Diritti e doveri

Attacchi di panico: cosa sono, come gestirli e quando danno diritto all’invalidità


Chi soffre di attacchi di panico può ottenere il riconoscimento della riduzione della capacità lavorativa, la legge 104 e può assentarsi per malattia? Prima di comprendere quali agevolazioni e sussidi si possono ottenere con questo disturbo, cerchiamo di spiegare accuratamente che cosa sono gli attacchi di panico, come si gestiscono e quali sono i sintomi principali.

Attacchi di panico: terribili e invalidanti

Almeno una volta nella vita capita a tutti di sperimentare gli attacchi di panico ma con i nostri consigli è possibile combatterli rapidamente

Che sono soltanto un brutto ricordo oppure se si ripercuotono nella propria vita di tanto in tanto, gli attacchi di panico rappresentano sicuramente qualcosa di poco piacevole.

L‘attacco di panico è un episodio che insorge improvvisamente ed è caratterizzato da un’improvvisa paura, un malessere generalizzato che assume delle caratteristiche ben precise.

Sintomi e manifestazioni somatiche

Ogni uomo o donna manifesta il suo panico e la sua ansia in modo diverso ma in linea generale, le manifestazioni psicosomatiche possono essere:

  • Sensazione di caldo o freddo improvviso
  • Senso di oppressione toracica
  • Sbandamento
  • Testa confusa
  • Malessere diffuso
  • Formicolii
  • Palpitazioni
  • Sudorazioni
  • Cefalea
  • Sensazione di nodo alla gola
  • Difficoltà respiratorie
  • Ipersensibilità alla luce e ai colori
  • Improvvisa perdita di coscienza
  • Blocco improvviso delle mani e della lingua

Si stima, infatti, che siano almeno 10 milioni gli italiani che hanno vissuto almeno una volta questa esperienza. Il panico non è ansia all’ennesima potenza e neppure una smodata timidezza. Il panico è la paura di avere paura, di perdere il controllo, di non essere capace di uscire da una situazione, timore di morire; esso è un disturbo molto superiore all’ansia che coinvolge repentinamente e nello stesso momento la sfera fisica, emotiva e cognitiva.

Panico di restare chiusi in ascensore, di guidare da soli, di andare in aereo, di non guarire da una malattia, paura dei luoghi affollati, di perdere qualcosa o qualcuno; tutti pericoli che la mente avverte e il corpo somatizza con diversi sintomi.

Come guarire dagli attacchi di panico?

Lo psicoterapeuta Giovanni Porta spiega che lo sviluppo degli attacchi di panico si manifesta quando il soggetto non riesce ad esprimere la sua rabbia repressa ed esplode perdendo il controllo del proprio corpo. Si smette di credere in se stessi, si accumulano ansie e dolore.

Per guarire dagli attacchi di panico è necessario smettere di indirizzare la propria aggressività verso se stessi e bisognerebbe provare ad ottenere ciò che si desidera senza paura di fallire.

I consigli dell’esperto

Il dottor Luigi Porta consiglia di seguire sin da subito questi consigli per migliorare i propri stati d‘ansia e di panico.

  • Capire che c’è qualcosa che non va: chi è vittima di un attacco di panico deve essere consapevole che c’è qualcosa nella sua vita che non va come dovrebbe.
  • Agite immediatamente: di fronte ad un attacco improvviso evitate di stendervi poiché i sintomi peggiorano; sedetevi e chiedete aiuto a qualcuno e cercate di respirare molto.
  • Dedicatevi ad un hobby: dedicarsi ad una attività come scrivere, recitare, fare musica o sport vi permetterà di esprimere voi stessi.
  • Trovate il coraggio di allontanare chi non vi merita: chi vi fa soffrire non merita di vivere con voi perciò allontanate questa gente dalla vostra vita.
  • Parlate con chi ha sofferto di attacchi di panico: dialogare con chi ha vissuto il medesimo problema, servirà per sentirvi più compresi.

Acquisite la consapevolezza che guarirete: il panico non è una malattia, si guarisce soltanto con la piena autostima di voi stessi.

Invalidità per attacchi di panico

Per quanto riguarda il riconoscimento dell’invalidità a causa degli attacchi di panico, cioè della riduzione della capacità lavorativa, questo è possibile se la patologia si presenta in forma cronica o grave, tale dunque da determinare una riduzione della capacità lavorativa.

Generalmente la percentuale di invalidità che si associa agli attacchi di panico va dal 15% al 30%, ma in alcuni casi può arrivare all’80% se si manifestano anche forme depressive.

Gli attacchi di panico possono comunque essere sintomatici di altri disturbi d’ansia, ai quali a loro volta possono essere associate delle percentuali d’invalidità:

-sindrome depressiva endoreattiva lieve: 10% d’invalidità;

-sindrome depressiva endoreattiva media: 25% d’invalidità;

-sindrome depressiva endoreattiva grave: dal 31% al 40% d’invalidità;

-sindrome depressiva endogena lieve: 30% d’invalidità;

-sindrome depressiva endogena media: dal 41% al 50% d’invalidità;

-sindrome depressiva endogena grave: dal 71% all’80% d’invalidità;

-nevrosi fobico ossessiva e/o ipocondriaca di media entità: dal 21% al 30% d’invalidità;

-nevrosi fobico ossessiva lieve: 15% d’invalidità;

-nevrosi fobico ossessiva grave: dal 41% al 50% d’invalidità;

-nevrosi ansiosa: 15% d’invalidità;

-psicosi ossessiva: dal 71% all’80%. d’invalidità.

L’assegno di invalidità, ricordiamo, viene erogato solo se vi è una percentuale di invalidità superiore a 75% e l’importo è pari a 303 euro al mese.

Legge 104 per attacchi di panico

Ai lavoratori dipendenti con disabilità grave riconosciuta ai sensi dell’art. 3, comma 3, della Legge 104/92 e ai lavoratori dipendenti che prestano assistenza ai loro familiari con disabilità grave, vengono concessi, in presenza di determinate condizioni, permessi e periodi di congedo straordinario retribuiti: questa procedura attuativa prende il nome di Legge 104.

Se il soggetto coinvolto dagli attacchi di panico risulta essere debilitato nella vita quotidiana a causa degli attacchi di panico che gli impediscono di vivere una normale vita sociale, familiare e lavorativa, può ottenere anche la Legge 104 oltre che l’invalidità.

Per chiedere il riconoscimento dell’invalidità e dell’handicap per disturbi di bisogna innanzitutto richiedere al proprio medico curante o ad un medico convenzionato col servizio sanitario nazionale, il certificato medico introduttivo (certificato SS3).

Bisogna poi inviare all’Inps la domanda d’invalidità: la procedura è unica, e vale anche per il riconoscimento dell’handicap. Per approfondire: Guida alla domanda d’invalidità, Legge 104 e accompagno.

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