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Tanta paura in Italia per il virus sinciziale tra neonati e bambini: molti in terapia intensiva


Da alcuni giorni è scattato l’allarme per un nuovo virus che colpisce neonati e bambini: si tratta del virus sinciziale, molto pericoloso e che ha portato molti bimbi in terapia intensiva.

Come riferito dai giornali nazionali, sono quattro i neonati in terapia intensiva all’ospedale di Padova, dove, 12 bimbi sono stati ricoverati nelle ultime settimane per patologie respiratorie legate a tale virus. Non solo. Nelle ultime ore è stata lanciata una vera e propria allerta con diversi ospedali italiani che stanno registrando un boom di ricoveri di bambini a causa di questo virus.

Ad essere stata colpita da questo virus, è anche la piccola Vittoria Lucia, figlia del cantante Fedez e dell’influenzer Chiara Ferragni. 

Cerchiamo di capire qualcosa in più su questa malattia.

Tanta paura in Italia per il virus sinciziale tra neonati e bambini

A Padova sono 16 i piccoli ricoverati, di cui 4 intubati in rianimazione, “al Policlinico Umberto I di Roma 10 i ricoverati, di cui 2, di appena un mese di vita, in terapia intensiva, ma anche nelle altre regioni la situazione è analoga. Un’epidemia arrivata con 2 mesi di anticipo“, dichiara Fabio Midulla, presidente della Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri), professore ordinario di Pediatria all’università Sapienza e responsabile del Pronto soccorso pediatrico del Policlinico Umberto I di Roma.

Il virus – spiega – se contratto nei primi mesi di vita del bambino provoca forme di bronchiolite gravi, con manifestazioni cliniche nelle basse vie respiratorie, mentre nei bambini più grandi e negli adulti si risolve con sintomi lievi, come rinofaringite, febbre o tosse. Ma i neonati sono spesso protetti dagli anticorpi materni che si ‘trasmettono’ attraverso la placenta. Questa volta però non è stato così – fa notare l’esperto – e l’epidemia che solitamente arriva a dicembre-gennaio è scoppiata con 2 mesi di anticipo. Ce lo aspettavamo perché per un anno e mezzo il virus non ha circolato grazie alle misure anti-Covid (lavaggio delle mani, mascherine e distanziamento sociale). Ma non appena queste misure sono state allentate, i fratellini più grandi sono tornati all’asilo o a scuola, e con una popolazione senza anticorpi il virus ha cominciato a circolare, subito e in anticipo rispetto al solito, e sta dando forme gravi nei piccolissimi”.

Cos’è il virus sinciziale

L’infezione da virus respiratorio sinciziale e l’infezione da metapneumovirus umano (Human metapneumovirus, hMPV) causano infezioni dell’apparato respiratorio superiore e talvolta di quello inferiore. L’ infezione spesso determina una malattia dell’apparato respiratorio superiore, accompagnata da congestione e febbre all’apparato respiratorio inferiore, il che causa molto frequentemente bronchiolite e talvolta polmonite con tosse e difficoltà respiratoria. I bambini che hanno avuto bronchiolite presentano una maggiore probabilità di ricevere una diagnosi di asma in età successiva.

Come si diffonde

Il VRS si diffonde facilmente da persona a persona. L’infezione si contrae attraverso le mucose di naso, bocca e occhi. Quando una persona infetta tossisce o starnutisce, rilascia in aria delle particelle che contengono il virus. Il Vrs può sopravvivere per molte ore sulle superfici dure come tavoli, maniglie delle porte, giocattoli e culle. Il Vrs tipicamente sopravvive per brevi periodi su superfici molli quali tessuti e mani.

I sintomi nei bambini

La malattia dovuta al virus si manifesta inizialmente come un’influenza. Raffreddore e febbre iniziano 3-5 giorni dopo il contagio. Circa la metà dei bambini alla prima infezione sviluppa anche tosse e respiro sibilante, cosa che indica un interessamento dell’apparato respiratorio inferiore. Nei lattanti di meno di 6 mesi, il primo sintomo può essere la breve interruzione della respirazione (apnea). Alcuni bambini, in genere i più piccoli, sviluppano distress respiratorio grave che può portare, fortunatamente in casi rari, anche al decesso.

La prevenzione

Una buona pratica igienica è una misura preventiva importante. Il bambino malato, e chi vive nella stessa casa, deve lavarsi le mani frequentemente. In generale, più intimo è il contatto fisico (coccole, abbracci o condivisione del letto) con il bambino malato, maggiore è il rischio di diffusione dell’infezione ai familiari. I genitori devono bilanciare questo rischio con la necessità di assistere il bambino malato.

Non esistono attualmente vaccini per la prevenzione dell’infezione da VRS o hMPV.


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