L’INPS mette a disposizione un assegno per casalinghe/i. Ecco i requisiti e l’importo
Chi si dedica quotidianamente al lavoro domestico, svolgendo mansioni fondamentali per la gestione e il benessere della propria famiglia, spesso si ritrova in una posizione svantaggiata dal punto di vista previdenziale. Questa categoria di lavoratori, per lo più composta da donne, nonostante l’impegno costante e l’evidente valore sociale della loro attività, rischia di essere penalizzata al momento della pensione. Il motivo? La mancanza di contributi versati ai fini pensionistici.
In Italia, infatti, il sistema previdenziale si basa sul principio contributivo: per maturare il diritto alla pensione di vecchiaia o ad altre prestazioni sociali, è necessario che durante la vita lavorativa siano stati versati regolarmente i contributi previdenziali. Chi lavora in ambito domestico, senza un contratto regolare né un datore di lavoro che provveda al versamento dei contributi, finisce per trovarsi fuori da questo meccanismo.
Si pensi, ad esempio, alle casalinghe e ai casalinghi che, per scelta o necessità, dedicano la propria vita alla cura dei figli, della casa e dei familiari. Anche se la loro attività è faticosa e fondamentale per l’equilibrio dell’intera società, viene considerata, dal punto di vista legale e fiscale, come “non lavorativa”. Di conseguenza, al raggiungimento dell’età pensionabile, queste persone rischiano di trovarsi senza alcun sostegno economico, salvo rare eccezioni.
A tal proposito, esiste la possibilità di iscriversi volontariamente al cosiddetto Fondo di previdenza per le casalinghe, gestito dall’INPS. Questo strumento permette di versare autonomamente dei contributi per costruirsi una pensione futura, anche in assenza di un contratto di lavoro dipendente. Tuttavia, nonostante sia un’opzione valida, è ancora poco conosciuta e spesso sottovalutata, anche perché richiede un impegno economico non indifferente, che molte famiglie non sono in grado di sostenere.
Il problema si inserisce in un contesto più ampio di riconoscimento sociale del lavoro di cura non retribuito. Le politiche sociali e previdenziali italiane faticano ancora a valorizzare adeguatamente queste forme di lavoro, che, sebbene svolte all’interno delle mura domestiche, producono benefici concreti per la collettività. Gli esperti e molte associazioni chiedono da tempo una riforma del sistema pensionistico che tenga conto anche di queste situazioni, magari prevedendo contributi figurativi per chi ha trascorso anni ad accudire figli o persone non autosufficienti.
In conclusione, chi svolge attività domestica senza un impiego formale e retribuito si trova spesso escluso dai benefici del sistema pensionistico pubblico. È quindi urgente aprire un dibattito concreto e strutturato su come garantire tutele anche a questi cittadini invisibili, riconoscendo pienamente il valore del loro lavoro e offrendo strumenti efficaci per un futuro più dignitoso.
Il Governo italiano, non ha abbandonato questa categoria di cittadini, spesso donne e madri che si sono dedicate per anni e anni alla casa, ai figli, ai mariti, poi ai nipoti, pertanto, corrisponde un assegno in loro favore anche senza aver mai svolto attività lavorativa.
Non solo donne, ma anche molti gli uomini che nel corso della vita hanno svolto solo lavori domestici, hanno diritto al sussidio.
Ci sono grosse novità per questa categoria di persone: in primis viene erogato in loro favore un assegno sociale a partire dai 67 anni, inoltre a breve, si apriranno le domande per i corsi formativi gratuiti, da seguire in via telematica, finanziati da un fondo del ministero delle Pari Opportunità, per dare loro la possibilità di formarsi senza pagare nulla e trovare impiego, visto che per anni hanno svolto solo lavori domestici e solo fuori dall’iter per la selezione presso centro impiego.
Assegno in favore di casalinghe e casalinghi
Tra le agevolazioni a cui possono attingere casalinghe e casalinghi ce n’è una erogata dall’Inps e un’altra dal ministero delle Pari opportunità
L’agevolazione erogata dall’Inps è un assegno sociale destinato sia a donne sia a uomini.
L’importo per il 2022 di questo sussidio è pari a 468,10 euro. L’importo varia in base al reddito e dello stato civile.
Per ottenere l’intero importo, il limite da non superare è di 6.085,30 annui se chi richiede l’assegno vive da solo e di 12.170,60 euro se è coniugato. Negli altri casi si ha diritto a una cifra ridotta.
Per ottenere l’agevolazione, è opportuno aver compiuto 67 anni di età.
La domanda si può fare sul portale dell’Inps, tramite contact center oppure con i patronati e gli intermediari di riferimento. Il pagamento, se si hanno i requisiti, avviene dal mese successivo a quello in cui si è presentata la domanda
L’Inps mette a disposizione anche un Fondo casalinghe e casalinghi, “rivolto alle persone che svolgono lavori di cura non retribuiti e derivanti da responsabilità familiari”. Possono iscriversi uomini e donne con età compresa fra i 16 e i 65 anni e possono versare qui i contributi per avere in futuro una pensione.
Bonus pari opportunità
L’altra agevolazione, utilizza un fondo messo a disposizione dal ministero delle Pari opportunità, e consiste in un aiuto economico offerto per incentivare la formazione, il reintegro al lavoro e l’inclusione sociale di donne e uomini che svolgono attività domestica: potranno iscriversi a dei corsi formativi gratuiti da seguire in via telematica.
Fonte: INPS
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