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La moglie di Mike Bongiorno: «Mio figlio è salito sulla funivia mezz’ora prima della strage. Il papà gli ha salvato la vita»


La strage del Mottarone ha sconvolto un pò tutti gli italiani che piangono tutt’oggi 14 vittime. Molti i testimoni che si sentono miracolati perchè non son saliti su quella funivia oppure ci sono stati ore prima della strage.
Daniela Zuccoli, la moglie di Mike Bongiorno ha raccontato che suo figlio è scampato alla strage. La vedova del leggendario conduttore tv, scomparso nel settembre del 2009 all’età di 85 anni, ha raccontato in un’intervista a Repubblica che il figlio Michele, nato proprio dall’unione con Mike, avrebbe potuto trovarsi a bordo di quella cabina precipitata lo scorso 23 maggio, ed essere coinvolto nell’incidente che ha visto la morte di 14 persone.

Mio figlio Miki ha preso la funivia di Stresa mezz’ora prima che precipitasse la stessa cabina sulla quale era salito. Ha raggiunto il Mottarone per fare la discesa in mountain bike. ”.

Non è stata una coincidenza, a salvare suo figlio è stato il padre, Mike, pensa la vedova Bongiorno: «Non posso non pensare che Mike lo abbia custodito – le sue parole – Se parlo con Mike come fosse ancora in vita? Non proprio. Non ci sono medium o fantasmi, coltivo una spiritualità di tipo cattolico».

La Zuccoli afferma che la presenza di Mike si avverte, “e poi lui vede prima di noi, indirizza i nostri destini. Domenica scorsa, per esempio, è successo”:

«Mike è presente con la sua energia intorno a me – continua – avverto come una tensione che si manifesta in due modi: la prima fa male, è la sensazione dei rari abbandoni. La seconda rilassa e commuove, significa che Mike mi approva».

«La verità – dice ancora Daniela a Repubblica – è che nessuno muore davvero. Diventiamo universo, ci trasformiamo in energia e questa energia si tramuta in un corpo un numero indefinito di altre volte, finché non ci ripuliamo fino in fondo».

Alla domanda “crede nella reincarnazione”, Daniela Zuccoli replica:

Non lo so, mi piace immaginare che siamo come uno zaino che ogni volta si fa più leggero fino a vuotarsi completamente, tanto da meritarci finalmente la pace”.


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