Diritti e doveri

Pensione casalinghe 2021: chi può richiederla e come far la domanda


Il lavoro svolto quotidianamente tra le mura domestiche – cucinare, pulire, accudire i figli o i genitori anziani, gestire la casa e l’economia familiare – rappresenta un impegno costante, totalizzante e di grande responsabilità. Eppure, per chi sceglie di dedicarsi a tempo pieno alla cura della famiglia, spesso non esiste alcuna forma di retribuzione o riconoscimento economico diretto. Fortunatamente, in Italia esiste una misura previdenziale che offre la possibilità anche a casalinghe e casalinghi di costruirsi una forma di protezione economica per la vecchiaia: si tratta della cosiddetta “pensione per casalinghe”.

Cos’è la pensione per casalinghe

Questo strumento è stato istituito per dare un’opportunità di previdenza anche a chi, pur non avendo mai lavorato fuori casa o non potendo versare contributi da lavoro dipendente o autonomo, desidera comunque assicurarsi un trattamento pensionistico. È gestito attraverso il Fondo di previdenza per soggetti privi di reddito professionale, istituito presso l’INPS.

Pensione casalinghe: quali sono i requisiti

La pensione casalinghe, calcolata solo con il sistema contributivo, spetta agli uomini e alle donne che si occupano dei lavori non retribuiti di cura della famiglia, con almeno 57 anni di età e una contribuzione minima di 5 anni.

Per beneficiare di tale pensione è necessario iscriversi ad un fondo istituito dall’Inps. Ma a chi spetta esattamente la pensione casalinghe 2021?

Chiariamo in primis che cos’è il Fondo casalinghe:

È il Fondo di previdenza, istituito dal 1.1.1997, per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari.

CHI SI PUÒ ISCRIVERE

Possono iscriversi al nuovo fondo di previdenza, i soggetti di entrambi i sessi e di età compresa fra quella prevista dalle norme sull’avviamento al lavoro 16 anni e i 65 anni di età se:

-svolgono lavoro in famiglia non retribuito connesso con responsabilità familiari, senza vincoli di subordinazione;
-non sono titolari di pensione diretta;
-non prestano attività lavorativa dipendente o autonoma per la quale sussista l’obbligo di -iscrizione ad altro ente o cassa previdenziale;
-prestano attività lavorativa part-time se, in relazione all’orario e alla retribuzione percepita, si determina una contrazione delle settimane utili per il diritto a pensione.

QUANTO SI PAGA

L’importo dei versamenti è libero, tuttavia, versando almeno 25,82, euro verrà accreditato un mese di contribuzione.

L’Inps accrediterà per ogni anno tanti mesi di contributi quanti ne risultano dividendo l’importo complessivo versato nell’anno per 25,82 euro (se si versano in un anno 110 euro, ad esempio, i mesi accreditati saranno 4).

Il versamento può essere effettuato in qualsiasi momento dell’anno con bollettini di conto corrente postale che l’Inps invia a casa insieme alla lettera di accoglimento dell’iscrizione.

Per ottenere la pensione casalinghe, occorre avere questi requisiti:

-avere 57 anni di età;
-avere 5 anni di contributi versati;
-maturare un assegno di almeno 1,2 volte la pensione sociale o a prescindere dall’importo dell’assegno avere 65 anni di età;
-svolgere lavoro di cura non retribuito in casa;
-non essere titolari di una pensione diretta;
-non svolgere altre attività lavorative, salvo il part time.

Come presentare la domanda Inps

La domanda Inps per la pensione casalinghe può essere presentata solo se il richiedente o la richiedente hanno effettuato l’iscrizione al Fondo Casalinghe.

L’iscrizione può essere effettuata direttamente sul sito dell’Inps, contattando il numero verde o rivolgendosi ai patronati e agli enti abilitati.

L’iscrizione al fondo decorre dal primo giorno del mese in cui viene presentata la domanda e resta attiva se non si effettuano versamenti.

Ad ogni modo, il Fondo Casalinghe è finanziato attraverso i versamenti volontari degli iscritti, con un limite di 25,82 euro al mese.

I pagamenti avvengono, invece, tramite bollettino postale e sono deducibili dal reddito imponibile Irpef.