Diritti e doveri

Stop Iva sulle bollette della luce. Una recentissima sentenza dispone il rimborso dell’Iva pagata


Abbiamo fin’ora pagato l’iva sulle bollette della luce ma ora è arrivato il momento di non farlo più: una recente sentenza afferma che essa è illegittima.

Una recentissima sentenza dispone il rimborso dell’Iva pagata in bolletta che trovate espressa nella sezione “oneri generali di sistema” che costituiscono già un tributo.

Perché bisogna pagare l’Iva sulle bollette della luce? A ben vedere, la somma che noi andremo a pagare, in realtà, è costituita da un’imposta di consumo e da diversi tipi di oneri generali, perciò pagare anche l’Iva significa corrispondere una tassa su un’altra tassa, anziché sul solo corrispettivo del servizio.

Aggiungere l’iva in bolletta significa far lievitare molto il suo costo. Vogliamo ricordare che l’intera somma che noi paghiamo non è solo costituita dal consumo di kiloWatt usati ma anche da oneri di sistema, i costi di trasporto, di gestione dei contatori e diverse altre voci eventuali (c’è anche il canone Tv, 90 euro all’anno che è stato diviso su 10 mensilità).

Attualmente ci sono molti tribunali che hanno preso a cuore le continue lamentele dei consumatori che non vogliono pagare l’iva in bolletta, giustamente!

Da citare è la sentenza del tribunale di Varese che ha stabilito che l’iva era illegittima, pertanto l’ente che si occupa di fornitura elettrica, presso una casa di cura della città, ha dovuto risarcire 40 mila euro di iva pagata.

Come spiega la legge per tutti:il punto nodale della decisione favorevole al contribuente è stato il riconoscimento che gli oneri generali di sistema hanno già natura tributaria e perciò non possono rientrare nella base imponibile, in altri termini non possono rappresentare il presupposto per imporre una ulteriore tassa su di essi”.

Ci sono casi in cui l’Iva invece va calcolata e deve restarci: ci stiamo riferendo ai costi che riguardano ad esempio il trasporto dell’energia elettrica, gestione del contatore, misurazione consumi.

In parole semplici: per recuperare i soldi dell’ Iva non pagata, bisogna far riferimento agli oneri generali di sistema. Solo dalla somma versata per essa possiamo determinare quanto ci possa essere rimborsato.

Andando ad analizzare attentamente la sentenza del tribunale varesino, si può ben comprendere che anche la stessa Arera ovvero l’Autorità di regolazione energia, anche se in forma indiretta, sembra arrivare a confermare la tesi emessa dal tribunale.

A confermare che l’iva sugli oneri di sistema non è dovuta, vi è un capitolo dedicato a ciò, sul sito dell’Authority che afferma  “Oneri generali di sistema e ulteriori componenti”, che «Con le bollette dell’energia elettrica, oltre ai servizi di vendita (materia prima, commercializzazione e vendita), ai servizi di rete (trasporto, distribuzione, gestione del contatore) e alle imposte, si pagano alcune componenti per la copertura di costi per attività di interesse generale per il sistema elettrico nazionale: si tratta dei cosiddetti oneri generali di sistema, introdotti nel tempo da specifici provvedimenti normativi».

Si spera che nel tempo siano le stesse società fornitrici a decidere di non dover più applicare l’iva non dovuta, senza costringere i tribunali di tutta Italia ad avviare procedure lunghe e talvolta costose.





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