Salute

Importante circolare del Ministro Speranza agli italiani: “Il vaiolo delle scimmie, ecco come si trasmette e i sintomi”


In questi giorni, i mass media italiani hanno diffuso diverse voci circa la pericolosità del vaiolo delle scimmie, che sta preoccupando anche l’OMS.

Il ministero della Salute, Roberto Speranza spiega in una circolare i rischi di trasmissione del vaiolo delle scimmie per il personale sanitario a contatto con i pazienti positivi e invita la popolazione a riconoscere i sintomi, per agire tempestivamente e per isolare i pazienti positivi. 

Che cos’è il vaiolo delle scimmie?

Il vaiolo delle scimmie è una malattia zoonotica, cioè un’infezione che può essere trasmessa dagli animali all’uomo, provocata da un virus appartenente alla stessa famiglia di quello del vaiolo umano. Questa patologia, fino a poco tempo fa considerata rara e confinata a determinate aree geografiche, ha recentemente attirato l’attenzione delle autorità sanitarie mondiali a causa di diversi casi segnalati in paesi non endemici. Organizzazioni come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) e il Ministero della Salute italiano stanno monitorando con attenzione la situazione, pubblicando dati aggiornati e consigli per la popolazione. Ad esempio, l’OMS ha riportato che, al 21 maggio, i casi confermati di vaiolo delle scimmie erano 92.

Il contagio del virus avviene principalmente attraverso il contatto diretto con le goccioline di saliva (droplet) che vengono emesse durante la respirazione, la tosse o il parlare, ma anche attraverso il contatto con fluidi corporei infetti o con materiali contaminati dalle lesioni cutanee tipiche della malattia. Questo rende il virus particolarmente trasmissibile in situazioni di vicinanza stretta o contatto fisico diretto. Per questo motivo, è importante adottare misure di prevenzione, come l’uso di mascherine e il distanziamento sociale, soprattutto in caso di sospetto contagio o presenza di sintomi.

Le autorità sanitarie stanno lavorando anche per diffondere informazioni corrette e tempestive, con l’obiettivo di evitare panico ingiustificato ma allo stesso tempo sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce. Sebbene i casi attuali siano relativamente pochi, è fondamentale mantenere alta l’attenzione, soprattutto in vista di possibili evoluzioni della situazione epidemiologica. Grazie a una gestione coordinata e a un adeguato sistema di sorveglianza, si spera di contenere la diffusione del virus e di proteggere la salute pubblica in modo efficace.

Sintomi

I sintomi sono febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena e ingrossamento dei linfonodi. A distanza di 24 o 48 ore si notano le prime caratteristiche lesioni cutanee. Per accertare la positività bisogna sottoporsi ad analisi del sangue e tamponi, sia cutanei sia nasofaringei. I contatti stretti di casi verificati devono sottoporsi a un periodo di isolamento di 21 giorni.

Come ci si protegge dal virus

Per evitare la trasmissione di Mokeypox è necessario indossare i dispositivi di protezione personale monouso quali mascherina, copriscarpe, camice, guanti e visiere protettive. Nella nota diffusa dal ministero si legge che la prevenzione dell’infezione si basa infatti sulle “adeguate misure per il controllo del virus”. Il rischio di malattia per i sanitari che hanno contatti ravvicinati non protetti con i pazienti è comunque definito “moderato”.

Cura

Al momento, non esiste un protocollo di trattamento specifico per il vaiolo delle scimmie. Questo perché si tratta di una malattia causata da un virus, e come accade spesso per molte infezioni virali, le terapie mirate sono limitate. Pertanto, l’approccio principale adottato dai medici si concentra soprattutto sulla gestione dei sintomi piuttosto che su una cura diretta del virus stesso. Ciò significa che i pazienti vengono assistiti per alleviare i disturbi che la malattia provoca, come febbre, dolori muscolari, malessere generale e le fastidiose lesioni cutanee, spesso accompagnate da prurito o dolore.

Questo tipo di trattamento sintomatico può includere l’uso di farmaci antipiretici per la febbre, analgesici per il dolore e antistaminici per il prurito, oltre a consigli sulle misure igieniche per prevenire infezioni secondarie delle lesioni cutanee. Nei casi più gravi, dove le complicanze sono più importanti, può essere necessario un monitoraggio più stretto o cure di supporto più avanzate. La gestione ospedaliera può essere richiesta in presenza di condizioni critiche o di pazienti con sistemi immunitari particolarmente compromessi.

Va sottolineato che, proprio perché non esiste una terapia antivirale specifica approvata per questa malattia, la prevenzione rimane la strategia più efficace per limitare la diffusione del virus. Le autorità sanitarie raccomandano quindi di adottare comportamenti cautelativi, come l’isolamento dei casi sospetti, l’igiene accurata delle mani e l’uso di dispositivi di protezione individuale quando necessario.

Nel frattempo, la ricerca medica è impegnata a studiare possibili farmaci antivirali o vaccini efficaci, ispirandosi in parte all’esperienza maturata contro il vaiolo umano, da cui il virus del vaiolo delle scimmie deriva. Tuttavia, fino a quando non saranno disponibili trattamenti mirati, la gestione clinica si concentrerà principalmente sul sollievo dai sintomi e sulla prevenzione della trasmissione.

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