Diritti e doveri

Se percepisco la pensione di reversibilità, posso chiedere anche l’assegno sociale?


Sono molti i lettori che ci contattano per ottenere chiarimenti in merito all’assegno sociale, soprattutto in relazione alla possibilità di cumularlo con altri trattamenti previdenziali, come la pensione di reversibilità o la pensione indiretta. Si tratta di una domanda comprensibile, poiché in tanti casi queste forme di pensione risultano insufficienti a garantire una vita dignitosa, specialmente per chi si ritrova da solo dopo la scomparsa del coniuge o del familiare lavoratore.

L’assegno sociale è una prestazione economica assistenziale erogata dall’INPS, destinata alle persone in condizioni economiche disagiate e che abbiano compiuto 67 anni. Non è legato a contributi versati durante la vita lavorativa, ma esclusivamente alla situazione reddituale e anagrafica del richiedente. Proprio per la sua natura assistenziale, è soggetto a requisiti molto stringenti, soprattutto in merito ai limiti di reddito, che vengono rivalutati ogni anno.

Una delle domande più frequenti riguarda la possibilità di percepire l’assegno sociale insieme alla pensione di reversibilità. Ebbene, è importante chiarire che sì, è possibile, ma solo a determinate condizioni. L’INPS, infatti, considera il reddito personale (e coniugale, se il richiedente è sposato) per stabilire se si ha diritto all’assegno sociale e, se sì, in quale misura. La pensione di reversibilità, in quanto trattamento previdenziale, rientra tra i redditi da considerare ai fini della verifica del diritto all’assegno sociale.

In pratica, il fatto di ricevere una pensione di reversibilità non esclude automaticamente la possibilità di ottenere anche l’assegno sociale. Tuttavia, se l’importo della pensione – sommato ad eventuali altri redditi – supera i limiti previsti dalla legge, l’assegno non verrà concesso o verrà ridotto proporzionalmente. Per il 2025, ad esempio, il limite di reddito personale per ottenere l’assegno sociale è di circa 6.942,48 euro annui, che salgono a 13.884,96 euro nel caso di persona sposata. Se la pensione di reversibilità rientra in queste soglie, allora il richiedente potrà beneficiare anche dell’assegno, seppur in forma parziale.

Lo stesso principio si applica alla pensione indiretta, che viene riconosciuta ai superstiti in caso di decesso di un lavoratore che, pur non essendo pensionato, abbia maturato determinati requisiti contributivi. Anche in questo caso, l’assegno sociale può coesistere, sempre che la somma complessiva dei redditi rimanga al di sotto delle soglie previste dalla normativa vigente.

In sintesi, il coniuge superstite ha sempre diritto alla pensione di reversibilità, indipendentemente dalla propria condizione reddituale. L’assegno sociale, invece, può essere aggiunto solo se si rispettano i requisiti economici, e la sua entità sarà determinata in base al reddito complessivo del richiedente.

In un contesto economico in cui molti anziani si trovano in condizioni precarie, è fondamentale conoscere queste possibilità, che rappresentano un piccolo ma concreto aiuto per integrare pensioni basse e per tutelare il diritto ad una vecchiaia dignitosa.

Se percepisco la pensione di reversibilità, posso chiedere anche l’assegno sociale? Scopri come

Quando un coniuge si avvale del diritto di pensione di reversibilità, si accorge, talvolta, che gli importi sono piuttosto miseri. In tal caso, si profila l’opportunità di richiedere l’assegno sociale ad integrazione di quello destinato ai superstiti. Al contrario, c’è chi percepisce già l’assegno sociale e teme che la richiesta di reversibilità venga negata.

E’ fondamentale perciò chiarire alcune cose.

Il coniuge superstite che inizierà a percepire la pensione di reversibilità può anche richiedere l’assegno sociale, a patto che il reddito derivante dalla pensione di reversibilità non superi i 5.818,93 euro annui.

Se il marito o la moglie, con la reversibilità ha ottenuto un reddito superiore a questo limite, non avrà più diritto all’assegno sociale. Quindi, in sostanza, per poter percepire sia l’assegno di reversibilità che l’assegno sociale, è necessario avere una pensione mensile di 484 euro, non superiore a questa cifra!

Quanto posso percepire di assegno sociale?

Anche se potete incassare sia la pensione di reversibilità che l’assegno sociale, è bene tener presente che quest’ultimo subirà dei tagli e l’Inps non lo erogherà al 100%.

Se la moglie, superstite, avrà una pensione di reversibilità di importo inferire a 5.818 euro, percepirà anche l’assegno sociale ma non in misura intera.

L’assegno sociale infatti, sarà ridotto a una cifra pari alla differenza tra l’importo intero annuale dell’assegno sociale di quell’anno (nel nostro caso 5.818,93 euro annui) e l’ammontare del reddito annuale. Vediamo alcuni esempi:

– vedovo/a con pensione di reversibilità pari a 2.000 euro l’anno, percepirà la differenza tra 5.818,93 e 2.000 euro, quindi 3.818,93 euro annui;
– vedovo/a con pensione di reversibilità pari a 4.000 euro l’anno, percepirà la differenza, quindi 1.818,93 euro annui;
– vedovo/a con pensione di reversibilità pari a 7.000 euro l’anno, non percepirà più alcun assegno sociale perchè il suo reddito ora supera l’importo massimo per aver diritto all’assegno sociale.

Attenzione: stiamo parlando di assegno sociale. Se il vedovo/a é invece titolare di pensione di invalidità civile totale, il limite reddituale sale a 16.449,85 euro annuali, per cui perderà il diritto alla sua pensione di invalidità solo se la pensione di reversibilità supera questo importo.