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Dal 1° luglio 2020 il bonus per scoraggiare l’uso del contante


Dal 1°Luglio parte la lotta al contante e abbiamo già anticipato che gli acquisti di importo maggiore di 2000 euro, dovranno essere effettuati soltanto tramite carta di credito o bancomat e non in contanti, se non si vuole rischiare una multa. Da Gennaio 2021 la cifra scende a 1000 euro.

Per scoraggiare l’uso del contante, arriva così il bonus: a partire da agosto 2020, gli esercenti di attività commerciale, arte e professioni, potranno godere del credito d’imposta che maturerà sulle commissioni addebitate per transazioni effettuate dai clienti con carte di pagamento.

Scatta dal prossimo 1° luglio 2020 il credito d’imposta riconosciuto a fronte delle commissioni applicate dai prestatori di servizi di pagamento per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi rese nei confronti di consumatori finali.

Tale beneficio è stato introdotto con l’art. 22 del decreto-legge n. 124 del 2019 (collegato fiscale alla Legge di Bilancio 2020). Con tale previsione normativa, il legislatore ha istituito un credito d’imposta pari al 30% delle commissioni addebitate per transazioni effettuate dai clienti con carte di pagamento a decorrere dal 1° luglio 2020.

Per avere diritto al bonus, bisognerà dimostrare di aver registrato, nell’anno d’imposta precedente, ricavi o compensi fino a 400mila euro. Tale limite vale sia per i professionisti singoli che per gli studi professionali.

Il bonus sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione, a decorrere dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa.

Con Provvedimento del 29 aprile 2020, l’Agenzia delle Entrate ha definito le modalità per la comunicazione dei dati delle commissioni applicate, registrate a decorrere dal 1° luglio 2020, su cui calcolare il credito d’imposta spettante all’esercente.

La comunicazione, da trasmettere attraverso il Sistema di interscambio dati, deve contenere le seguenti informazioni: codice fiscale dell’esercente, mese e anno di addebito, numero totale delle operazioni effettuate nel periodo di riferimento e di quelle riconducibili ai consumatori finali, importo delle commissioni addebitate per le operazioni riconducibili ai consumatori finali, ammontare dei costi fissi periodici che ricomprendono un numero variabile di operazioni in franchigia anche se includono il canone per la fornitura del servizio di accettazione.


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