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Grosseto: “Multati per aver portato mia figlia a un controllo post trapianto”


Storia che arriva da Livorno: una famiglia è stata multata mentre tornava da una visita medica effettuata post trapianto di sua figlia di 8 anni,
La multa è stata di 530 euro. Nonostante il padre si fosse giustificato, non è riuscito ad evitare la sanzione.”Ma io sono in cassintegrazione e quei soldi li prendo in un mese”

Sanzione di 530 euro per aver portato sua figlia ad una visita medica

Una pattuglia della polizia stradale ha fermato una famiglia che ritornava da una visita medica, con la figlia di otto anni, dopo aver effettuato un controllo post-trapianto. La coppia è stata multata sull’Aurelia, prima di Livorno per aver contravvenuto alle disposizioni sulle misure di contenimento per l’emergenza sanitaria da coronavirus. Sanzione da 533 euro.

La famiglia di Grosseto che era in viaggio per una visita di controllo prevista all’ospedale Santa Chiara di Pisa.

La bimba aveva avuto un trapianto di midollo osseo, dovuto ad una leucemia mieloide acuta, l’estate scorsa. “Ricorreremo in giudizio – ha detto il legale della famiglia, avvocato Simone Falconi portando alla luce la vicenda – Non c’erano requisiti per elevare questo verbale e perciò presenterò ricorso nelle sedi giudiziarie competenti. Parlerò anche coi questori di Grosseto e Livorno e col prefetto di Grosseto per metterli al corrente della situazione”.

A guidare il padre che avrebbe accostato su richiesta della pattuglia. In auto c’erano due minori e la coppia. Al controllo, una pattuglia ha contestato il viaggio: lontani da casa e troppi in auto.

La madre non se la sentiva di guidare perché è neopatentata e la bimba vuole la mamma quando entra nel reparto di ospedale. Ecco perché eravamo tutti insieme. Ho spiegato questo alle forze di polizia che mi hanno fermato ma non c’è stato nulla da fare, hanno multato lo stesso“. Tra l’altro, precisa, “siamo tutti negativi al Coronavirus, viviamo insieme e tutti siamo stati sottoposti a tampone proprio per la patologia di mia figlia“, come categoria fragile dove un eventuale cluster familiare da Covid potrebbe causare seri danni.

Sono in cassa integrazione – racconta ancora il padre – e questo mese ho riscosso 590 euro, quasi quanto la multa. Quello che ci è accaduto ha dell’incredibile. Siamo stati trattati peggio dei ladri”.

La famiglia è molto conosciuta nella località maremmana, infatti, due anni fa una raccolta fondi aveva permesso alla bambina di ricorrere alle cure e al trapianto. La bambina venne curata al reparto di ematologia oncologica di Pisa dove ha avuto un trapianto di midollo osseo. Adesso sta svolgendo la convalescenza per guarire definitivamente e le visite di controllo fanno parte del percorso che deve seguire.


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