Coronavirus

In Cina sono nuovamente in quarantena 11 milioni di persone: torna l’incubo Coronavirus


Torna l’incubo Coronavirus in Cina, dove 11 milioni di persone sono nuovamente coinvolte con l’infezione che sta sconvolgendo il mondo. Da prime ricostruzioni, il virus è stato riportato da una studentessa.

Ad Harbin, capitale della provincia di Heilongjiang nella Cina nord-orientale, è scoppiato un secondo focolaio di Coronavirus dopo che una studentessa di 22 anni è tornata infetta, ma asintomatica, da New York. Il governo ha imposto di nuovo il lockdown per scongiurare una seconda ondata di casi, vietando l’ingresso di stranieri e di veicoli immatricolati non localmente.

Torna l’incubo in Cina

Quando il virus sembra essere stato sterminato, la città di Harbin, capitale della provincia di Heilongjiang nella Cina nord-orientale, è ripiombata nell’incubo Coronavirus.

Da ciò che riferisce Daily Mail, che riferisce che una studentessa ha contratto il virus a New York e a sua volta, ritornata in Cina, ha infettato 60 persone e si è creata una nuova catena di contagi. Il rischio di una seconda, imminente e più letale ondata era troppo alto, così le autorità hanno deciso di mettere di nuovo in lockdown tutta la città, con i suoi undici milioni di abitanti, con misure che sono state definite draconiane per scongiurare nuovi casi.

La studentessa al rientro ha osservato i 14 giorni di quarantena previsti dalla legge e non ha mai manifestato sintomi. Proprio per questo, aveva poi partecipato ad un incontro nel suo quartiere insieme ad altre persone. È stato proprio in questa occasione, secondo le autorità, che il contagio si è diffuso.

Così, sono stati installati checkpoint all’aeroporto e presso le stazioni ferroviarie, mentre è stato ordinato ai cittadini residenti di monitorare il passaggio di stranieri e di veicoli immatricolati fuori dai propri confini per poter tenere sotto controllo la situazione. Inoltre, prima di accedere a qualsiasi struttura pubblica o complesso residenziale le persone dovranno utilizzare un’apposita app sanitaria approvata dal governo per dimostrare di non essere infette, facendosi misurare la temperatura e indossando una maschera facciale.

Matrimoni, funerali, spettacoli e conferenze sono vietati. Tutti i contatti dei contagi già confermati sono stati messi in quarantena, anche coloro che non mostrano sintomi, perché potrebbero essere veicolo del virus.

Isolamento obbligatorio di 28 giorni anche per quanti sono arrivati dall’estero ed in particolare aree edipemiche. Inoltre, chiunque sia in isolamento domiciliare dovrà superare almeno tre test, due di acido nucleico, che rilevano il Coronavirus, e un altro sierologico per verificare la presenza o meno di anticorpi. Attualmente nella provincia sono 540 i casi confermati, e di questi una parte provengono dalla capitale che si trova a circa 480 chilometri a nord-ovest di Suifenhe, città cinese al confine con la Russia, dove la scorsa settimana è stato segnalato un picco di casi.


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