanza in orizzontale di circa un metro e mezzo. “Quando l’acqua – goccioline di saliva – evapora, dopo essersi posata su una superficie, rimane la particella virale, che può circolare nell’aria”.

Il test su una mascherina FFP3 alla GVS di Bologna

 


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