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93enne chiede il divorzio alla moglie: “Ho un’altra, voglio rifarmi una vita”


L’amore non ha età: la storia sorprendente di un nonno 93enne che sceglie di ricominciare

Una decisione che rompe gli schemi

In un mondo in cui spesso si dà per scontato che dopo una certa età la vita sentimentale sia destinata a spegnersi, la vicenda che arriva da Arezzo ci dimostra che non è mai troppo tardi per rimettersi in gioco. Un nonno di 93 anni, dopo oltre sessant’anni di matrimonio, ha deciso di separarsi dalla moglie 86enne, madre dei suoi figli e nonna dei suoi nipoti, per seguire il cuore e vivere una nuova storia d’amore. Una scelta che ha inevitabilmente scosso tutta la famiglia, generando reazioni contrastanti e grande stupore.

Un amore nato tra i tavoli di un circolo ricreativo

L’anziano, attivo e ancora lucido, ha raccontato di essersi innamorato di una donna conosciuta in un circolo ricreativo. Una coetanea, anch’ella avanti negli anni, che ha risvegliato in lui emozioni sopite e il desiderio di vivere con passione e autenticità gli ultimi anni della sua esistenza. “Ho capito che volevo stare con lei – avrebbe confidato – e che meritavo ancora un ultimo tratto di felicità vera”. Un amore tenero, nato da gesti semplici, chiacchierate serene, sguardi complici. E che ha avuto la forza di rimettere in discussione decenni di abitudini condivise con la moglie.

Il rifiuto della separazione consensuale e il peso del passato

Per la moglie, però, non è stato facile accettare tutto questo. L’idea di vedere crollare un’unione lunga una vita, fatta di sacrifici, figli e di un cammino affrontato insieme, ha provocato inizialmente un rifiuto fermo. La donna si era infatti opposta alla separazione consensuale, faticando a comprendere il desiderio del marito di chiudere quel capitolo, nonostante la veneranda età. Solo dopo molte riflessioni, e anche per rispetto delle volontà del marito, ha deciso di cedere e affrontare il procedimento legale.

Il tribunale come punto di svolta

La vicenda è quindi approdata nelle aule del tribunale civile di Arezzo, dove – dopo un lungo lavoro di mediazione tra le parti – si è arrivati a una soluzione condivisa. I due coniugi, rappresentati dai rispettivi avvocati Marco Acquisti per lui e Michela Pellegrini per lei, hanno accettato la proposta conciliativa del giudice: la signora continuerà a vivere nella casa coniugale usufruendone completamente, mentre il marito, trasferendosi altrove, le garantirà un assegno mensile di 300 euro come forma di sostegno economico.

La forza di scegliere, anche a 93 anni

La determinazione del 93enne ha colpito anche gli operatori del tribunale. Nonostante le difficoltà legate all’età, agli acciacchi fisici e alla complessità della situazione familiare, l’uomo ha continuato a difendere con fermezza la sua volontà di libertà e rinascita. Inizialmente, complicazioni dovute al Covid e un malore della moglie avevano fatto pensare a un rinvio del processo. Ma l’anziano, temendo di non poter più vivere il suo amore con la serenità sperata, ha deciso di stringere i tempi e accettare le condizioni, partecipando all’udienza finale in videoconferenza, data l’impossibilità di recarsi fisicamente in aula.

Una scelta coraggiosa che divide

La storia, per quanto tenera e per certi versi commovente, non ha lasciato indifferenti figli e nipoti, che hanno espresso più volte perplessità, dolore e anche delusione. Non è facile, infatti, accettare che un padre o un nonno possa a quell’età cambiare radicalmente la propria vita, allontanandosi da una donna con cui ha condiviso tutto. Tuttavia, al netto dei giudizi, ciò che emerge è il coraggio di un uomo che ha scelto di ascoltare il cuore, di onorare il tempo che gli resta vivendo con autenticità.

L’attesa del divorzio e il futuro tutto da scrivere

Se nulla cambierà nei prossimi mesi, l’uomo potrà richiedere il divorzio definitivo, completando così il suo percorso verso una nuova fase della vita. Quella con la sua nuova compagna, con cui spera di condividere giorni sereni, fatti di compagnia, affetto e intesa. Nessuno può dire quanto durerà questo nuovo capitolo, ma ciò che conta è l’intenzione e la determinazione con cui è stato aperto.

Considerazioni finali: la libertà di amare

Questa storia ci insegna che l’amore non ha età né regole fisse. Ognuno ha diritto, fino all’ultimo respiro, di cercare la propria felicità. Anche se questo può significare rompere schemi, infrangere convenzioni e affrontare giudizi. In un mondo che corre veloce e dimentica l’ascolto, il 93enne di Arezzo ci ha ricordato che seguire il cuore, con rispetto ma anche con coraggio, è forse il più autentico atto di libertà che si possa compiere.