Storie

Abusa della figlia per 30 anni, condannato a 9 anni. Ma non sconterà mai un giorno di carcere


Sono passati 8 anni da quando la vicenda è emersa e  le indagini si erano già concluse: il colpevole però, è divenuto ormai anziano e non sconterà mai la sua pena.

Abusa della figlia per 30 anni: niente carcere

Il fascicolo d’inchiesta approdato in aula dopo 8 anni. Nel frattempo l’imputato, ormai anziano, resterà libero nonostante la condanna ricevuta.

Lui è un padre orco che ha abusato sessualmente e determinato violenze fisiche e psicologiche nei confronti di sua figlia, sangue del suo sangue, per 30 anni.

La sentenza, giunta dopo 8 anni di indagini, è stata pronunciata in Corte d’Appello, ma il padre violento non sconterà mai un giorno di carcere. Perche?

Il fascicolo d’inchiesta è rimasto per otto anni dentro un armadio prima che approdasse in aula. Nel frattempo l’imputato ha compiuto 80 anni e resterà libero nonostante la condanna ricevuta.

La vicenda

L’iter processuale si avvia nel 2006 quando la figlia — assistita dall’avvocato Alessandro Dimauro — sporge denuncia nei confronti di suo padre e stesso orco ed abusatore, che l’aveva violentata per 30 anni.

La donna si rivolge alla magistratura dopo aver scoperto che il padre da alcuni anni aveva iniziato a molestare anche la nipote. Le indagini confermano i terribili racconti: le punizioni, le percosse con la cinghia sulla pelle nuda, gli stupri. Nel 2010 arriva la prima sentenza del tribunale: l’uomo — difeso dagli avvocati Mauro Sgotto e Giovanni Botti — viene condannato a 11 anni e 6 mesi di reclusione.

Non si sa per quale motivo, ma questo fascicolo di accusa passa in secondo piano, viene dimenticato per 8 lunghi anni.

Il fascicolo viene rispolverato nel 2017, quando l’allora presidente della corte d’Appello Arturo Soprano crea una task force contro la prescrizione: bisognava prima o poi dare giustizia a questa donna che ha sofferto per 30 anni e per sua nipote, 12 anni, vittima delle violenze del nonno.

La maggior parte dei reati contestati all’uomo – i maltrattamenti, le violenze sulla figlia e la nipote – finiscono in prescrizione. Nonostante ciò, la Corte lo condanna a 9 anni e 4 mesi. Si arriva cosi in Cassazione: gli ermellini ordinano un nuovo processo d’Appello.

Il tempo passa, trascorrono gli anni e non c’è ancora giustizia e mai ci sarà per queste giovani donne, poichè l’imputato è invecchiato e alla soglia degli 80 anni non sconterà mai la pena.

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