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Gas, se la Russia chiude i rubinetti abbiamo scorte solo per 8-9 settimane. Ecco cosa potrebbe accadere il 31 Marzo


La guerra Russia-Ucraina sta determinando non pochi problemi all’Italia che, per il 40% dipende dalla fornitura del gas russo. 

Putin nelle ultime ore ha emanato un ultimatum a tutti i paesi che si riforniscono di gas nella loro Russia: il pagamento dovrà avvenire in rubli, la valuta russa.

L’Eni, Ente Nazionale Idrocarburi, ha riferito che non accetteranno questo compromesso, nessun pagamento in Rubli da parte dell’Italia. Questo potrebbe costringere la Russia a chiudere i rubinetti del gas verso la nostra Nazione, ormai definito Paese Ostile dalla Russia. 

Ma cosa accadrebbe in questo caso?

“Gas, se la Russia chiude i rubinetti abbiamo scorte solo per 8-9 settimane”

L’Europa vorrebbe un’autonomia dal gas russo (per la quale, in ogni caso, ci vorranno anni). Putin minaccia ripercussioni. E se chiudesse il gas domani? Cosa succederebbe in Italia?

Se la Russia dovesse chiudere domani il rubinetto del gas avremmo scorte per otto-nove settimane“. Lo ha detto il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani intervenuto al convengo organizzato a Brescia da Italia Viva con la presenza adi Matteo Renzi.

Come Italia abbiamo fatto errori madornali negli ultimi 20 anni e diminuito la nostra capacità di estrarre gas. Non abbiamo ridotto per essere ambientalisti, ma per aumentare le importazioni”, ha spiegato Cingolani che ha poi aggiunto: “Mi sto sentendo con gli operatori per abbassare il prezzo del gas, ma credo che si debba fare una seria riflessione e non solo italiana. Deve essere fatto un piano a livello europeo”.

Il gas russo dovrà essere pagato in rubli, altrimenti si rischia di far rimanere gli italiani senza gas.

Putin lo aveva annunciato e lo ribadisce adesso, col sigillo di una data certa, quella del 31 marzo. Mancano appena due giorni. Da aprile il gas russo sarà venduto solo a fronte di un pagamento in valuta russa e non in euro o dollari come avvenuto finora.

Le parole ufficiali del servizio stampa del Cremlino non lasciano dubbi su chi sono i cosiddetti paesi ostili: “Il governo della Federazione Russa , insieme alla Banca di Russia e alla società per azioni Gazprom, dovrebbe attuare una serie di misure per modificare la valuta di pagamento delle forniture di gas naturale ai Paesi dell’Unione Europea e ad altri Paesi che hanno introdotto misure restrittive nei confronti dei cittadini della Federazione Russa e delle persone giuridiche russe, al rublo russo”. Dopo la notizia, il rublo ha recuperato valore alla Borsa di Mosca.

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