Diritti e doveri

Stop Reddito di Cittadinanza: dal 1°settembre arriva la Misura d’Inclusione Attiva (MIA). Scopri se puoi ottenere il sussidio


Nuovo Governo, via vecchi sussidi e ampio spazio alle misure che possano reinserire nel mondo del lavoro coloro che fin ora, hanno percepito il Reddito di Cittadinanza, senza riuscire a trovare un lavoro adeguato. 

Con il Governo Meloni, pertanto, non ci sarà più il Reddito di Cittadinanza, ma prenderà vita un nuovo sostegno economico destinato alle famiglie che hanno una situazione economica disagiata. 

Nascerà MIA, ovvero la Misura d’inclusione attiva; cambiano i requisiti, l’importo spettante e ad essa verrà associata una politica attiva del lavoro, che mirerà all’inserimento, degli stessi detentori, in aziende, comuni o saranno coinvolti in corsi di formazioni mirati.

Ma chi potrà richiedere la Misura d’inclusione attiva (Mia)? Chi dopo aver perso il Reddito di cittadinanza non avrà accesso al nuovo aiuto di Stato? Facciamo chiarezza sui requisiti.

MIA 2023, requisiti e importi

A essere maggiormente tutelate sono le famiglie, mentre per i “single” l’importo sarà molto inferiore e potrà essere percepito per minor tempo.

Tuttavia, per quanto riguarda i requisiti non ci sono differenze tra le famiglie che al loro interno hanno minori, disabili oppure over 60, rispetto alle altre. A tal proposito, vediamo quali sono le condizioni reddituali e patrimoniali richieste ai fini dell’accesso alla nuova Misura nell’attesa che il governo sciolga le riserve approvando un decreto definitivo.

La MIA spetta tanto ai cittadini italiani che stranieri, purché in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo e a patto che al momento della presentazione della domanda risultino residenti in Italia. È inoltre richiesta una residenza nel nostro Paese per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo. 

Isee

L’Isee per ottenere il sussidio è di 7.200 euro. Tale soglia è uguale per tutti, indipendentemente dal numero dei componenti del nucleo familiare.

Reddito

Anche la MIA sarà calcolata in base al reddito percepito dalla famiglia. A tal proposito, la soglia base è – come per il Rdc – di 6.000 euro, moltiplicata per il parametro di scala di equivalenza.

Ricordiamo che nel parametro di scala del MIA 2023 si terrà conto dei soli componenti maggiorenni, ai quali viene assegnato uno 0,4 in più. Di conseguenza, una famiglia con due maggiorenni avrà un parametro pari a 1,4: dal che ne risulta che per avere diritto alla prestazione non bisognerà avere un reddito superiore a 8.400 euro. La stessa soglia non dovrà essere superata da un nucleo familiare con due maggiorenni e due minorenni .

Patrimonio immobiliare

Il patrimonio immobiliare non può superare i 30.000 euro. Lo stesso limite previsto per il Rdc, ma con una differenza: della casa di abitazione – che nel Reddito di cittadinanza non viene mai considerata – sarà esclusa dal calcolo solo quando il valore Imu è inferiore a 150.000 euro.

Patrimonio mobiliare

Anche per il patrimonio mobiliare la soglia da non superare è fissata in 6.000 euro, ma ci sono delle maggiorazioni. Ad esempio, viene aumentata di 2.000 euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, più altri 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo. Infine, si aggiungono altri 5.000 euro per ogni componente disabile, 7.500 euro nel caso si tratti di disabilità grave o non autosufficienza.

Auto, moto e barche

Così come per il Reddito di cittadinanza, anche per la MIA essere proprietari di barche o di alcuni tipi di auto potrebbe precludere l’accesso alla misura. Nel dettaglio, nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo di:

-autoveicoli di cilindrata superiora a 1.600 cc immatricolati nei 24 o 36 mesi (aspetto ancora da valutare) antecedenti alla richiesta;

-motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, anch’essi immatricolati nei 24 o 36 mesi antecedenti alla richiesta;

-imbarcazioni di diporto.

Precedenti penali

Al solo richiedente è richiesta la mancata sottoposizione a misure cautelari personali, a misure di prevenzione, nonché a condanne definitive, nei 10 anni che precedono la richiesta.

Disoccupati

Vengono esclusi dal diritto alla MIA anche i componenti del nucleo familiare disoccupati, a seguito di dimissioni volontarie, nei 12 mesi successivi alla data delle dimissioni. 

Importi

La nuova Misura di Inclusione Attiva prevede:

-una minor durata del nuovo sostegno;

-la differenziazione del bacino degli aventi diritto, grazie alla divisione in due categorie con quote a scalare. Saranno in particolare distinti i soggetti non occupabili, che incasseranno circa 500 euro al mese di contributo Mia, da quelli occupabili che, invece, prenderanno circa 375 euro mensili;

-famiglie povere senza persone occupabili, nelle quali c’è almeno un minorenne o un anziano over 60 o una persona con handicap acclarato. I nuclei formati da poveri senza possibilità di inserimento nel mercato del lavoro proseguiranno ad incassare un sussidio il cui importo base (per un single) dovrebbe essere di circa 500 euro mensili. Ovviamente le cifre, come accade anche ora, dovrebbero essere poi quantificate sulla scorta della effettiva composizione della famiglia. Prevista l’assegnazione per 18 mensilità;

famiglie con occupabili nelle quali non ci sono queste situazioni ma almeno un soggetto tra 18 e 60 anni d’età. Gli occupabili saranno tenuti a stringere un Patto per il Lavoro tramite i Centri per l’Impiego, proprio come succede oggi con il reddito di cittadinanza. In caso di persone occupabili l’assegno in oggetto sarà con tutta probabilità ridotto a non più di 375 euro. Minore anche la durata, la quale sarà non maggiore di un anno.


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