Attualità

Niente benzina per 3 giorni: ecco quando correre a fare il pieno per non restare senza


Dicembre, il mese più caro e più bello dell’anno, ma non per tutti. 

Durante le festività gli italiani si spostano molto per raggiungere località di vacanza o anche, semplicemente, per ritrovarsi con amici e parenti. 

Quest’anno però, a causa dei rincari in ogni settore, non sarà facile prendere l’auto e partire perchè molti saranno frenati dai costi elevati del carburante, costo che a quanto pare, aumenterà entro la fine dell’anno, facendo schizzare alle stelle anche i prezzi dei mezzi pubblici (pullman, treni, aerei…).

Scatta così lo sciopero dei benzinai, troppo vessati dai rincari delle bollette e quindi da una diminuzione dei guadagni.

Se vi siete preparati a partire, controllate in quali giorni troverete i benzinai chiusi per sciopero, per evitare di restare in panne, a secco di carburante durante il vostro viaggio…

Sciopero benzinai: chiusi per 3 giorni

L’8 dicembre abbiamo assistito a piccoli tagli su benzina e diesel nei distributori Eni, -3 cent, IP, -1,5 cent e Q8, -2 cent. In base ai dat dati dell’Osservaprezzi del Mimit, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self è 1,722 euro/litro (1,736 il valore precedente).

Ciò non è bastato per tranquillizzare i benzinai che hanno deciso di scioperare. E’ previsto infatti, un blocco di 72 ore in tutta Italia, ma soltanto di quelli autostradali, almeno per ora. Ricordiamo però, che le autocisterne che riforniscono le stazioni di servizio, saranno anch’esse bloccate in autostrada quindi, anche nelle città ci potrebbero essere disagi. 

Il fermo è stato proclamato dalle organizzazioni di categoria dei gestori, Faib, Fegica ed Anisa, per via delle novità contenute nella bozza di decreto interministeriale fatta circolare dagli ultimi giorni della scorsa legislatura, come ha spiegato a Today il presidente Faib autostrade Antonino Lucchesi.

Il  presidente di Faib autostrade ha spiegato: “Noi siamo costretti a rimanere aperti h24, ma adesso è arrivata anche la batosta delle bollette, passate da 2.200 euro mensili a picchi di 9mila, nonostante il consumo non sia cambiato. Anche se in questo momento ci interessa di più la nostra sopravvivenza, gli aspetti economici hanno il loro peso. Siamo stati costretti a rimanere aperti anche durante la pandemia, quando nessuno poteva circolare. Gli aiuti governativi sono arrivati, ma non sono stati in grado di pareggiare le perdite. Infine c’è anche il problema della transizione elettrica e di come verrà gestita: noi chiediamo di diventare gestori della mobilità, erogando GPL, benzina o elettricità“.

Come annunciato nei giorni scorsi, le aree di servizio autostradali rimarranno chiuse per sciopero dalle ore 22 di martedì 13 dicembre fino alla stessa ora di venerdì 16 dicembre.

 

Abbiamo sempre chiesto una riduzione strutturale delle accise sul carburante – spiega il presidente Princi – visto che la pressione fiscale sui carburanti in Italia è una delle più alte d’Europa. Ora che si voglia addirittura sospendere lo sconto sulle accise un mese prima, a ridosso del Natale, è un grave errore”.

Per Faib si tratta di un errore sia per il rischio di generare rialzi inflattivi dei prezzi delle merci, sia per le conseguenze negative sui consumi, che peseranno sulla stagione festiva natalizia, sia per le attività turistiche sui carburanti, essenziali alla mobilità, per il reperimento delle risorse finalizzate ad interventi straordinari.

Senza dimenticare, infine, che oltre a questi rincari, ad oggi i gestori non hanno ancora ricevuto, nonostante le pressanti richieste della FAIB e delle altre federazioni di categoria, il rimborso del taglio dei 30 centesimi delle accise sul carburante che avevano in giacenza il 22 marzo scorso, giorno appunto in cui le accise furono abbassate.

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