Denuncia di un farmacista: “Mio figlio 18enne dopo il vaccino Pfizer ha avuto difficoltà a camminare”. Poi chiede questi immediati controlli
Bari, farmacista racconta il caso del figlio: “Dopo il vaccino, effetti collaterali da non ignorare”
In un contesto in cui il dibattito sui vaccini anti-Covid continua a essere acceso, tra certezze scientifiche e dubbi personali, arrivano anche testimonianze che suscitano attenzione e aprono riflessioni più complesse. Una di queste è quella del signor Francesco Capezzuto, un farmacista di Bari, che ha scelto di raccontare pubblicamente quanto accaduto a suo figlio, adolescente non ancora maggiorenne, dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid Pfizer.
Il farmacista ha deciso di parlare tramite un video pubblicato sui social, dove ha condiviso la sua esperienza personale non con l’intento di creare allarmismo, ma per accendere i riflettori su un aspetto spesso sottovalutato: la possibilità, seppur rara, di effetti avversi anche gravi in seguito alla vaccinazione. Capezzuto ha voluto chiarire sin da subito la sua posizione favorevole ai vaccini, ma ha sottolineato l’importanza di monitorare con attenzione i sintomi che possono insorgere nei giorni o nelle settimane successive all’iniezione, specialmente nei soggetti più giovani.
Secondo quanto riportato, il figlio avrebbe manifestato una spossatezza marcata e persistente, accompagnata da difficoltà motorie, al punto da faticare a camminare con regolarità. Il tutto si sarebbe verificato in un periodo di tempo relativamente breve dopo la vaccinazione, portando la famiglia a rivolgersi a diversi specialisti e a sottoporre il ragazzo a esami diagnostici per escludere patologie pregresse o altre cause indipendenti dal vaccino.
Capezzuto, forte della sua esperienza professionale nel settore farmaceutico, ha deciso di rendere pubblica la vicenda non per sconsigliare la vaccinazione, ma per lanciare un appello alle istituzioni sanitarie: “Serve più attenzione, più ascolto, e soprattutto trasparenza. Non possiamo ignorare quei casi che, anche se minoritari, lasciano un segno profondo nelle famiglie coinvolte”, ha dichiarato nel suo messaggio.
Il farmacista ha inoltre sottolineato come spesso, in presenza di sintomi poco chiari, le famiglie si trovino disorientate e senza riferimenti precisi, tra lungaggini burocratiche e mancanza di linee guida chiare su come procedere in caso di sospetta reazione avversa. “Non chiedo di fermare la campagna vaccinale, ma che venga affiancata da un sistema di monitoraggio più efficiente, capace di intercettare anche i segnali più lievi”, ha affermato.
La vicenda del giovane pugliese ha inevitabilmente trovato spazio anche tra i sostenitori della libertà di scelta vaccinale, ma Capezzuto ha ribadito di non volersi associare a movimenti ideologici o negazionisti. Il suo scopo, ha ribadito, è esclusivamente quello di dare voce a un’esperienza personale nella speranza che serva a migliorare il sistema di farmacovigilanza e a offrire maggiori tutele alle famiglie.
Il caso in questione, come altri simili documentati a livello nazionale e internazionale, solleva un quesito fondamentale: come si può garantire una campagna vaccinale efficace e sicura, che tenga conto non solo dei dati statistici, ma anche delle storie individuali? La scienza, è bene ricordarlo, riconosce l’esistenza di effetti collaterali rari ai vaccini, motivo per cui esistono sistemi ufficiali per la segnalazione e la valutazione degli eventi avversi. Tuttavia, proprio l’ascolto di queste testimonianze può contribuire a rendere il sistema più vicino alle persone, più umanizzato e meno percepito come distante.
L’invito del signor Capezzuto, in ultima analisi, è quello di un padre e di un professionista che ha scelto di parlare non contro, ma per: per più consapevolezza, per un sistema sanitario più attento e per una comunicazione che non minimizzi, ma che integri ogni voce nella costruzione di una sanità realmente partecipata e informata.
La denuncia del farmacista
L’uomo ha infatti scoperto cosa c’è dietro la spossatezza prolungata accusata dal ragazzo. “Mi sento in dovere da genitore prima e da farmacista poi di informare giovani e meno giovani su quanto successo a mio figlio quasi 18enne – ha esordito su Facebook Francesco Capezzuto -. Dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino Pfizer, ha accusato a distanza di tre giorni, fortissima spossatezza, tanto da avere difficoltà a camminare”.
Sono molti i soggetti che riferiscono di aver avuto strani effetti collaterali dopo il vaccino pertanto, il signor Capezzuto ha voluto proseguire le indagini si è rivolto ad un suo amico medico per eseguire dei controlli.
“Grazie al mio amico abbiamo fatto un controllo di un enzima cardiaco, a cui, sinceramente, non avrei mai pensato. La troponina. Questo insieme ad altri, evidenzia la presenza di eventuale miocardite, patologia da non sottovalutare”.
Si tratta infatti di un’infiammazione del tessuto muscolare del cuore che tende a colpire più spesso i giovani. “Spesso – spiegano i medici – può decorrere quasi inosservata, frequentemente guarisce senza esiti, ma qualche volta può presentarsi in forma molto grave e mettere in pericolo la vita. Da qui l’appello del farmacista che chiede di “sollecitare controlli simili, qualora si presenti spossatezza prolungata, con tendenza al peggioramento”.
Dopo questa scoperta fatta a proposito degli effetti collaterali che hanno colpito il figlio, che si era sottoposto al vaccino Pfizer, il farmacista ha lanciato un appello per “sollecitare controlli simili, qualora si presenti spossatezza prolungata, con tendenza al peggioramento”. Per avvalorare la sua tesi il signor Capezzuto ha anche citato i dati di diversi studi scientifici segnalando: “Uno in particolare evidenzia con chiarezza tale effetto, in soggetti maschi tra i 16 e i 18 anni, dove la statistica parla di un caso ogni 3000. Degno quindi di nota”.
Primi a lanciare l’allarme sulla miocardite e pericardite legate a Pfizer e Moderna era stata Israele che aveva registrato 148 casi, tra dicembre e maggio, in giovani dall’età tra i 16 e i 19 anni. E di questi il 95 per cento aveva riportato sintomi lievi.