Diritti e doveri

Se percepisci la pensione di invalidità, puoi ricevere 1.171 euro al mese dall’INPS. Ecco cosa devi fare


La pensione di invalidità rappresenta una delle principali forme di tutela economica riconosciute dallo Stato italiano a favore dei cittadini affetti da una riduzione parziale della capacità lavorativa, compresa tra il 74% e il 99%. Si tratta di una prestazione assistenziale erogata dall’INPS su richiesta, quindi non automatica, e soggetta alla verifica di specifici requisiti sanitari e reddituali.

Questo sostegno è riservato a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 67 anni, purché venga riconosciuto lo status di invalido civile parziale attraverso un’apposita commissione medica ASL in collaborazione con l’INPS. La valutazione deve attestare una condizione di menomazione fisica, psichica o sensoriale che comporti una riduzione della capacità lavorativa nella misura prevista dalla normativa. L’importo dell’assegno, per l’anno 2020, è stato innalzato da 286 euro a 651 euro mensili, erogati per 13 mensilità, a condizione che il reddito personale annuo del beneficiario non superi i 4.926,35 euro.

Ma ciò che molti ignorano è che esiste la possibilità concreta di ottenere una somma maggiore, accedendo contemporaneamente a due diverse prestazioni economiche: la pensione di invalidità al milione (così viene comunemente definito l’aumento dell’assegno fino a circa 651 euro mensili) e la indennità di accompagnamento. Quest’ultima è riconosciuta a chi si trova in condizioni di totale inabilità e necessita di assistenza continua per compiere gli atti quotidiani della vita. Il suo importo, pari a circa 520 euro mensili, può essere cumulato con la pensione di invalidità maggiorata, portando l’importo complessivo mensile a circa 1.171 euro.

Tuttavia, non tutti ne hanno diritto: per poter ottenere entrambe le prestazioni, è necessario che sia stato accertato il 100% di invalidità civile. In sostanza, occorre un accertamento sanitario che attesti la totale impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa e l’effettivo bisogno di assistenza continua. Solo in presenza di questi due requisiti – invalidità totale e necessità di accompagnamento – è possibile combinare i due assegni e ricevere un sostegno mensile più consistente.

È importante sottolineare che la pensione di invalidità non va confusa con l’assegno ordinario di invalidità previsto per i lavoratori dipendenti iscritti all’INPS, né con la pensione di inabilità lavorativa, che viene riconosciuta solo in presenza di una totale e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa. La pensione di invalidità civile è, infatti, una prestazione assistenziale, non legata al versamento di contributi, ma erogata in base a criteri sanitari e reddituali.

Un ulteriore aspetto poco conosciuto riguarda la trasformazione automatica della pensione di invalidità in assegno sociale al compimento dei 67 anni di età, qualora persistano i requisiti reddituali. L’assegno di invalidità, infatti, ha natura temporanea e viene confermato ogni tre anni, fino a una possibile revisione sanitaria. Dopo i 67 anni, però, non si parla più di invalidità civile, ma l’importo dell’assegno viene eventualmente mantenuto attraverso il trasferimento alla categoria dell’assegno sociale sostitutivo, sempre a condizione che si rispettino i limiti di reddito.

È bene sapere anche che l’INPS non invia comunicazioni automatiche per ricordare ai potenziali beneficiari la possibilità di cumulo tra assegno e accompagnamento. Spetta dunque al cittadino, o ai suoi familiari, informarsi, presentare la domanda corretta e assicurarsi di possedere tutta la documentazione medica necessaria.

Un ulteriore elemento di grande importanza è l’assistenza che può essere fornita dai CAF, dai patronati e dai servizi sociali territoriali, che offrono gratuitamente supporto nella compilazione delle domande, nella raccolta della documentazione sanitaria e nella verifica dei requisiti economici.

