I nostri dispiaceri e le nostre ansie possono concretizzarsi in malattia: la somatizzazione
Quando l’anima parla attraverso il corpo: il legame tra emozioni e malattia
Spesso sottovalutiamo quanto le nostre emozioni più profonde possano incidere sul benessere fisico. Ansia, stress, preoccupazioni, dolore emotivo: tutto ciò che non riusciamo a esprimere a parole o a gestire a livello psicologico, può trovare un canale alternativo di comunicazione nel nostro corpo. È qui che entra in gioco il fenomeno della somatizzazione, un processo attraverso il quale il malessere psichico si trasforma in sintomo fisico.
Dolori allo stomaco, tensioni muscolari, mal di testa ricorrenti o disturbi intestinali possono non essere il risultato di una malattia organica, ma piuttosto la manifestazione tangibile di un disagio interiore. Quando la mente è sopraffatta dalle emozioni e non riesce a elaborarle, il corpo si fa portavoce del disagio, come se volesse lanciare un segnale d’allarme.
In questo articolo esploreremo cosa significa somatizzare, come riconoscere i segnali che il corpo ci invia e in che modo possiamo affrontare il problema in maniera consapevole e curativa. Perché ascoltare il proprio corpo, in fondo, significa anche prendersi cura della propria anima.
“Somatizzare” è la spiegazione comune data a un problema psichico o emotivo che si manifesta nel corpo. Dalle malattie gastrointestinali ai picchi di pressione, sono spesso associati a disturbi emotivi. Tuttavia, la somatizzazione non è un problema mentale, ma la conseguenza del rapporto tra mente e corpo. Non solo tutte le malattie sono psicosomatiche, ma i sintomi che si manifestano nel nostro corpo sono resi possibili dal tipo di personalità.
In un’intervista con Infobae, il dottor Luis Chiozza – direttore del Weizsaecker Center for Medical Consultation e dell’Istituto di insegnamento e ricerca della Fondazione Luis Chiozza , presidente onorario dell’Istituto di Ricerca Psicosomatica-Psicoanalitica Arminda Aberastury di Perugia, Italia e che ha ricevuto un Premio Konex in psicoanalisi nel 1996 – ha spiegato perché la nostra mente può far ammalare il nostro corpo .
Ogni malattia nasce con un suo specifico significato inconscio che, per essere scoperto, richiede un lavoro di ricerca che talvolta richiede uno sforzo prolungato condiviso con altri colleghi. Ci sono alcuni disturbi che rimangono vicini alla coscienza, come accade, ad esempio, con l’associazione di diarrea con paura, o un infarto con un’offesa profonda che costituisce ignominia. Lo testimonia il linguaggio abituale, quando di solito usa espressioni come mi si spezza il cuore ”. Ce ne sono altre, invece, come cancro o ipertensione, i cui significati sono più profondamente repressi.
La somatizzazione: ecco le varie rappresentazioni
Il corpo umano è una macchina straordinaria, ma anche un riflesso profondo della nostra interiorità. Quando l’anima è ferita, quando il cuore soffre in silenzio e la mente reprime emozioni difficili, il corpo inizia a manifestare il peso invisibile del disagio. È in questo spazio sottile e complesso che avviene la somatizzazione: il dolore psichico che si traduce in sintomo fisico.
Ogni emozione non espressa, ogni pensiero negato o paura taciuta, si deposita lentamente nel corpo. Lì trova dimora, spesso sotto forma di tensione muscolare, dolori cronici, infiammazioni o malattie ricorrenti. Questo accade perché l’inconscio, pur non avendo voce, trova nel corpo un canale espressivo. Il corpo parla dove l’anima tace.
Il conflitto tra ciò che siamo esteriormente – la nostra personalità, spesso costruita per compiacere gli altri o per adattarsi – e ciò che sentiamo interiormente – la nostra anima più autentica – genera una frattura. E in quella frattura si annidano le nostre sofferenze.
Un esempio apparentemente banale, ma significativo: quando ci manca il calore umano, l’affetto sincero, basta un soffio di vento per ammalarci. Il freddo esterno trova terreno fertile in un corpo già indebolito dalla mancanza di calore interiore. Il raffreddore, in questo caso, è solo il simbolo di una carenza emotiva non colmata.
Capire questi meccanismi è un passo verso la guarigione vera, che non passa solo dai farmaci o dalle cure fisiche, ma anche – e soprattutto – da un ascolto più profondo di sé. Imparare a riconoscere i segnali del corpo, a prenderci cura della nostra anima e a vivere in modo più autentico, è il miglior antidoto alla malattia del silenzio interiore.
-Il raffreddore “cola” quando il corpo non piange.
Forti mali di schiena (ovvio non causati da un peso caricato male) ti dicono che stai subendo un dolore, porti con te un peso un trauma una tristezza immensa;
-il mal di gola “tampona” ti assale sicuramente quando hai tanti dolori da sfogare ed afflizioni da dire e non hai con chi confidarti.
Quando una persona non la sopporti, non la digerisci e la devi sopportare ti viene acidità allo stomaco;
-le coliche spesso sono rabbie accumulate che non riesci a sfogare…
–il diabete “invade” quando la solitudine ti attanaglia.
Il cancro ti divora come l’odio che corrode l’amore mancato.
Il corpo ingrassa quando sei insoddisfatto o dimagrisci quando ti senti logorato.
Dubbi preoccupazioni ansietà ti portano via il sonno e soffri di insonnia.
Se non trovi un senso alla tua vita la pressione del cuore rallenta o accelera quindi ipotensioni e pressioni alte al cuore sono sbalzi che ti condizionano l’umore e le forze.
Il nervosismo aumenta i respiri, come se ti mancasse l’aria, donde dolori al petto ed emicranie (molti fumatori prendono aria extra dal fumo fatidico ed effimero che li rilassa in maniera compensatoria ma illusoria) La pressione “sale” quando la paura imprigiona.
Le artrosi vengono quando la tua mente non si apre, sei troppo rigido e i muscoli ti si contraggono.
I crampi indicano che stai subendo una situazione ai limiti della sopportazione.
La stitichezza ti indica che hai residui nel tuo inconscio, hai segreti che ti otturano (quanta merda ci teniamo dentro che non è utile) e non trovi chi ti comprenda senza giudicarti.
La diarrea è un atto di difesa dell’organismo che vuole eliminare ciò che percepisce come dannoso (come il vomito) vale per i virus ma anche per le situazioni, i sentimenti…forse chi ha diarrea non riesce a trattenere o assimilare. La malattia non è cattiva, ti avvisa che stai sbagliando cammino.
Chi una preoccupazione la somatizza nella testa (emicrania) chi nello stomaco (indigestione).
Ascolta il tuo corpo ed impara a guarire con il tuo spirito, non c’è altra medicina che la tua stessa natura non possa darti.
E i bambini? pur innocenti sono spugne emotive e recepiscono ogni energia negativa di chi li sta accanto, non per caso i bambini più sani sono quelli che crescono in famiglie unite ed amorose.
L’amore è vita, dunque qualsiasi mancanza d’amore produce in noi morte: psichica, mentale, emotiva e alla fine anche fisica.