Diritti e doveri

Aumenta la tua pensione con i “Diritti Inespressi”: fino a 300€ in più da richiedere all’INPS. Pochi lo sanno…


Si chiamano “diritti inespressi” e sono componenti che incidono sulla pensione ma che vanno esplicitamente richiesti all’INPS. Insomma, soldi in più che possono arrivare mensilmente ma che, senza una corretta informazione, possono non essere percepiti nonostante se ne abbia pieno diritto. La mancanza nasce dal fatto che l’Inps non invia più a casa il modello ObisM del pensionato, che ora si può consultare solamente online attraverso Pin, operazione tecnologica che può essere molto complessa per gli anziani.

Perché sono definiti diritti “inespressi”?

Perché non ne è prevista l’erogazione automatica da parte dell’Inps e se l’interessato non ne fa esplicita richiesta, il diritto è ignorato.

Chi ne ha diritto?

Tutti quei pensionati che abbiano già compiuto il sessantacinquesimo anno di età e che siano titolari di pensione minima, ma anche coloro a cui spetta l’assegno familiare per reddito basso e ai disabili al 100%.

Quali sono i casi più comuni?

La casistica è varia: dagli assegni familiari alle maggiorazioni sociali ed integrazioni al minimo, la quattordicesima mensilità, le prestazioni a favore degli invalidi civili. Molte volte le pensioni possono aumentare di importo in base a cambiamenti nelle condizioni del nucleo familiare, come la perdita di lavoro di un figlio o del coniuge o la sopraggiunta presenza di un invalido nel nucleo familiare.

Sono coinvolti i contribuenti con pensioni molto basse…

I pensionati che hanno un importo lordo di pensione inferiore a 1000 euro mensili, a specifiche condizioni previste, possono ottenere degli aumenti legati alle maggiorazioni di carattere sociale ed assistenziale. I pensionati che fanno parte di un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore ai parametri previsti dalla legge possono ottenere un aumento per liquidazione degli assegni al nucleo familiare. E nel caso in cui uno dei componenti della famiglia sia invalido al 100%, l’importo degli assegni al nucleo familiare ed i limiti di reddito per averne diritto sono più elevati. Inoltre, nel caso di pensionati soli con pensione di reversibilità, il diritto può esserci anche nel caso in cui il nucleo sia composto solo dal pensionato stesso invalido.

Ci sono termini temporali da rispettare?

La pratica può essere retroattiva e produrre il recupero delle somme anche per gli anni passati, ma nel limite dei 5 anni precedenti.

Come avviene la consegna dei documenti?

Esclusivamente per via telematica. Al Patronato seguiamo interamente l’iter burocratico previsto.

Che cos’è invece il ricalcolo della pensione per supplemento?

Se ci sono nuovi contributi versati esistono gli istituti del supplemento di pensione e della ricostituzione della pensione. Con il primo, si conteggiano i contributi versati successivamente alla decorrenza della pensione, mentre la ricostituzione riguarda invece il riconoscimento di contributi già maturati prima della pensione ma non conteggiati come, ad esempio, il Servizio militare.

E per chi non è ancora in pensione?

Il patronato di solito è organizzato per fare il calcolo delle previsioni pensionistiche, gli importi spettanti mensilmente dall’assegno pensionistico con le diverse soluzioni. Abbiamo assistito centinaia di lavoratori che chiedevano informazioni sulle differenze tra Quota 100 e la Riforma Fornero. La convenienza varia a seconda dei casi e del percorso svolto in ciascuna carriera lavorativa.

Come fare per rivalere i diritti inespressi?

Qualsiasi Caf sarà in grado di verificare i dati del pensionato e qualora ne avesse diritto, inoltrerà esso stesso la domanda, permettendo all’anziano di avvalersi dei suo diritti e di ricevere altri soldi che posano garantirgli una vita serena.


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