Esteri

Rivelata da fonti russe la data della fine della guerra. Ecco quando e perchè Putin potrebbe fermare tutto


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Quando finirà la guerra disastrosa tra Russia e Ucraina? Noi speriamo quanto prima ma, bisognerà attendere alcune settimane ancora.

Secondo fonti russe, scrive l’agenzia Adnkronos, le truppe saranno ritirate alla fine del mese di aprile, e c’è un motivo: la parata del 9 maggio.

A Mosca è questa infatti la data cui si inizierebbe a guardare come possibile indicazione per la conclusione dell’«operazione militare speciale» russa contro l’Ucraina.

Da quanto si apprende su ‘Adnkronos, che ha estrapolato e raccolto informazioni da fonti russe, ci sarebbe la «ragionevole speranza» che Vladimir Putin – che oggi ha celebrato l’ottavo anniversario dell’annessione della Crimea, i cui abitanti «in quelle settimane difficili dimostrarono coraggio e patriottismo contro i neonazisti» disse all’epoca – possa avere «interesse a far rientrare le truppe entro la fine di aprile».

Il motivo? Poter così celebrare sulla Piazza Rossa, nel 77mo anniversario della vittoria sulla Germania nazista nella Seconda guerra mondiale, anche la ‘vittorià in Ucraina, esaltando così i «successi degli eroici militari russi».

In ambienti moscoviti crescerebbe quindi l’auspicio e la speranza di poter mettere fine al conflitto per quella data. «Trovarsi il 9 maggio in piena guerra -è il ragionamento- sarebbe un brutto colpo di immagine» per lo Zar russo, già in grande difficoltà visto che ha perso 7.000 dei suoi uomini.

Il suo obbiettivo è anche relativo alla sua immagine: camminare soddisfatto e vittorioso durante la parata sulla Piazza Rossa – tradizionale esibizione di potenza militare della Russia da lui rappresentata, cui per anni avevano partecipato i più importanti leader stranieri, in primis occidentali – rivendicando «il successo o il presunto successo» nell’operazione contro Kiev.

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Il vero obbiettivo di Putin pertanto non sarebbe la conquista del paese, quanto piuttosto la ‘denazificazione e demilitarizzazionè. Il 9 maggio prossimo potrebbe dunque essere, nella mente del leader del Cremlino, una nuova giornata di «trionfo del patriottismo» come lui stesso definì la parata di otto anni fa, dopo l’annessione della Crimea, quando sottolineò l’importanza di «essere fedeli alla madrepatria e di difendere i propri interessi».

Ci auguriamo che l’ipotesi di fine guerra si concretizzi rapidamente: troppe vittime, troppo dolore, troppe famiglie distrutte.

Fonte consultata: Adnkronos

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