Diritti e doveri

Sconto in bolletta fino a 670 euro per anziani e familiari che assistono i disabili: ecco come richiedere il bonus per 12 mesi


Buone notizie per le famiglie italiane, in particolare per gli anziani, le persone con disabilità e per coloro che si prendono cura quotidianamente di chi vive in condizioni di fragilità. A partire da quest’anno, è stato rafforzato e ampliato un importante sostegno economico: si tratta di uno sconto in bolletta, applicato direttamente sulle utenze domestiche, che può variare da un minimo di 180 euro fino a raggiungere un massimo di 670 euro annui, a seconda delle condizioni e dei requisiti del nucleo familiare.

Questa agevolazione è stata pensata per alleviare il peso economico che grava su chi, oltre alle normali spese quotidiane, si trova a dover sostenere costi aggiuntivi legati alla gestione di patologie invalidanti, all’utilizzo di apparecchiature sanitarie o all’assistenza continuativa di un familiare in difficoltà. Spesso, infatti, chi si prende cura di un disabile o di una persona anziana convivente è costretto ad affrontare bollette dell’energia elettrica particolarmente elevate, dovute all’impiego costante di dispositivi medici, ausili elettronici e riscaldamento o condizionamento per ragioni cliniche.

Per queste situazioni, l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), ha previsto l’erogazione di un bonus elettrico dedicato, che si aggiunge agli altri sconti sociali esistenti. Questo bonus consente un abbattimento diretto del costo dell’elettricità, suddiviso proporzionalmente sulle 12 fatture mensili, in modo da garantire un beneficio costante per tutto l’anno.

Non solo gli anziani o i disabili possono accedere a questo aiuto, ma anche i familiari che se ne prendono cura, a patto che siano in possesso della necessaria documentazione medica rilasciata dall’ASL, o che abbiano un riconoscimento nell’ambito della Legge 104/1992. In caso di assistenza non convivente, il beneficio è comunque riconosciuto, purché vi sia un vincolo familiare diretto e sia dimostrata una forma di supporto continuativo e concreto. In determinate circostanze, può inoltre essere riconosciuto un ulteriore bonus da 240 euro una tantum, valido solo se le spese sostenute risultano tracciabili, ossia pagate con metodi elettronici, bonifici o carte, per assicurare la trasparenza e l’uso corretto delle risorse pubbliche.

Un aspetto fondamentale riguarda la procedura di richiesta: il cittadino deve presentare una istanza specifica al proprio Comune di residenza o tramite i CAF abilitati, allegando la certificazione medica che attesti la necessità di utilizzo di dispositivi salvavita o di assistenza. Una volta inoltrata la domanda, in caso di esito positivo, il beneficio si attiva automaticamente nelle fatture mensili successive e dura 12 mesi, al termine dei quali è possibile rinnovare la richiesta se permangono le condizioni che hanno dato diritto all’agevolazione.

È importante sottolineare che l’accesso a questi sconti non è automatico, ma legato a determinati requisiti economici e sanitari. In particolare, per alcuni bonus, viene valutato anche l’ISEE del nucleo familiare, che deve rientrare nei limiti previsti per le agevolazioni sociali. Tuttavia, nel caso di gravi patologie, il criterio dell’ISEE può non essere vincolante, se la condizione sanitaria implica la necessità di un consumo elevato di energia.

Il fine ultimo di queste misure è quello di sostenere le fasce più fragili della popolazione, garantendo loro un sollievo economico tangibile, soprattutto in un periodo storico in cui i costi dell’energia sono aumentati in modo significativo, mettendo in difficoltà tantissime famiglie italiane. Non si tratta di un semplice contributo, ma di un vero e proprio strumento di equità sociale, che riconosce il diritto a una vita dignitosa anche a chi, quotidianamente, affronta problemi di salute e situazioni di non autosufficienza.

Si tratta di un esempio concreto di come le istituzioni, attraverso strumenti mirati e regolamentati, possano intervenire in modo efficace per colmare le disuguaglianze e per alleviare il carico psicologico ed economico che grava su chi è già messo alla prova dalla malattia o dall’età avanzata.

Per chi si trova in queste condizioni o per chi assiste familiari in difficoltà, è fondamentale informarsi bene presso il proprio Comune, gli sportelli INPS, o i centri di assistenza fiscale, che possono fornire supporto gratuito nella compilazione delle richieste e nella verifica dei requisiti.

In sintesi, lo sconto in bolletta fino a 670 euro annui rappresenta una grande opportunità per migliorare la qualità della vita di migliaia di persone. È un segno di attenzione e di rispetto per chi affronta ogni giorno sfide che molti nemmeno vedono, e un invito a utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per costruire una società più giusta, più solidale e più attenta ai bisogni reali dei suoi cittadini.

Sconti in bolletta

A poter beneficiare di tali agevolazioni sono, come anticipato, quei cittadini che necessitano di un costante utilizzo di specifici macchinari elettromedicali, che spesso causano un grande consumo di energia elettrica. Gli sconti applicati possono andare da un minimo di 180 euro fino a un massimo di 670 euro.

Per presentare domanda non serve produrre un Isee, ma è sufficiente un certificato rilasciato da Asl. Oltre al “Modulo B” risulta necessario allegare un documento che comprovi non solo le gravi condizioni di salute ma anche la necessità di utilizzare speciali dispositivi elettromedicali, carrozzine elettriche o sollevatori.

Basandosi sulla situazione in essere del richiedente, sarà direttamente la Asl a indicare la tipologia dei macchinari e le ore di utilizzo degli stessi. Oltre a tali dati, bisogna inserire informazioni presenti sulle bollette elettriche, quali il codice Pod e la potenza di erogazione della fornitura.

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