Assumi gastroprotettori da molto tempo? allora ti conviene leggere quali sono effetti collaterali
Gastroprotettori: benefici, rischi e ciò che è fondamentale sapere
I gastroprotettori, noti anche come inibitori della pompa protonica (IPP) o antiacidi, sono tra i farmaci più prescritti e utilizzati al mondo. Vengono comunemente assunti per alleviare e prevenire problemi come gastrite, reflusso gastroesofageo, ulcere peptiche e altre affezioni dello stomaco che comportano eccessiva acidità. Il loro meccanismo d’azione si basa sulla riduzione della produzione di acido cloridrico da parte dello stomaco, consentendo così alle mucose gastriche di guarire e riducendo i sintomi dolorosi e debilitanti per chi ne soffre.
I benefici dei gastroprotettori
Chi soffre di patologie gastriche croniche sa bene quanto sia difficile condurre una vita normale senza una terapia adeguata. I gastroprotettori hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione terapeutica, offrendo sollievo rapido e duraturo nei casi di ulcera duodenale, esofagite da reflusso o nella prevenzione di lesioni gastriche da farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Inoltre, vengono utilizzati anche in abbinamento ad altri farmaci per eradicare l’Helicobacter pylori, uno dei principali responsabili delle ulcere gastriche.
Il rovescio della medaglia: i rischi dell’uso prolungato
Tuttavia, uno studio congiunto dell’Università di Hong Kong e dell’University College di Londra ha sollevato un allarme importante: l’uso prolungato dei gastroprotettori potrebbe comportare seri effetti collaterali, tra cui un aumento del rischio di insufficienza renale, fratture ossee, deficit di vitamina B12, infezioni intestinali e, secondo alcuni dati, anche una possibile correlazione con il declino cognitivo e il morbo di Alzheimer. Uno dei motivi principali risiede nel fatto che questi farmaci, riducendo drasticamente l’acidità gastrica, alterano anche la naturale flora batterica intestinale e possono compromettere l’assorbimento di importanti micronutrienti.
Uso responsabile e indicazioni da seguire
Come per ogni farmaco, anche i gastroprotettori non devono essere assunti senza prescrizione medica, né protratti oltre il necessario. Il loro utilizzo dovrebbe essere limitato nel tempo e periodicamente rivalutato dal proprio medico curante. È fondamentale evitare l’autodiagnosi e l’automedicazione, soprattutto in caso di sintomi ricorrenti, che potrebbero nascondere problemi più complessi da approfondire con indagini diagnostiche.
Inoltre, è consigliabile adottare uno stile di vita sano, evitando alimenti irritanti come alcol, caffè, cibi piccanti e fritti, riducendo lo stress e mantenendo una regolare attività fisica, in modo da supportare l’effetto terapeutico dei farmaci ed eventualmente ridurne la necessità.
Per le persone che soffrono di problemi di salute come gastrite, reflusso gastrico e ulcere allo stomaco, il farmaco che funge da gastroprotettore diventa un rimedio indispensabile.
Usati in tutto il mondo e molti di noi, almeno una volta nella vita, lo hanno già consumato. Tuttavia, secondo uno studio condotto dall’Università di Hong Kong e dall’University College di Londra, il suo utilizzo, a lungo termine, può essere un serio pericolo.
In questo articolo, quindi, analizzeremo nel dettaglio i benefici e le controindicazioni di questi farmaci che hanno rivoluzionato il modo di trattare alcuni disturbi intestinali.
Cosa sono i gastroprotettori?
I gastroprotettori sono dei farmaci che hanno lo scopo di proteggere la mucosa gastrica e contrastare la secrezione di acido cloridrico. Grazie ad essi, infatti, si potrebbero contrastare ulcere gastriche e duodenali, sanguinamenti gastrointestinali o il reflusso gastroesofageo, senza ricorrere ad interventi chirurgici. In base alla loro funzione, quindi, in genere si distinguono:
-inibitori e neutralizzatori della secrezione acida dello stomaco;
-protettori della mucosa gastro duodenale.
Tuttavia, bisognerebbe fare attenzione perché chi assume gastroprotettori potrebbe sviluppare questi effetti collaterali
L’Istituto Superiore di Sanità, in alcuni studi, avverte che i farmaci gastroprotettori potrebbero generare diversi effetti indesiderati. Tra questi rientrerebbero, ad esempio, stitichezza, meteorismo, mal di stomaco, diarrea, nausea o vomito, che tendono a scomparire con la sospensione del farmaco.
Effetti collaterali ben più gravi, invece, potrebbero comparire in caso di una prolungata terapia con questi farmaci. Nel caso degli inibitori della secrezione acida, ad esempio, si potrebbero riscontrare:
-infezioni polmonari e gastrointestinali;
-un maggior rischio di fratture, dovuto al malassorbimento del calcio;
alterazioni renali;
-un rischio più elevato di sviluppare segni di demenza;
-diminuzione dell’assorbimento di micronutrienti, come ferro, vitamina B12 e calcio, nel sangue;
-un aumento del rischio di malattie cardiovascolari.
Va sottolineato, però, che la reale frequenza di questi effetti collaterali non è ancora certa, a causa della mancanza di adeguati controlli. Altri gastroprotettori, in particolare gli antagonisti dei ricettori istaminici H2, invece, potrebbero causare impotenza e ginecomastia (crescita del seno negli uomini).
L’Istituto Humanitas, inoltre, avverte che bisognerebbe fare attenzione perché chi assume gastroprotettori per molto tempo, potrebbe aumentare anche il rischio di mortalità. Quindi, è molto importante seguire questo tipo di terapie per periodi di tempo limitati, oppure a cicli, rispettando le indicazioni del proprio medico.
Conclusione
I gastroprotettori rappresentano un aiuto prezioso nella gestione delle patologie gastriche, ma devono essere usati con consapevolezza. L’efficacia terapeutica è fuori discussione, ma è altrettanto importante conoscerne le controindicazioni, specialmente per quanto riguarda l’uso a lungo termine. Seguire le indicazioni dello specialista, evitare l’abuso e prestare attenzione ai segnali del proprio corpo sono i migliori alleati per trarre beneficio da questi farmaci senza incorrere in inutili rischi.
Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e non si sostituiscono in alcun modo al consulto medico e/o al parere di uno specialista. Non costituiscono, inoltre, elemento per la formulazione di una diagnosi o per la prescrizione di un trattamento. Per questo motivo si raccomanda, in ogni caso, di chiedere sempre il parere di un medico