Sim telefonica abbandonata nel cassetto? Da oggi ti costa 5 euro al mese
Hai delle vecchie sim che non usi più? Da oggi costeranno 5 euro al mese anche se non utilizzate e dimenticate
Vecchie SIM dimenticate: possono costarti fino a 60 euro l’anno, anche se non le usi più
Chiunque abbia vecchie SIM telefoniche dimenticate in un cassetto dovrebbe controllare immediatamente lo stato dei propri abbonamenti: potrebbero nascondere costi inattesi. Alcuni clienti, soprattutto dell’operatore Vodafone, hanno scoperto solo dopo aver ricevuto una fattura a sorpresa che queste schede, seppur inattive da anni, continuano a generare addebiti mensili. Il costo? 5 euro al mese, pari a 60 euro l’anno, anche se la SIM non viene più utilizzata.
Il fenomeno riguarda in particolare schede SIM legate a vecchi abbonamenti, come quelli utilizzati per chiavette internet, router portatili, connessioni per tablet, o vecchie promozioni attive su numeri secondari mai disattivati. Vodafone ha spiegato che si tratta di modifiche contrattuali comunicate agli utenti, ma in molti casi le notifiche sono passate inosservate, o non sono mai arrivate.
La denuncia è partita da un’inchiesta di Repubblica, che ha raccolto le testimonianze di utenti sorpresi da fatturazioni inattese. Un cliente, ad esempio, ha raccontato: “Mi è arrivata una fattura e un addebito su carta per una SIM dimenticata, che pensavo disattivata. Nessuna comunicazione da parte dell’operatore. Solo dopo diverse telefonate e insistenza sono riuscito a disdire la linea e bloccare ulteriori addebiti”.
Il caso ha generato numerose proteste online, soprattutto nei forum ufficiali degli operatori, dove si segnalano difficoltà nella disattivazione, scarsa trasparenza e la mancanza di un meccanismo automatico per interrompere i pagamenti su SIM inattive.
Il consiglio è semplice ma importante: se avete vecchie SIM inutilizzate, controllate subito con il vostro operatore se risultano ancora attive. E se lo sono, valutate se mantenerle o procedere con la disdetta ufficiale, per evitare spiacevoli sorprese in bolletta.
Vecchie SIM dati: scatta il canone mensile da 5 euro. Cosa sapere per evitare sorprese
In molti stanno ricevendo fatture inaspettate per vecchie SIM dati inutilizzate da tempo, spesso dimenticate in qualche cassetto o legate a vecchi abbonamenti per chiavette, router o dispositivi mobili. A occuparsene è l’Agcom – l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – che ha chiarito come, a partire dal luglio 2019, sia entrata in vigore una nuova tariffazione per queste SIM: non più a consumo, ma con un canone fisso di 5 euro al mese, anche in assenza di traffico o utilizzo.
L’operatore più coinvolto in queste segnalazioni è Vodafone, che si è difesa spiegando di aver regolarmente informato i clienti del cambio di condizioni contrattuali, come previsto dalla normativa vigente, ovvero con almeno 30 giorni di preavviso. Le comunicazioni sarebbero state inviate attraverso i canali associati all’utenza: posta cartacea, e-mail e, in alcuni casi, SMS.
Il problema però è evidente: se la SIM era disattivata, o inserita in un dispositivo non più funzionante o usato da anni, l’utente non poteva ricevere alcun avviso. Molti utenti affermano infatti di non aver ricevuto alcuna comunicazione preventiva, trovandosi all’improvviso con addebiti su conto corrente o carta di credito.
La situazione si complica anche sul fronte della disdetta, che per molti risulta complessa e costosa. Contattare Vodafone da un numero non Vodafone può implicare costi elevati e lunghe attese. Tuttavia, è importante sapere che esistono canali alternativi e gratuiti per interrompere il contratto:
- PEC all’indirizzo: disdette@vodafone.pec.it
- Raccomandata A/R tradizionale
- In alternativa, è possibile richiedere il ricontatto dal sito ufficiale o tramite l’app My Vodafone.
In sintesi, chiunque abbia avuto in passato una SIM dati, anche inutilizzata da anni, dovrebbe verificare lo stato del contratto. Se risultasse ancora attiva, è bene procedere quanto prima con la richiesta di disdetta per evitare costi ricorrenti e, soprattutto, spiacevoli sorprese sul proprio conto.