Attualità

Draghi punta sulla scuola: vorrebbe prolungare l’anno scolastico fino alla fine di Giugno


Il nuovo presidente Mario Draghi, come già aveva annunciato, vuole puntare la sua attenzione in primis sulla scuola, visto che rappresenta il nucleo di formazione per le generazioni future che dovranno governare l’Italia.

Il futuro governo vorrebbe pertanto “rimodulare il calendario scolastico” dell’anno in corso, per recuperare i “numerosi giorni persi” e affrontare al più presto il problema delle 10mila cattedre che a inizio anno risultavano ancora vacanti: è quanto ha spiegato il premier incaricato, Mario Draghi, negli incontri con i gruppi parlamentari e di cui Agi ha dato una anticipazione, in cui ha sottolineato come “la scuola sia uno strumento da utilizzare contro i divari geografici, generazionali e di genere”, mentre “non si valorizza la formazione professionale e la ricerca, insieme allo scarso riconoscimento del merito”.

Come riferisce Adnkronos, durante le consultazioni, il nuovo premier ha riferito di voler raggiungere importanti obiettivi, uno tra questi è rivedere il calendario scolastico: i ragazzi hanno perso troppi giorni di scuola. Di qui l’ipotesi di un allungamento di un mese dell’anno scolastico fino a fine giugno.

Secondo fattore su cui punterà l’attenzione è il potenziamento del corpo docenti, in modo tale da arrivare a Settembre ben pronti ad affrontare un nuovo anno scolastico e senza che si riproponga  il problema delle cattedre vacanti e studenti che riprendono la scuola senza avere ancora i professori assegnati.

Draghi ritiene che ci sia un oggettivo disagio che gli studenti e le studentesse d’Italia hanno vissuto in questi mesi, un disagio di apprendimento ma anche psicologico. Quindi c’è un ragionamento da fare su come si può organizzare questo sostegno agli studenti e il recupero dei mesi persi”, ha riferito al termine del colloquio con la componente di Centro democratico della Camera, Alessandro Fusacchia. “Draghi ha condiviso un primo ragionamento su interventi strutturali che hanno a che fare con il calendario scolastico e con il prepararsi per tempo alla ripartenza a settembre“, ha aggiunto.

Draghi avrebbe ricordato che a inizio anno scolastico c’erano 10 mila cattedre vacanti, una situazione cui va trovata una soluzione al più presto.

Buoni propositi insomma per i nostri figli: il Premier vuol far recuperare loro giorni persi di lezione ed offrire loro una scuola adeguata alle loro esigenze, senza vuoti o malfunzionamenti.

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