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Ristoratori in rivolta: sindaco va a piedi a restituire i 600 euro a Conte in rappresentanza della sua categoria


Ristoratori e non solo, sono in rivolta nei confronti di questo Decreto che non ha dato loro la possibilità di riaprire subito. Ristoratori, parrucchieri, estetisti sono coloro che avranno la possibilità di ripartire solo a Giugno. Per evidenziare la sofferenza che raggruppa i liberi professionisti e gestori di ristoranti, un sindaco ha deciso di percorrere 600 km a piedi per comunicare al presidente del Consiglio l’inadeguatezza delle norme a sostegno degli imprenditori.

Ristoratori in rivolta: sindaco va a piedi a restituire i 600 euro

Si chiama Gianluca Bacchetta il sindaco che sta percorrendo mezza Italia a piedi per restituire i 600 euro al Presidente del Consiglio in rappresentanza dei ristoratori delusi. Il sindaco di Divignano, comune di 1400 anime nel Novarese, è anche proprietario di un ristorante e ha in mente di percorrere zaino in spalla i 645 chilometri che lo separano dalla Capitale, tutto per restituire a mano i 600 euro del bonus INPS.

La sua è una semplice forma di protesta contro, a suo dire, l’inadeguatezza di ciò che sta accadendo nei confronti dei ristoratori, per “portare la voce dei piccoli comuni e la disperazione dei piccoli imprenditori, quelli a cui non pensa nessuno”.

Closed cafe

Come riporta La Repubblica, lui ha pensato bene come giustificarsi, qualora le Forze dell’Ordine avessero chiesto il motivo della sua uscita, dicendo: ”Sto andando a consegnare a un mio cliente di Roma una birra media, ho l’autocertificazione e il messaggio su WhatsApp che lo attesta. Anche 3,50 euro in questo momento sono importanti”.

Sicuramente questo gesto non passerà inosservato ma crediamo che non ci saranno grossi cambiamenti dopo una così forte forma di protesta.

Molti lettori si sono chiesti come mai il sindaco in questione abbia chiesto i 600 euro se poi aveva intenzione di restituirli. Ma probabilmente la sua è un’azione dimostrativa e simbolica, e allora ci chiediamo se serva mettersi in marcia per giorni, anziché restare nel proprio comune e tentare di farsi ascoltare da lì.

Ci auguriamo a questo punto, che le sue richieste siano accolte poichè sarebbe davvero umiliante aver percorso 600 km a piedi senza ottenere la dovuta ricompensa: la riapertura anticipata dei ristoranti e un sostegno economico più cospicuo.


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