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Loredana Bertè scoppia in lacrime a Verissimo: «Mi ha preso a calci e pugni e mi ha fatto cadere nella bara»


Loredana Bertè, icona indiscussa della musica italiana, è conosciuta per il suo stile inconfondibile, la voce graffiante e l’energia esplosiva che porta sul palco. Da decenni considerata la regina del rock italiano, ha costruito una carriera fatta di canzoni di rottura, scelte controcorrente e un’immagine ribelle che ha fatto scuola. Tuttavia, dietro quella corazza di grinta, trucco marcato e atteggiamento da dura, si nasconde una storia personale fatta di sofferenze profonde, ferite mai del tutto rimarginate e una infanzia dolorosa, raccontata solo in anni recenti, quando il dolore non poteva più essere tenuto dentro.

Per lungo tempo, infatti, Loredana ha evitato di parlare pubblicamente della sua famiglia e del passato che ha condiviso con la sorella Mia Martini, altra straordinaria interprete italiana dalla vita tragicamente interrotta. Dopo la scomparsa di Mimì, avvenuta nel 1995, Loredana ha trovato il coraggio di rompere il silenzio, affidando a un toccante racconto pubblicato sulle pagine del settimanale Oggi una verità rimasta troppo a lungo nascosta.

Nel suo memoriale, Loredana descrive con dolore e lucidità la difficile realtà familiare in cui è cresciuta. Il padre, un insegnante autoritario e severo, viene ricordato come freddo e violento, incapace di dimostrare affetto o comprensione. La madre, anch’essa insegnante, era invece spesso emotivamente distante, più preoccupata delle apparenze che dei bisogni affettivi delle figlie. Le sorelle Bertè sono cresciute in un ambiente rigido, dove l’amore veniva confuso con il controllo, e l’espressione dei sentimenti era un lusso che non ci si poteva permettere.

È in questo clima soffocante che ha preso forma la personalità forte e indomabile di Loredana, un’anima creativa che ha trasformato il dolore in arte e la ribellione in stile. Le sue canzoni, spesso cariche di rabbia, passione e desiderio di libertà, non sono semplici brani musicali, ma veri e propri sfoghi emotivi, grida di sopravvivenza di chi non ha mai smesso di cercare uno spazio per respirare. Anche il rapporto con la sorella Mia, pur segnato da profondo affetto, è stato a volte complesso, attraversato da momenti di incomprensione e distacco, come spesso accade tra persone che condividono dolori simili senza avere ancora le parole per raccontarseli.

Solo dopo la morte di Mia, Loredana ha trovato il coraggio di raccontare tutto, senza più filtri né maschere. Ha parlato delle botte, del vuoto affettivo, delle notti passate a piangere in silenzio e del bisogno disperato di affermarsi come artista, ma prima ancora come donna. La musica, in questo senso, è stata la sua salvezza: un rifugio e un’arma con cui farsi spazio nel mondo, anche a costo di essere giudicata, fraintesa o criticata.

Oggi, Loredana Bertè non è solo un nome leggendario nella storia della musica italiana, ma anche una voce autentica che ha saputo trasformare il dolore in forza. Il suo vissuto personale, per quanto duro, l’ha resa un simbolo di resilienza, di autenticità e di lotta per essere se stessa, sempre e comunque, senza compromessi. E il pubblico, nel tempo, ha imparato ad amare non solo l’artista, ma soprattutto la donna che ha saputo sopravvivere ai propri fantasmi per diventare luce per tanti altri.

Loredana Bertè scoppia in lacrime a Verissimo: «Mi ha preso a calci e pugni e mi ha fatto cadere nella bara»

Loredana Bertè choc a Verissimo: «Mi ha preso a calci e pugni e mi ha fatto cadere nella bara». Silvia Toffanin commossa. La cantante ospite nel programma di Silvia Toffanin . L’artista ha iniziato parlando del rapporto con il padre violento.

«L’ho visto – dice Loredana Bertè – massacrare mia madre di botte a sangue all’ottavo mese di gravidanza, ricordo le mattonelle del bagno sporche. Metteva Beethoven quando doveva picchiare qualcuno. Mio padre aveva vissuto queste cose da piccolo. Noi ci inventavamo diversivi per farlo ragionare, ma non ragionava. Alla quarta femmina, è andato via perché odiava le donne. Io non avuto più rapporti con mio padre e mia madre. Dopo la tragedia la Mimì, ho un cuore di neve, mi ha distrutta. L’ho rivisto 40 anni dopo, l’ho visto al funerale di Mimì. Mi ha preso a calci e pugni e mi ha fatto cadere nella bara».

Poi, Loredana Bertè rivela un fatto molto doloroso accaduto durante la sua adolescenza: «Ho conosciuto un ragazzo quando ero ancora vergine. Mi ha portato in un appartamente con una scusa, poi ha chiuso la macchina, mi ha iniziato a prendere a pugni e mi ha violentato. Era un signore della Torino bene e non ho denunciato per non farlo sapere a mia madre. Avevo 17 anni. Ho aspettato fino a 21 anni per avere il primo fidanzato. Bisogna denunciare».

Loredana Bertè conclude parlando del rapporto malato con l’ex tennista Bjorn Borg: «Spariva per giorni, a un certo punto sono impazzita e ho tentato il suicidio. Noi pensiamo di salvarli, ma non cambiano». Silvia Toffanin le dedica “Donne” di Mia Martini e Loredana scoppia in lacrime: «Spero sia fiera di me». Commozione in studio.