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Palermo: punta da un insetto, i medici le fanno 4 tamponi, visita ginecologica e tac: muore a 45 anni


Una vicenda che lascia senza parole: Elisabetta Semprecondio, una donna di 45 anni, ha perso la vita una settimana fa all’ospedale Villa Sofia di Palermo, dove era stata accompagnata otto giorni prima in seguito alla puntura di un insetto. Pochi giorni fa il decesso. Aperta un indagine.

Elisabetta Semprecondio, una donna di 45 anni, ha perso la vita una settimana fa all’ospedale Villa Sofia di Palermo, dove era stata accompagnata otto giorni prima in seguito alla puntura di un insetto. 

I familiari, assistiti dall’avvocato Giulio Bonanno, hanno presentato una denuncia ai carabinieri che hanno sequestrato la cartella clinica.

I medici, per appurare le cause cause della morte, hanno condotto l’autopsia sul corpo della donna per comprendere quali sono le cause del decesso. 

L’incidente risale al 28 maggio, quando dopo la puntura la donna aveva accusato gonfiori, vomito, dissenteria ed ecchimosi diffuse sul corpo. Una settimana dopo, il 4 giugno, visto che i sintomi non accennavano a passare la donna ha deciso di andare a Villa Sofia e al pronto soccorso, secondo quanto riferito dai familiari della paziente, le hanno assegnato il codice bianco, diventato giallo dopo diverse ore d’attesa poichè non c’era urgenza.

A Elisabetta vengono eseguiti degli esami del sangue e i medici decidono di ricoverarla nel reparto di Medicina generale.

È il 10 giugno quando i figli denunciano le presunte lesioni colpose subite dalla mamma, che racconta loro quello che le sta accadendo attraverso dei messaggi su Whatsapp. I familiari infatti non possono incontrarla, perché non si può escludere che la donna abbia contratto il Coronavirus.

È la stessa Elisabetta ad aggiornare i parenti, dicendo che le hanno fatto quattro tamponi per il Covid, il cui esisto è stato negativo, ed anche una visita ginecologica e una tac, a seguito della quale avverte un forte mal di testa. Nella sequenza dei messaggi c’è il dramma di una donna sola, che continua a stare male. 

Il 12 giugno il tragico epilogo. Dall’ospedale dicono ai familiari che Elisabetta è morta. I figli sostengono che i medici hanno parlato di embolia. “Mi devono spiegare – dice l’avvocato Giulio Bonanno – cosa c’entra la puntura d’insetto con quattro tamponi Covid negativi e una visita ginecologica. La donna è stata monitorata per quattro giorni e sarebbe morta per un’embolia al cervello. Ci sono diverse cose che dovranno essere chiarite“.


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