I pensionati che non presenteranno questa domanda entro la fine dell’anno perderanno fino a 155 euro
Sono molti i pensionati che non conoscono le agevolazioni che Inps concede loro, ovvero importi aggiuntivi all’assegno pensionistico.
Alcuni pensionati italiani percepiscono lo stesso importo sin da quando è scattato il loro pensionamento, altri hanno ottenuto una maggiorazione da gennaio 2023, davvero molto irrisoria.
Esistono in realtà alcune prestazioni e alcune norme che consentono di incrementare la pensione. Molti, però, nemmeno sanno di poter presentare richiesta.
155 euro in più sulla pensione: chi può fare domanda?
Pochi sanno che dal 2001 è in vigore una normativa che da diritto in molti casi alla corresponsione di somme aggiuntive sulla pensione.
Stiamo parlando dell’importo aggiuntivo.
L’importo aggiuntivo è un’erogazione supplementare alla pensione, pari a 154,94 euro, introdotta dalla legge finanziaria 2001 (art. 70, legge 23 dicembre 2000, n. 388) e riconosciuta a chi percepisce una o più pensioni con un importo complessivo non superiore al trattamento minimo e che si trovi in determinate condizioni reddituali.
Nel dettaglio, per il 2023 avranno diritto a percepire 154,94 euro in più alla fine dell’anno, i pensionati che hanno un assegno mensile di pensione fino a 524,35 (6816,55 euro annui).
Avrà diritto a un importo inferiore il pensionato con assegno mensile superiore a 524,35 euro al mese e fino a 536,27 euro. Oltre tale soglia la prestazione non si percepisce.
Come ottenere l’importo aggiuntivo
Oltre all’importo della pensione, come già anticipato, molto importante è il reddito del pensionato ed eventualmente il suo reddito cumulato col coniuge.
Per il pensionato singolo la prestazione può essere fruita a condizione che il suo reddito non superi i 10.224,83 euro. Per i coniugati, la soglia è pari a 20.49,65 euro.
L’importo aggiuntivo è assegnato automaticamente al pensionato, perché l’INPS si basa sui dati reddituali a sua disposizione, quelli comunicati dal pensionato e quelli delle banche dati.
Se il pensionato ha i giusti requisiti, può presentare domanda all’INPS. Occorre cioè presentare domanda di ricostituzione di pensione.
Tale domanda può essere presentata da soli, tramite SPID, CNS o CIE collegandosi al sito dell’INPS e accedendo all’area riservata. In alternativa, occorre farsi assistere da patronati e professionisti del campo. Senza domanda di ricostituzione, perderanno 155 euro i pensionati che trascurano questa possibilità.
Non possiedi lo Spid? Ecco come ottenerlo:
Attivare lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è ormai diventato un passaggio fondamentale per accedere a moltissimi servizi online della pubblica amministrazione, come l’INPS, l’Agenzia delle Entrate, i bonus statali o i portali regionali. Ma come si fa, esattamente, a ottenere lo SPID? Nonostante possa sembrare complicato, il procedimento è in realtà piuttosto semplice e alla portata di tutti, purché si disponga dei documenti necessari e di un po’ di pazienza.
Per prima cosa, bisogna scegliere un identity provider, ovvero uno dei gestori autorizzati a rilasciare le credenziali SPID. Tra i più conosciuti ci sono Poste Italiane, Aruba, TIM, InfoCert, Namirial e altri ancora. Ognuno di essi offre diverse modalità per registrarsi: si può fare tutto online da casa, oppure recarsi fisicamente in uno sportello abilitato, come nel caso di alcune Poste o tabaccherie convenzionate.
I documenti richiesti per l’attivazione sono pochi ma fondamentali: un documento di identità valido, la tessera sanitaria (con codice fiscale), un indirizzo email personale e un numero di cellulare attivo. Se si sceglie la modalità online, sarà necessario anche disporre di una webcam o di uno smartphone per effettuare il riconoscimento facciale tramite videochiamata, selfie o SPID già esistente (in caso di rinnovo).
Una volta completata la procedura, si riceveranno le credenziali SPID (username e password), che permetteranno l’accesso sicuro a centinaia di portali pubblici. È importante custodirle con attenzione, aggiornare regolarmente la password e abilitare l’autenticazione a due fattori, quando disponibile.
In definitiva, attivare lo SPID è un passaggio chiave per entrare nel mondo digitale in modo sicuro, veloce e riconosciuto ufficialmente, semplificando la relazione tra cittadino e pubblica amministrazione.
Fonte: INPS
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