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Coronavirus, misure restrittive prorogabili fino al 31 luglio: ecco la bozza del nuovo decreto per noi italiani.


 

Il Coronavirus ha letteralmente sconvolto la nostra vita e non si sa quando riusciremo ad uscire da questa pandemia, sperando oltretutto di uscirne illesi.

Dal parere di molti virologi, epidemiologi ed esperti, la situazione sarebbe così tanto anomala da prevedere contagi anche nei mesi caldi o focolai che fino a quella data non saremo riusciti a debellare. Non ci sono studi scientifici che lo possono confermare ma, in questo momento abbiamo solo una certezza: che il Governo sta creando la bozza del nuovo decreto che contiene misure restrittive fino a Luglio. Scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Misure restrittive prorogabili fino al 31 luglio: bozza del nuovo decreto

Nella nuova bozza di decreto anti coronavirus, che verrà discusso oggi in Consiglio dei ministri, ci sono multe fino a 4 mila euro per chi esce di casa senza comprovate esigenze lavorative, di necessità o motivi di salute; l’uso dei militari per far rispettare le misure di contenimento anti contagio e la possibilità di prorogare i divieti sugli spostamenti fino al 31 luglio.

Cosa potrebbe chiudere fino al 31 luglio

Sono 28, secondo questa prima versione del decreto, gli ambiti che potranno essere interessati dalle restrizioni, che andranno attuate comunque “secondo criteri di adeguatezza specifica e principi di proporzionalità al rischio effettivamente presente su specifiche parti ovvero sull’intero territorio nazionale“.

Tra le tante possibilità ci sarebbe quella di chiudere fino a tale data  negozi, bar, ristoranti, le attività produttive, gli uffici della Pa mandando i lavoratori in smart working. Ci sono poi le limitazioni ai movimenti, sia dall’abitazione per chi è in quarantena (divieto assoluto) sia dai Comuni di residenza o anche, come fatto di recente da alcuni governatori e nel weekend dal governo, dai territori regionali o comunali. Si possono chiudere strade e parchi, oltre che scuole, teatri, cinema, musei, chiese, palestre e parchi.

Per contenere e contrastare i rischi sanitari derivanti dalla diffusione del Covid-19 – si legge nella bozza, che Fanpage.it ha avuto modo di visionare – su specifiche parti del territorio nazionale ovvero, occorrendo, sulla totalità di esso, possono essere adottate, secondo quanto previsto dal presente decreto, una o più misure tra quelle di cui al comma 2, per periodi predeterminati, ciascuno di durata non superiore a trenta giorni, reiterabili e modificabili anche più volte fino al 31 luglio 2020 e con possibilità di modularne l’applicazione in aumento ovvero in diminuzione secondo l’andamento epidemiologico del predetto virus”.

L’intervento dell’Esercito

Si pensa anche all’impiego dell’esercito per obbligare i cittadini  al rispetto delle regole. “Il prefetto – continua la bozza – informando preventivamente il ministro dell’Interno, assicura l’esecuzione delle misure avvalendosi delle Forze di polizia e, ove occorra, delle Forze armate, sentiti i competenti comandi territoriali. Al personale delle Forze armate impiegato, previo provvedimento del prefetto competente, per assicurare l’esecuzione delle misure di contenimento” è “attribuita la qualifica di agente di pubblica sicurezza”.

Multe fino a 4mila euro

Aumenta il costo della sanzione, arrivando a 4.000 mila euro per chi viola la legge in atto e descritta nel decreto: “del pagamento di una somma da euro 500 a euro 4.000 e non si applicano le sanzioni contravvenzionali previste dall’articolo 650 del codice penale o dalle altre disposizioni di legge attributive di poteri per ragioni di sanità“.

Chi non rispetta il divieto di apertura di locali come cinema, teatri, discoteche e centri ricreativi viene, oltre alla multa, rischia la chiusura dell’esercizio o dell’attività “da 5 a 30 giorni”.

Regioni e Comuni possono modificare le misure per 7 giorni

Ogni Regione e Comune potrà avvalersi della facoltà di modificare alcune delle misure descritte nel Decreto, in base alle esigenze del proprio territorio e dei propri cittadini.

Le Regioni, in relazione a specifiche situazioni di aggravamento ovvero di attenuazione del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio o in una parte di esso, possono introdurre ovvero sospendere, limitatamente a detti ambiti territoriali, l’applicazione di una o più delle misure. Qualora tali misure si applichino su tutto il territorio regionale, ovvero su oltre la metà di esso o a oltre la metà della popolazione residente nella regione, la loro efficacia è limitata a sette giorni e, entro ventiquattro ore dalla loro adozione, è formulata proposta al Presidente del Consiglio dei ministri, ai sensi dell’articolo 3, comma 1, per la loro conferma con il decreto ivi previsto“.

Le misure “non possono essere in alcun caso reiterate” altrimenti “sono inefficaci“.

Questa la bozza del decreto in esame a Palazzo Chigi che prevede infatti che le misure di contenimento siano prorogabili e modificabili fino al 31 luglio. Nessun prolungamento immediato, quindi: le attuali norme scadranno il 3 aprile. Ma esiste la possibilità che in caso di nuove ondate dell’epidemia di coronavirus venga prolungato o riattivato un nuovo giro di vite.

Fonte Consultata:

-Fanpage

-La Repubblica

-Il Messaggero


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