Diritti e doveri

Conservare sempre le bollette pagate è un obbligo. Ecco per quanto tempo custodirle per non incorrere in sanzioni


Ti sei mai chiesto per quanto tempo dovresti conservare le bollette pagate? Forse no, ma ti possiamo assicurare che è opportuno custodirle poichè, ciascun ente, gas, luce o qualsiasi altro, può avvalersi della facoltà di effettuare controlli e contestare bollette non pagate. Se non hai conservato la ricevuta, non potrai dimostrare che si sbagliano e dovrai effettuare il pagamento con dovuta sanzione.

Per quanto tempo conservare le bollette?

In genere le ricevute non vanno conservate per tutta la vita, ma solo finchè non interviene la prescrizione di quel pagamento. Ogni ente pertanto, ha una durata massima stabilita, entro quanto può procedere alla verifica dei pagamenti.

Per chi paga le bollette tramite conto bancario, il problema non sussiste poichè i pagamenti effettuati sono registrati presso la banca dati del sistema e non serve alcun documento cartaceo che ne attesti il pagamento.

Bollette luce: le bollette luce vanno conservate per 2 anni visto che il termine di prescrizione è passato da 5 a 2 anni.

Bollette del gas: le bollette gas vanno conservate per 2 anni visto che il termine di prescrizione è passato da 5 a 2 anni.

Bollette acqua: per l’acqua la prescrizione è passata da 5 a 2 anni dal 2 gennaio 2020.

Canone Rai: il canone si paga direttamente in bolletta luce pertanto la prescrizione è di 2 anni.

Le bollette del telefono: le bollette telefoniche hanno prescrizione in 5 anni e quindi, conservatele con cura.

E’ sempre buona norma, per evitare sanzioni, di conservare le ricevute e nel caso in cui, esse possano scolorirsi nel tempo, si consiglia di fotocopiarle e conservare sempre una doppia copia.

Anche se sembra banale, qualora la bolletta dovesse risultare non pagata da parte dell’ente, ma voi siete convinti di averla pagata, non ci sarà nulla che potrà giustificarvi che avete perso o distrutto la ricevuta. In questo caso, anche rivolgendosi ad un legale, non ci sarà modo per difendersi. Fate attenzione!

Quanto tempo conservare le bollette? Tutto quello che c’è da sapere per non rischiare brutte sorprese

Gestire la documentazione delle utenze domestiche può sembrare una seccatura, ma sapere per quanto tempo conservare le bollette è fondamentale per tutelarsi da eventuali contestazioni future. Negli ultimi anni, infatti, la normativa ha subito modifiche importanti, riducendo i tempi di prescrizione per molte forniture. A partire dal 2018, ad esempio, la prescrizione delle bollette della luce è passata da 5 a 2 anni. Questo significa che dopo 24 mesi dalla scadenza, il fornitore non può più esigere il pagamento di una bolletta non saldata, e il consumatore può eventualmente opporsi, purché abbia la documentazione a supporto.

La stessa regola vale anche per le bollette del gas, che rientrano nello stesso termine di prescrizione biennale. Per quanto riguarda l’acqua, la novità è entrata in vigore dal 2 gennaio 2020, e anche in questo caso le bollette vanno conservate almeno per 2 anni, a partire dalla data di emissione. Il Canone Rai, inserito ormai da tempo nella bolletta della luce, segue lo stesso principio: anche qui vale la regola della prescrizione biennale.

Un discorso a parte merita invece la telefonia. Le bollette del telefono fisso e mobile, infatti, mantengono ancora un termine di prescrizione di 5 anni. È quindi importante conservarle con attenzione per un periodo più lungo, per evitare contestazioni, specialmente in caso di passaggio ad altro operatore o chiusura del contratto.

In definitiva, organizzare un piccolo archivio, anche solo digitale, delle proprie bollette può fare davvero la differenza. Non solo per motivi legali, ma anche per monitorare i consumi nel tempo e individuare eventuali anomalie. Una buona abitudine che può risparmiarti inutili stress.