In sintesi, chi si trova in una situazione di invalidità totale, accompagnata dalla necessità di una presenza costante di un assistente, può – a determinate condizioni – accedere a un doppio sussidio INPS che garantisce una maggiore sicurezza economica. In un momento storico in cui molte famiglie si trovano in difficoltà, conoscere a fondo i propri diritti previdenziali e assistenziali è essenziale per accedere a tutti i benefici disponibili. Troppo spesso, infatti, molte persone rinunciano o non fanno richiesta per mancanza di informazione, perdendo così l’opportunità di ricevere un aiuto economico fondamentale per affrontare la vita con maggiore serenità.

A chi spetta l’assegno di invalidità INPS incrementato

Gli invalidi civili totali 100%, i sordi e i ciechi assoluti, di età superiore ai 18 anni, a partire dal mese di novembre 2020 percepiranno un assegno di invalidità pari a 651,51 Euro per 13 mensilità.

Per ricevere il nuovo assegno di invalidità a cui verrà aggiunto quello di accompagnamento, i beneficiari devono dichiarare un reddito annuo non superiore agli 8.469,63 Euro se non coniugati, oppure non superiore a 14.447,42 Euro di redditi cumulati con quelli dell’eventuale coniuge. Nel caso in cui i requisiti reddituali vengano superati, il beneficiario, invalido al 100%, non potrà godere dell’aumento ma continuerà a ricevere l’assegno mensile di 286,81 Euro.

Abbiamo visto quindi che il nuovo assegno incrementato al milione è destinato agli invalidi totali 100%, sordi e ciechi assoluti. Teniamo a mente questo aspetto perché sarà un passaggio fondamentale nella costruzione del doppio assegno INPS.

A chi spetta l’indennità di accompagnamento INPS

L’indennità di accompagnamento

L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica, erogata a domanda, in favore dei soggetti mutilati o invalidi totali per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita.

L’indennità di accompagnamento spetta al solo titolo della minorazione, cioè è indipendente dall’età e dalle condizioni reddituali.

REQUISITI

Per ottenere l’indennità di accompagnamento sono necessari i seguenti requisiti:

-riconoscimento di totale inabilità (100%) per affezioni fisiche o psichiche;
-impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore, ovvero -impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita e la conseguente necessità di un’assistenza continua;
-cittadinanza italiana;
-residenza stabile ed abituale sul territorio nazionale.
-Per gli ultrasessantacinquenni (non più valutabili sul piano dell’attività lavorativa) il diritto all’indennità è subordinato alla condizione che essi abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni dell’età.

L’indennità di accompagnamento è finalizzata dunque a sostenere questa esigenza di tutti i disabili totali residenti in Italia, di qualunque età e indipendentemente dal loro reddito. Viene erogata in 12 mensilità di importo, per il 2020, pari a 520,29 Euro, ed è compatibile e cumulabile con l’assegno di inabilità descritto sopra.

Il passaggio fondamentale di cui si parlava più sopra è il riconoscimento attraverso l’Accertamento sanitario dell’invalidità totale al 100%. Un’invalidità parziale della capacità lavorativa, compresa fra il 74% e il 99%, non consente l’accesso all’assegno di accompagnamento appena descritto. Il soggetto, di età compresa fra i 18 e i 67 anni, in questo caso potrà beneficiare del solo assegno di invalidità di 561 Euro per 13 mensilità. In questo caso è prevista comunque una maggiorazione sociale su base mensile in presenza di particolari condizioni di reddito.

Quanto vale il doppio assegno INPS

Proviamo a fare un paio di conti relativi alla costruzione di questo doppio assegno INPS.

Abbiamo detto che il famoso incremento  dell’assegno di invalidità ha portato la somma erogata dall’Istituto previdenziale a 651,51 Euro per 13 mensilità. L’indennità di accompagnamento ha un valore di 520,29 Euro per 12 mensilità. Un soggetto invalido totale al 100%, oppure sordo o cieco assoluto, ha dunque diritto a fruire dell’erogazione da parte dell’INPS di un assegno di 1.171,80 Euro per 12 mensilità.

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