Diritti e doveri

Multa fino a 50 mila euro per chi dovesse depositare o prelevare del contante dal conto corrente


Negli ultimi anni, il tema dell’uso del contante ha attirato sempre più l’attenzione delle autorità fiscali e finanziarie italiane. In particolare, a partire dal 1° luglio, sono entrate in vigore nuove regole più stringenti sul prelievo e il versamento di denaro contante, che puntano a contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro. Queste norme, spesso sottovalutate dai cittadini, possono comportare sanzioni molto pesanti, anche fino a 50.000 euro, in caso di comportamenti ritenuti sospetti o ingiustificati.

Cosa succede se prelevo o verso contanti in banca?

Il prelievo o il versamento di contanti non è vietato, ma può essere soggetto a controlli approfonditi da parte dell’Agenzia delle Entrate o della UIF (Unità di Informazione Finanziaria) se l’importo supera determinate soglie o se l’operazione appare anomala. Questo non significa che non possiamo usare il nostro denaro, ma che le banche sono tenute a segnalare alcune operazioni ritenute “sospette”.

Conto corrente e contante: quando scatta la multa

Era stato Renzi, nel 2016 a dichiarare già lotta ai contanti e nonostante il Governo sia cambiato, molte iniziative sono riemerse. E questa volta le sanzioni sono veramente elevate, sia per chi effettua le operazioni, ma anche per quanti ne vengono a conoscenza e non le denunciano.

Per i contraenti, ossia per chi preleva e chi versa contanti sul conto corrente, le sanzioni vanno da un minimo di 2.000 euro ad un massimo di 50.000 euro.

Se possediamo del contante in casa e decidiamo di fare una grossa spesa con quel denaro ( comprare un auto, una casa…), rischieremo di essere controllati dal fisco. La sanzione andrebbe sia a voi che fate uso di contante non permesso e sia al professionista che vi vende la casa o l’auto.

La sanzione in questo caso è compresa tra 3.000 e 15.000 euro.

E se sicuramente il massimo della sanzione fin da oggi è fissato in 50.000 euro, i minimi dovrebbero diminuire nel corso del tempo.

Da 1 Luglio multa sul contante

Dal 1° luglio scorso insomma, è scattata una norma che riguarda le tasche di tutti gli italiani. Pesanti sanzioni per chi deciderà di donare o prestare dei soldi a parenti, amici, in contanti o chi deciderà di comprare in contanti un oggetto di costo superiore a 2000 euro. Per cifre superiori sarà necessario usare strumenti di pagamento tracciabili dal Fisco, come bancomat, carta di credito, assegni, bonifici.

La restrizione all’uso del contante è una norma contenuta nella legge di Bilancio approvata a dicembre dello scorso anno. Nella Finanziaria 2020 l’obbiettivo è quello di ridurre progressivamente l’uso del contante per pagamenti di beni e servizi.

Multe salatissime che andranno da un minimo di 3000 euro a un massimo di 50000 euro a seconda della gravità dell’infrazione.

Queste sanzioni varranno sia per quelli che riceveranno denaro che per quelli che effettuano il pagamento: lo stesso discorso vale anche per le donazioni e i prestiti, compresi quelli fatti tra familiari. Dobbiamo comunque sottolineare che nel caso in cui si prelevasse dal proprio conto corrente o si versasse una determinata cifra sul proprio conto, non si sarebbe soggetti ad una multa, in quanto non ci sarebbe un trasferimento di denaro tra soggetti diversi.

In estrema sintesi se il signor Rossi preleva soldi dal proprio conto corrente e li dà al signor Bianchi, e quest’ultimo li deposita sul proprio conto corrente, in linea teorica non sarebbe un reato. Però se il signor Rossi versasse il contante direttamente sul conto corrente del Signor Bianchi sarebbe soggetto ad una sanzione.

Bisogna abolire il contante?

Secondo Romano Prodi quella di pagare in contanti è un’anomalia tutta Italiana.

In sostanza per Prodi sarebbe utile tassare il contante per agevolare il pagamento con carta di credito.

Uno degli ultimi appelli arrivava da Matteo Renzi: la sua iniziativa, già accennata nel suo libro “La mossa del cavallo”, è quella di introdurre una tassa sul contante di circa il 10 – 15% con lo scopo di far ripartire l’economia in questa fase in cui l’Italia è stata messa in ginocchio.

Secondo Renzi:

Per andare verso una società senza contante, intanto c’è da decidere come si fa. Una parte di persone dice che bisogna andare con la carta di credito. Io penso che la prospettiva sia il telefonino. C’è un sacco di contante fermo da una parte, una cifra che va dai 100 ai 150 miliardi di euro. Sapete cosa vuol dire questo? Il punto fondamentale è che ci sono miliardi fermi tra cassette di sicurezza e materasso. Cioè italiani che hanno del contante perché lo zio che faceva il ristoratore o il gioielliere magari non ha rispettato tutte le regole”.

Conclusione

Il contante non è illegale, ma è diventato un mezzo di pagamento sotto osservazione. La direzione intrapresa dallo Stato italiano — e da molti altri Paesi europei — è quella di limitare l’uso del cash per favorire la tracciabilità e combattere evasione e riciclaggio. Prelevare o versare grosse somme non comporta automaticamente multe, ma occorre trasparenza, giustificazioni adeguate e attenzione per evitare sanzioni che possono essere molto salate.