Ornella Vanoni, dalle stelle alle stalle! Confessa: “Ho perso tutti i soldi, non ho più niente”
In un’intervista che ha fatto molto discutere, una delle voci più amate della musica italiana ha deciso di raccontare una verità spesso taciuta dai riflettori: quella delle difficoltà economiche, vissute in età avanzata, nonostante una carriera lunga e ricca di successi. “Hanno scritto che possiedo un patrimonio di 118 milioni di euro, più di Miuccia Prada. Non è assolutamente vero”, ha dichiarato con amarezza la cantante, smentendo pubblicamente le indiscrezioni circolate sui suoi presunti enormi guadagni.
La frase, secca e diretta, lascia trasparire non solo stupore e delusione, ma anche un certo senso di frustrazione. A 86 anni, l’artista – il cui nome è da decenni sinonimo di eleganza, talento e storia della musica italiana – ha raccontato di trovarsi in una situazione tutt’altro che agiata. Nonostante la fama, i dischi venduti e le apparizioni televisive, ha ammesso di non avere più soldi, sottolineando come spesso la realtà dietro le quinte sia molto diversa da quella percepita dal pubblico.
Molti pensano che chi ha calcato i palchi per una vita intera viva circondato da lusso e stabilità, ma il mondo dello spettacolo è fatto anche di contratti sfavorevoli, mancanza di tutele e scelte finanziarie non sempre fortunate. E proprio questo sembrerebbe essere il caso della cantante, che oggi vive con dignità e orgoglio, ma anche con una certa preoccupazione per il futuro.
La sua testimonianza getta una luce nuova su una parte spesso ignorata della vita degli artisti: quella della vecchiaia e della fragilità economica, che può colpire anche i grandi nomi. È un appello implicito a guardare oltre il glamour e a riflettere sul valore reale del successo, non solo in termini di notorietà, ma anche di sicurezza e benessere nel tempo.
“I soldi li ho sempre persi tutti. Un po’ perché mi fregavano: a fine tournée talora mi davano solo una parte di quel che mi spettava; sapevano che non avrei controllato. E un po’ per un senso di solitudine“, ha spiegato l’artista. “Ero sempre da sola nelle mie scelte; e gettavo via il denaro. Compravo una casa, la arredavo, poi vedevo che nessuno veniva a trovarmi, neppure mio figlio, e la rivendevo, magari a metà prezzo”, ha aggiunto.
La cantante sarebbe tutt’altro che milionaria. Su di lei è stato scritto che avrebbe un patrimonio di 118 milioni di euro, soldi che invece non ha: “Se fosse vero non sarei qui, ma a nuotare in una isola del Pacifico”.
Solitamente restia a parlare del figlio Cristiano Ardenzi, nato dal breve matrimonio avuto con il produttore Lucio Ardenzi, Ornella Vanoni questa volta si è aperta sull’argomento svelando i rapporti difficili avuti con lui. Ha impiegato una vita a recuperare i rapporti con il figlio, classe 1962.
Da piccolo lo lasciava dai nonni per lavorare. Questo le causò una forte depressione, però la gravidanza lo ricorda come il periodo più bello della sua vita perchè l’unico momento in cui non è stata sola, in cui si è davvero in due.
Ornella Vanoni, una delle grandi signore della musica italiana, ha sempre avuto la capacità di parlare con schiettezza e senza filtri, anche su temi delicati come la solitudine, l’età avanzata e la morte. Oggi, a oltre 80 anni, vive da sola da ben 25 anni, nella sua casa tranquilla, accompagnata soltanto dalla presenza silenziosa e affettuosa del suo cane Ondina, che definisce una vera compagna di vita.
In una recente intervista, alla domanda diretta del giornalista che le chiede se abbia paura della solitudine o della morte, Vanoni risponde con quella lucidità tagliente che la contraddistingue da sempre: “Oltre una certa età non si può e non si deve andare”. Poi racconta un ricordo personale e toccante, parlando della zia, vissuta fino all’età di 107 anni: una mente brillante, ancora perfettamente lucida, ma intrappolata in un corpo ormai consumato, incapace di muoversi e vivere in autonomia. “Da diventare pazzi”, commenta con amarezza. E poi aggiunge, con la calma di chi ha maturato un pensiero profondo: “No, a un certo punto bisogna morire”.
Non si tratta di cinismo, ma di consapevolezza esistenziale. Vanoni non parla con rassegnazione, ma con realismo e forse anche con una certa dignità. Per lei, invecchiare non significa aggrapparsi a ogni respiro a qualunque costo, ma accettare il naturale fluire della vita, con i suoi ritmi e i suoi confini.
La sua riflessione scuote perché arriva da una voce che ha sempre cantato l’amore, la passione, la libertà. E ora, con la stessa intensità, canta anche il coraggio di accettare la fine, non come sconfitta, ma come parte inevitabile del cammino umano.