Coronavirus

Coronavirus, Lino Banfi: “Se muore un nonnino non ha meno valore di un giovane”


 

Anche il tanto caro Lino Banfi parla del Coronavirus e ironizza sul fatto che a morire di questo virus sono piuttosto “i nonnini”.
Il nonno più celebre dʼItalia, ai suoi 83 anni, ha vissuto in decenni in cui altre epidemie avevano messo a repentaglio l’incolumità dei cittadini, poi sdrammatizza: “Questa malattia almeno una cosa buona ha fatto: ha insegnato a tutti gli italiani lʼabitudine di lavarsi le mani, spesso e bene.

Lino Banfi e il Coronavirus

Se muore un nonnino non è che abbia meno valore della morte di una persona più giovane“. Così Lino Banfi, il celebre “nonno Libero” della tv, parla dell’emergenza coronavirus in Italia. “Visto che il mio mestiere mi insegna a sorridere e far sorridere anche nei momenti tristi, possiamo dire che almeno una cosa buona questo coronavirus l’ha fatta: ha insegnato a tutti gli italiani l’abitudine di lavarsi le mani, spesso e bene“, dice.

Da bambino, quando ancora viveva a Canosa di Puglia, ho avuto in serie tifo, paratifo, malaria ed epatite virale – racconta l’attore all’agenzia di stampa Adnkronos -. Dovevo morire a dieci anni e oggi che ho 84 anni posso dire che quelle malattie mi hanno fortificato e rafforzato“.

Dunque, come nonno Libero, dico a tutti i vecchietti come me di non avere paura del coronavirus e di stare tranquilli, perché noi abbiamo gli anticorpi e siamo forti“. E poi con la sua tanto amata ironia dice: “Presto, nessuno di noi avrà più motivo per averne paura e ne rideremo“.


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