Curiosità

Sei nato tra gli anni ’50 e ’80? allora devi leggerla assolutamente! E’ Bellissima!


Due mondi a confronto: la nostra giovinezza e quella dei nostri figli

I nostri figli stanno crescendo in un mondo che, per molti versi, è quasi irriconoscibile rispetto a quello in cui siamo diventati adulti noi. La trasformazione della società, in termini di valori, tecnologie e relazioni umane, è stata così rapida e radicale che spesso ci troviamo a osservare i nostri ragazzi con una sorta di meraviglia, se non addirittura di spaesamento. Ci accorgiamo ogni giorno che vivono una realtà profondamente diversa: hanno nuovi interessi, modalità inedite di comunicare e un approccio alla socialità che passa sempre più attraverso gli schermi dei dispositivi elettronici.

Anche se godono di una certa libertà di scelta, ci appaiono spesso chiusi, introversi, a volte persi nei loro mondi digitali. Non giocano più per strada con gli amici, non si sporcano le mani arrampicandosi sugli alberi o pedalando fino al tramonto. Le loro “avventure” si svolgono in ambienti virtuali, dove il contatto umano è mediato da una tastiera, da un’app, da una chat. Non è raro vederli seduti a pochi metri l’uno dall’altro, ma comunicare esclusivamente tramite messaggi.

Noi, invece — figli degli anni ’50, ’60, ’70 e ’80 — abbiamo avuto il privilegio di vivere un’infanzia e un’adolescenza profondamente diverse, più semplici forse, ma anche più genuine. Le giornate trascorrevano all’aria aperta, tra campetti improvvisati e strade sterrate, con il solo orologio biologico a scandire il tempo: si rientrava a casa quando faceva buio o quando mamma chiamava affacciata alla finestra. Le amicizie nascevano guardandosi negli occhi, le emozioni si vivevano senza filtri.

Abbiamo conosciuto l’attesa, la noia, il silenzio, tutte esperienze che oggi sembrano quasi sparite, ma che ci hanno resi resilienti, capaci di sognare con poco, di costruire relazioni vere, di affrontare le difficoltà con spirito pratico. La nostra gioventù era fatta di gioco libero, di scoperte fatte passo dopo passo, senza tutorial o GPS, ma con tanta fantasia e voglia di esplorare.

Oggi il mondo è cambiato e i nostri figli crescono in un contesto dove tutto è più veloce, più accessibile, ma spesso anche più fragile. Forse il nostro compito, oggi, non è solo quello di guidarli, ma anche di trasmettere loro un po’ di quella leggerezza autentica che ha segnato la nostra giovinezza. Perché, in fondo, non è nostalgia: è consapevolezza del valore di ciò che abbiamo vissuto.

La nostra bellissima giovinezza

1.- Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag…

2.- Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo.

3.- Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con vernici a base di piombo.

4.- Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte.

5.- Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco.

6.- Bevevamo l’acqua dal tubo del giardino invece che dalla bottiglia dell’acqua minerale e non avevamo nessuna infezione o malattia.

7.- Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di non avere freni. Dopo vari scontri contro i cespugli, imparammo a risolvere il problema. Sì, noi ci scontravamo con cespugli, non con auto!

8.- Uscivamo a giocare con l’unico obbligo di rientrare prima del tramonto. Non avevamo cellulari… cosicché nessuno poteva rintracciarci. Impensabile .

9.- La scuola durava fino a mezzogiorno, poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia (si, anche con il papà).

10.- Ci tagliavamo, ci rompevamo un osso, perdevamo un dente, e nessuno faceva una denuncia per questi incidenti. La colpa non era di nessuno, se non di noi stessi.

11.- Mangiavamo biscotti, pane olio e sale, pane e burro, bevevamo bibite zuccherate e non avevamo mai problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare…

12.- Condividevamo una bibita in quattro… bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo.

13.- Non avevamo Playstation, Nintendo 64, X box, Videogiochi , televisione via cavo con 99 canali, videoregistratori, dolby surround, cellulari personali, computer, chatroom su Internet
… Avevamo invece tanti AMICI.

14.- Uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa dell’amico, suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza bussare e lui era lì e uscivamo a giocare.

15.- Si! Lì fuori! Nel mondo crudele! Senza un guardiano! Come abbiamo fatto?

Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis, si formavano delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati dopo non andavano dallo psicologo per il trauma.

16.-Il fidanzato spesso, diventava l’uomo per tutta la vita e non si giocava con i sentimenti perchè tutto era genuino e puro.

17.-La musica era bella, ma bella davvero, non paragonabile, ritmata che ti dava tanta energia…un connubio perfetto di parole e strumenti!