Diritti e doveri

Le pensioni minime passeranno a 780 euro: la proposta al vaglio del Governo


Con la Riforma del Sistema pensionistico, ci saranno grosse novità per i pensionati che percepiscono la pensione minima. Il Governo sta esaminando la proposta di attuare una nuova riforma che possa aumentare la cifra a 780 euro.

La pensione minima, conosciuta anche come integrazione al trattamento minimo, è disciplinata dalla L. n. 638/1983, ed in particolare dall’art. 6, il quale prevede espressamente il diritto del pensionato a ricevere un assegno sufficiente a garantire una vita dignitosa.

Per l’anno 2020, la pensione minima è di 515,58 euro per 13 mensilità.

Già da dicembre 2021 verrà eliminata la misura sperimentale di Quota 100 e sul tavolo delle trattative compare la proposta di una pensione di garanzia. Si tratterebbe di un’opportunità previdenziale per quei lavoratori che possono far leva unicamente sul calcolo contributivo del rateo mensile spettante.

Inoltre i sindacati si stanno battendo per ridurre lo svantaggio di chi si vedrà calcolare l’assegno pensionistico unicamente tramite il regime contributivo. Si intende garantire un aumento del rateo previdenziale proprio a questi lavoratori che versano contributi dal 1°gennaio 1996, anno di introduzione del sistema contributivo.

Fra le proposte dei sindacati rientra quella di equiparare la pensione minima al reddito di cittadinanza. Il massimo importo che un percettore del sussidio governativo riceve mensilmente è pari difatti a 780 euro. Al contribuente che vive da solo l’INPS assicura un’integrazione reddituale di 500 euro e 280 di contributo per le spese di locazione.

Garantire a chi percepisce la pensione minima un rateo pari al reddito di cittadinanza significherebbe passare da 515 a 780 euro. Nello specifico, la proposta di un aumento pensionistico mira ad assicurare un’integrazione economica proprio ai contributivi puri. Così spetterebbe un incremento dell’assegno fra 650 e 780 euro ai lavoratori per i quali il calcolo pensionistico si effettua col solo sistema contributivo. L’accesso all’eventuale aumento del rateo previdenziale ovviamente raggiungerebbe unicamente i contribuenti appartenenti a fasce reddituali basse.


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