Diritti e doveri

Senza preavviso l’INPS ridurrà drasticamente le pensioni di queste donne nei prossimi mesi


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Chi percepisce pensioni che non derivano da accumulo contributivo, quindi da anni di lavoro, sa bene che potrà riscontrare variazioni di importo sull’ assegno pensionistico, nel corso della sua vita.

Mi riferisco alle pensioni delle casalinghe, assegni sociali, assegni di reversibilità.

A differenza della pensione che si ottiene dopo 35/40 anni di contributi, le pensioni di sostegno in favore delle donne, possono variare a causa di molti fattori che vengono valutati dall’Inps.

Grazie all’adeguamento, ad esempio.

Talvolta quindi il rateo mensile subisce delle riduzioni a causa di trattenute o a seguito della perdita di alcuni requisiti.

Per alcuni pensionati è infatti prevista una pesantissima sforbiciata dell’INPS: senza preavviso l’INPS abbasserà drasticamente la pensione a molte donne.

Ci si riferisce ai possibili tagli che l’Ente erogatore applica ai titolari di pensione che oltrepassano determinate soglie reddituali. Vi sono infatti alcuni trattamenti previdenziali che si possono cumulare, ma solo entro certi limiti di reddito. E ciò vale soprattutto per le misure assistenziali che il Governo garantisce ai contribuenti che versano in condizioni economiche precarie.

Se il cumulo degli assegni pensionistici risulta superiore alle cifre previste dalla legge si perde in misura totale o parziale il diritto alle prestazioni assistenziali.

L’Inps taglia le pensioni alle donne con assegno sociale e reversibilità

Come tutti sanno chi non possiede redditi e contributi ai fini pensionistici, matura il riconoscimento dell’assegno sociale. Sono moltissime le casalinghe che, non avendo maturato anni di contributi da lavoro, richiedono ed ottengono la pensione sociale.

Le donne che ricevono l’intero importo del sussidio, sono quelle prive di reddito e che non superano le soglie fissate annualmente dalla legge.

L’ammontare dell’assegno potrebbe però cambiare a seguito del decesso del coniuge del titolare.

Ciò perché il vedovo o la vedova maturerà il diritto alla pensione di reversibilità.

Chi già percepisce l’assegno sociale ha comunque diritto alla cumulabilità dei trattamenti, ma sempre se percepisce redditi complessivi inferiori a specifiche soglie.

Attualmente l’importo mensile dell’assegno sociale è pari a 468,10 euro al mese e a 6.085,3 euro su base annuale. Pertanto se l’ammontare della reversibilità è inferiore a 6.085,3 euro si continuerà a percepire l’assegno sociale ma in misura ridotta. E’ proprio in questo caso che l’INPS taglierà drasticamente l’assegno a queste donne, non dando loro la possibilità di cumulare l’assegno sociale e la reversibilità per intero.

Ne consegue che potrà ridursi sensibilmente l’importo delle pensioni sociali delle donne che diventeranno titolari di reversibilità nei prossimi mesi. Se ad esempio si maturerà il diritto a 4.000 euro di reversibilità annui, si percepirà un assegno sociale pari a 2.085,3 euro. Ciò perché si calcola la differenza tra l’ammontare annuale dell’assegno sociale e quello del reddito annuale.

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