Diritti e doveri

Italiani nel panico: tempi brevi per pagare la bolletta luce. Ecco dopo quanti giorni staccano il servizio


distacco luce mancato pagamento

Nelle ultime settimane, molti italiani hanno ricevuto davvero cattive sorprese: bollette luce e gas triplicate, nessun aiuto economico per fronteggiare il disagio e rincari carburante davvero assurdi.

Il 15% dei clienti a cui è intestata una fornitura di energia elettrica, non riesce a pagare le bollette, per via del basso salario o misero assegno pensionistico.

Purtroppo il costo dell’energia è lievitato come conseguenza dell’aumento del prezzo del gas che, come annunciato dal ministro della Transizione Ecologica, Cingolani, viene pagato cinque volte il prezzo dello steso periodo dello scorso anno.

L’assurdo aumento del costo delle utenze sta diventando, pertanto, un problema molto serio: molte famiglie rischiano di vedersi staccare la luce per inadempienza del pagamento.

Ma quanto tempo viene concesso agli italiani per effettuare il saldo del debito, prima che possa essere disattivato il servizio luce? Cerchiamo di capirlo insieme…

Tempi brevi per pagare la bolletta luce

Tuttavia, se non si riesce a pagare per tempo la bolletta della luce esiste un termine prima che si arrivi al distacco. Bisogna innanzitutto ricordare che dal 1 gennaio 2021 le bollette vanno in prescrizione. Il creditore ha tempo 2 anni per incassare quanto gli è dovuto. La decisione è stata presa dall’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.

In caso di mancato pagamento di una bolletta ci sono diversi passaggi intermedi prima che si arrivi al distacco.

Ovviamente se pagate oltre i limiti di scadenza, vi verrà addebitato anche il pagamento degli interessi di mora per i giorni di ritardo. Altra cosa è non pagare affatto la bolletta. Qui la conseguenza è il distacco della luce o del gas da parte del tuo fornitore. Il distacco non è immediato ma il tuo operatore dovrà rispettare un iter stabilito dall’Autorità per l’Energia.

La prima cosa che deve fare il tuo fornitore di energia elettrica o gas è inviarti l’avviso (comunicazione ufficiale) tramite PEC o raccomandata. In questo documento saranno indicati:

  • termine ultimo entro il quale pagare la bolletta (minimo 20 giorni);
  • data in cui il fornitore invierà al distributore con la richiesta di sospensione;

 

Il fornitore dopo aver inviato un avviso bonario (informale), invia la comunicazione ufficiale con la data entro la quale pagare la bolletta arretrata.

Successivamente, se non riceve il pagamento, la società fornitrice di energia elettrica può procedere a una diminuzione della potenza del contatore (pari al 15 % della potenza disponibile).

La diminuzione della potenza ha dei tempi diversi a seconda della tipologia del cliente. In caso di morosità reiterata, sarà effettuata dopo dieci dal ricevimento della raccomandata. Quando parliamo di morosità non reiterata i giorni aumentano a 20.

Dopo 15 giorni dalla riduzione della potenza del contatore, se non riceve la comunicazione dell’avvenuto pagamento della bolletta, il fornitore procederà alla sospensione della fornitura e bloccherà il tuo codice POD.

Ovviamente, se in situazioni di morosità il fornitore (in questo caso Enel ha sospeso la fornitura di energia elettrica), la riattivazione avrà un costo.

Prima di poter essere riattivato il contatore, il cliente deve pagare le bollette arretrate e inviare la comunicazione a Enel. Una volta ricevuta la comunicazione, il fornitore deve inviare la richiesta di riattivazione al distributore che deve procedere alla riattivazione entro un giorno feriale dal ricevimento della domanda.

Nel caso in cui sia stata ridotta la potenza del contatore, il distributore deve riattivarlo entro un giorno lavorativo. Se il distributore non rispetta le tempistiche stabilite, il cliente avrà diritto a un indennizzo;

  • entro due giorni 35 euro;
  • entro tre giorni 70 euro;
  • se si superano i tre giorni 105 euro.

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