Diritti e doveri

Sai che oltre alla pensione di reversibilità, puoi ottenere l’assegno di vedovanza di 687 euro? Ecco chi può richiederlo


L’assegno di vedovanza è una misura di sostegno economico aggiuntiva alla pensione di reversibilità e rappresenta un importante aiuto per molte persone che, dopo la perdita del coniuge, si trovano a fronteggiare difficoltà economiche. Tuttavia, non tutti i vedovi o le vedove ne hanno diritto: esistono criteri precisi, stabiliti dalla legge, che regolano l’accesso a questo contributo.

Cos’è l’assegno di vedovanza?

L’assegno di vedovanza è una prestazione assistenziale integrativa della pensione di reversibilità, rivolta a chi ha perso il coniuge pensionato e si trova in condizioni di particolare fragilità economica e sociale. Si tratta di un beneficio economico mensile concesso solo in presenza di determinati requisiti reddituali, sanitari e familiari.

Assegno di vedovanza che si aggiunge alla pensione di reversibilità: chi può richiederlo?

L’assegno di vedovanza è un contributo che integra la pensione di reversibilità e spetta ai vedovi inabili al lavoro o titolari di accompagnamento.

L’assegno di vedovanza mira a sostenere economicamente coloro che hanno perso il proprio coniuge e si trovano in una condizione di particolare difficoltà.

I requisiti per poterne beneficiare sono:

-essere vedovo o vedova di un lavoratore, sia del settore privato che del settore pubblico;

-godere della pensione di reversibilità;

-essere invalido al 100% ed essere stato riconosciuto inabile a proficuo lavoro o titolare di assegno di accompagnamento o aver ottenuto dal medico di base un certificato specifico che attesta la propria inabilità al lavoro.

Non possono tuttavia godere di tale sussidio i titolari di pensione di reversibilità a carico di una gestione speciale dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri).

Nel caso dell’assegno di vedovanza, quindi, il nucleo familiare può essere composto anche sa un solo componenti a patto che sia invalido. Ma è bene chiarire che tale integrazione alla pensione di reversibilità spetta solo nel caso che la stessa sia derivante da pensione da lavoro dipendente.

L’assegno di vedovanza, quindi, non spetta automaticamente a tutti i vedovi con inabilità assoluta al lavoro ma è necessario che la pensione di reversibilità liquidata sia da lavoro dipendente, sia pubblico che privato. In sostanza sono escluse dalla maggiorazione tutte le pensioni di reversibilità dei lavoratori autonomi e quindi SR, SoArt e Socom.

Come fare domanda

Per ottenere l’assegno di vedovanza, bisogna inoltrare richiesta all’INPS:

-utilizzando i servizi web dell’Istituto,

-tramite il contact center accessibile chiamando il numero 803 164, gratuito da rete fissa, o il numero 06 164 164, a pagamento da rete mobile,

-rivolgendosi a un patronato.

Arretrati

La domanda può essere proposta contestualmente a quella per la reversibilità o anche successivamente.

Tutti coloro che non erano a conoscenza dell’esistenza di tale sussidio, possono richiedere gli importi arretrati non ottenuti.

Eredi

Se il vedovo è deceduto senza aver percepito l’assegno di vedovanza pur avendone diritto, gli eredi possono fare domanda per la sua fruizione per il periodo di spettanza dell’emolumento non goduto da parte del defunto.

Documenti per assegno di vedovanza

I documenti necessari per richiedere l’assegno di vedovanza sono:

-la data di vedovanza,

-la categoria e il numero della pensione di reversibilità derivante da lavoro dipendente,
il verbale di invalidità civile,

-l’ultima dichiarazione dei redditi (o le dichiarazioni dei redditi degli ultimi cinque anni se si chiedono gli arretrati)

-il proprio documento di identità e il proprio codice fiscale.

Importo dell’assegno di vedovanza 2022

L’importo dell’assegno di vedovanza varia a seconda del reddito del richiedente, che in ogni caso non può superare 32.148,88 euro.

Esso è pari a:

52,91 euro al mese, se il reddito familiare è fino a 27.889

19,59 euro al mese, se il reddito familiare va da 27.889 a 31.296 euro.

Tali importi fanno riferimento alla tabella in vigore dal 1° luglio 2024 e sono aggiornati costantemente

Nota bene: questo sussidio quindi, che si addizionerà all’importo della pensione di reversibilità, darà la possibilità di ottenere 687 euro in più in un anno, considerando le 13 mensilità (12 + tredicesima). Se ne hai diritto, non lasciartelo scappare. Rivolgiti all’INPS o al Caf della tua città. Da ricordare inoltre che l’importo viene sempre aggiornato dall’INPS, pertanto, nel 2025, potrebbe essere più elevato rispetto al giorno in cui è stato scritto l’articolo.

Un’occasione da non perdere

Se rientri nei requisiti previsti, non lasciarti sfuggire questo sostegno economico. Non serve fare tutto da soli: puoi rivolgerti direttamente all’INPS oppure al CAF o al patronato della tua zona, che sapranno assisterti nella verifica dei requisiti, nella presentazione della domanda e nella raccolta della documentazione necessaria, tra cui:

  • la certificazione dell’invalidità civile;

  • il modello ISEE aggiornato;

  • eventuali informazioni sulla pensione di reversibilità già percepita.

Importi aggiornati ogni anno

È importante ricordare che l’importo dell’assegno di vedovanza viene rivalutato annualmente dall’INPS, in base all’inflazione e ad altri parametri economici. Nel 2025, quindi, potrebbe aumentare, consentendo ai beneficiari di ricevere un’integrazione ancora più significativa.

Chi ha diritto a questo assegno e non lo richiede, rischia di rinunciare a centinaia di euro ogni anno. Per questo è fondamentale essere informati e agire in tempo: controlla il tuo ISEE, verifica se hai un’invalidità riconosciuta pari o superiore al 74% e presenta la domanda se hai i requisiti.

In sintesi

  • Il sussidio si somma alla pensione di reversibilità.

  • Vale circa 52–60 euro al mese, per un totale di circa 687 euro annui (13 mensilità).

  • Spetta solo a chi ha almeno il 74% di invalidità civile e ISEE sotto soglia.

  • Può essere richiesto all’INPS, al CAF o al patronato.

  • L’importo potrà aumentare nel 2025 in base alle rivalutazioni.

Un aiuto piccolo, ma prezioso, che può alleggerire la gestione delle spese mensili: se puoi, richiedilo subito.

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