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Paolo Bonolis, racconto inedito sul padre morto: “ho sentito la sua presenza con richiesta delle rose bianche”


Il grande conduttore televisivo, Paolo Bonolis, tanto amato dagli italiani, ospite nella trasmissione di Mara Venier, ha confessato di aver sofferto molto per la morte di suo padre, ma di aver avuto da lui, importanti segnali di presenza che gli fanno capire che è sempre accanto a lui. Il conduttore, proprio in tale occasione, ha anche pubblicizzato il suo libro autobiografico dal titolo “Perché parlavo da solo”, nella quale racconta la sua vita e ogni passo sostenuto per fare carriera.

Paolo Bonolis, il racconto inedito sul padre

Paolo Bonolis ha parlato delle sue vulnerabilità spiegando il titolo del suo libro: “Molto spesso parlavo con me stesso ma pensando che potesse trattarsi di una patologia, mi sono messo a scrivere, quindi mi hanno proposto di scriverci un libro”.

Nella sua vita, fatta di grandi successi e avventure, vi sono anche i suoi affetti più cari, per i figli, la moglie e per i suoi genitori.

Ha così parlato a lungo di suo padre, morto poco prima della nascita della figlia Silvia, spiegando che egli non vive più sulla terra, ma la sua anima è rimasta sempre accanto a lui. Racconta pertanto un aneddoto:

Accadono cose attorno a noi piuttosto impalpabili, incomprensibili. Mio padre era in ospedale, stava male, e mi disse ‘quando nascerà la bambina, se io non posso, porta a Sonia (sua moglie) un mazzo di rose bianche’.

Poi è morto ed è nata Silvia, che ha avuto dei problemi di cui occuparsi e chi si è ricordato di queste rose bianche… quando arrivò maggio, ci accorgemmo che da un vaso in terrazza sul quale c’erano piantate rose rosse, erano spuntate tutte rose bianche. Chiesi al giardiniere, il quale ci disse che era una cosa impossibile e infatti la volta successiva tornarono a fiorire rosse. Una cosa che per me rimane pazzesca”.

Bonolis ha sempre pensato che suo padre non lo ha mai abbandonato e che quelle rose bianche erano un segnale lanciato per aiutare suo figlio a comprendere ed avvertire la sua presenza.

Da Luca Laurenti e la beneficienza

Spazio poi per il rapporto di complicità con Luca Laurenti:

Luca ormai lo conosco da 30 anni. La cosa che mi piace è che, come me, non si prende mai sul serio. Ci divertiamo molto insieme anche perché lui è altrove, nel senso che lui vive in una dimensione tutta sua. Ha una diversità che per me è meravigliosa e affascinante”.

Paolo Bonolis ha parlato anche del suo impegno benefico con il CeRS, associazione che offre assistenza ai bambini con gravi disabilità:

“I bambini che aiutiamo hanno necessità importanti, respirano e si alimentano artificialmente. Spesso sono costretti a vivere in ospedale, le famiglie si spaccano e quello che facciamo è pagare degli assistenti che possano permettere a questi bambini di crescere tra le quattro mura. Le loro difficoltà restano, ma almeno possono stare con i propri cari”.


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