Coronavirus

Massimo Galli e le sue cattive previsioni del 2022: “Nuove varianti e reinfezioni, preparati al peggio”


Cosa accadrà in questi mesi? La pandemia finirà? Ad essere “interrogato” sulla questione è lo stesso Massimo Galli, intervistato a ‘L’aria che tira’ dalla Merlino.

L’infettivologo risponde così: “Omicron circola molto e circolando molto qualche pesante prezzo ce lo fa pagare in termini di malattie gravi o peggio. Quando i numeri sono molto alti non c’è dubbio che succeda, anche se si confermasse che sia una variante meno impattante e non più buona soltanto perché ci sono meno vaccinati.

È anche l’emblema che questo virus cambia, in meno di un anno sono emerse la bellezza di tre varianti che si sono sostituite una all’altra e hanno avuto grande diffusione. Fino a che nei paesi più poveri il tasso di vaccinazione sarà così basso c’è la possibilità che il virus evolva ulteriormente, ma questa cosa può succedere anche quando riesce ad infettare molto e circolare molto come in Italia. C’è la chance che si modifichi e che continui a crearci questa catena di Sant’Antonio, con buona pace del santo, con nuove malattie e infezioni”.

Ultima questione è quella delle reinfezioni e della possibilità di contrarre nuovamente il virus: “Con Omicron spero di no e credo che non vedremo reinfezioni con lo stesso virus. Con qualcosa di diverso non lo so. Io ho sostenuto dati alla mano che i guariti avevano poche probabilità di reinfettarsi nonostante fossero più o meno vaccinati. Adesso con Omicron abbiamo un sacco di reinfezioni. Ci sono persone che al vaccino non rispondono o rispondono molto poco. La percentuale è più sensibile tra immunodepressi e fragili. Se sei vaccinato – ammonisce e conclude Galli – ti infetta, è vero, ma non è grado di ammazzarti”.

Quarta dose? Risponde Galli

Il professor Galli è scettico sull’utilità di una quarta iniezione di vaccino, soprattutto dei prodotti non aggiornati: “Gli israeliani ci stanno provando e vediamo che dati ci portano. Io ho qualche perplessità che serva una quarta dose generalizzata con i vaccini di cui attualmente possiamo disporre. Credo possa essere interessante parlarne per le persone più svantaggiate, cioè per le persone con grandi immunodepressioni e per i grandi anziani che possono avere un’immunosenescenza. In questi casi, e si è visto sulla terza dose, un’ulteriore stimolazione potrebbe aiutare. Lo scopo è quello di evitare danni maggiori come ospedalizzazioni e morti, ci sono state persone con tre vaccini che non hanno avuto risposta da questi. Purtroppo è noto che esistono”.


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