Famosa attrice confessa: “Santa Rita mi è apparsa sul cellulare e mi sono convertita”
La rinascita spirituale di Raffaella Bergè: “mi è apparsa Santa Rita sul cellulare”
Volto conosciuto delle fiction italiane, Raffaella Bergè, ex protagonista della soap “Centovetrine”, oggi si racconta con sincerità e profondità: un’immagine di Santa Rita apparsa casualmente sul suo cellulare ha segnato per lei l’inizio di una trasformazione interiore profonda, una vera conversione spirituale che le ha cambiato la vita.
Una fede arrivata inaspettatamente
Il Signore entra nelle nostre vite nei modi più impensabili e, a volte, quando proprio non ce lo si aspetta. È proprio quello che è accaduto a Raffaella, che ha raccontato la sua esperienza di fede durante la trasmissione “È sempre Cartabianca” condotta da Bianca Berlinguer su Rete 4. Con parole semplici e toccanti, l’attrice ha spiegato come il suo percorso sia stato segnato dalla grazia e da un rapporto nuovo con Dio, vissuto alla luce del Vangelo, che oggi non ha timore di leggere anche in pubblico: lo fa con tutto il cuore.
Da “Centovetrine” alla scoperta della fede
Per anni Raffaella è stata uno dei volti più familiari della TV italiana. Nonostante oggi si definisca “ex attrice” sul suo profilo Instagram, conserva il fascino e la forza comunicativa che l’hanno resa celebre. Il momento di svolta è arrivato cinque anni fa, in un periodo di particolare vulnerabilità emotiva. Come spesso accade, è proprio nella fragilità che si apre uno spiraglio alla grazia.
“Ringrazio Dio perché ho ricevuto una grazia” afferma Raffaella con convinzione. “Mi è apparsa Santa Rita sul cellulare”, racconta. Un’immagine semplice, ma potente, che ha attirato la sua attenzione al punto da spingerla a scoprire la vita della Santa. Nella storia di Rita, donna sofferente ma tenace, ha riconosciuto delle similitudini con la propria vicenda personale, tanto da sentirsi chiamata a seguire Cristo con uno sguardo nuovo.
La croce dell’umiliazione
Nel momento in cui si è avvicinata alla fede, Raffaella si trovava anche al centro di una vicenda giudiziaria tuttora in corso. Non nega di aver vissuto quell’esperienza come una piccola corona di spine: un’umiliazione che però l’ha aiutata a rimettere in discussione la propria “personalità egoica”, aprendola alla riscoperta della verità e dell’amore misericordioso di Dio.
Dal buddismo alla Messa quotidiana
La conversione di Raffaella non è stata superficiale, ma radicale. Racconta di aver praticato buddismo per 12 anni, una ricerca spirituale lunga, che però non l’ha mai soddisfatta pienamente. Il cambiamento è stato repentino e profondo.
“L’immagine fondamentale che mi ha fatto fare un po’ il click su questa storia, per cui mi sono anche ritirata per tanti anni, è stata vedere gli occhi di Gesù misericordioso, che mi ha amato così tanto e mi ha chiesto di portare un attimo questa corona di umiliazione, la sua”.
Da allora ha iniziato a vivere la fede cattolica in modo intenso: partecipa alla Messa ogni giorno, prega, legge il Vangelo e si nutre della Parola e dei Sacramenti.
“Cerco di andare a Messa tutti i giorni perché per me è una mezz’ora di paradiso… non me la toglie nessuno”.
Una nuova visione del dolore
La sua testimonianza ha toccato molti, perché arriva da una donna che ha conosciuto il successo, la sofferenza, la crisi e ora la rinascita. Raffaella è convinta che anche la sofferenza, se vissuta con fede, acquisti un significato diverso.
“Con l’amore di Gesù diventa una croce diversa”, dice con serenità.
E proprio con il Vangelo in mano ha concluso il suo intervento televisivo, chiedendo di poter leggere un passo che per lei ha un valore immenso:
“Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,8).