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Omicidio Lorys, Veronica Panarello esce tutti i giorni dal carcere per studiare: vuole diventare operatrice sociale


Sono passati 8 anni da quando il piccolo Loris Stival è stato ucciso dalla sua stessa madre che lo ha messo al mondo, Veronica Panarello, che da 6 anni è chiusa in carcere con l’accusa di omicidio ed occultamento di cadavere.

In carcere però non perde tempo a progettare il suo futuro da donna libera e che spera sia molto vicino  questo traguardo. Per questo motivo, la mamma di Santa Croce Camerina ogni giorno esce per qualche ora dalla cella per seguire le lezioni e sogna una vita professionale autonoma.

Veronica e il sogno di diventare operatrice sociale

Studia per diventare operatrice sociale e si sta impegnando molto, ogni giorno esce dalla cella per qualche ora per frequentare il corso. È la vita da detenuta di mamma Veronica Panarello, 31 anni, reclusa nel carcere Lorusso e Cotugno di Torino, dove è stata trasferita proprio perché – come scrive Giallo – potesse ‘studiare’ da operatrice. La mamma del piccolo Lorys oggi si starebbe impegnando a fondo per costruire le basi di una vita professionale autonoma quando potrà uscire dopo aver scontato la condanna. Panarello, che in Sicilia ha un altro figlio, il fratellino minore di Lorys, è stata condannata a 30 anni di carcere con sentenza definitiva per omicidio e occultamento di cadavere. Ne ha già scontati 8, includendo la carcerazione preventiva.

A sostenerla c’è sempre stato papà Franco, che crede nella sua innocenza. Per quanto riguarda i vecchi legami con la famiglia Stival, esistono ancora contatti solo formali tra l’ex marito Davide, dal quale è separata con decreto giudiziale e la mamma di Santa Croce Camerina. Il papà di Lorys, infatti, è obbligato dal Tribunale a dare a Veronica notizie regolari dell’altro figlioletto. Dal suo arresto a oggi Veronica ha proposto varie tesi difensive, l’ultima delle quali  la vedrebbe ‘testimone’ dell’omicidio di Lorys avvenuto, secondo tale ricostruzione, per mano del suocero Andrea Stival. Il nonno del bimbo è stato a suo tempo scagionato dalle indagini e ha querelato Veronica per calunnia e minacce.

La Corte di Cassazione ha confermato per la donna la condanna a 30 anni di carcere stabilita nei due precedenti gradi di giudizio e per ora non ci sono novità circa un eventuale sconto di pena. Lei ancora continua a proclamarsi innocente.

 


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