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Coronavirus, Renzi insiste: “Riapriamo tutto, le fabbriche prima di Pasqua, non possiamo aspettare che passi l’emergenza”


Il senatore e leader di Italia viva Matteo Renzi è ancora molto convinto che si sta facendo qualcosa di sbagliato, che affonderà ulteriormente l’Italia nella povertà.

Le sue parole sono molto chiare: ribadisce in molte sue interviste che serve un piano per far ripartire le attività produttive, ferme per l’emergenza coronavirus: “Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua. Poi il resto. I negozi, le scuole, le librerie, le chiese. Serve attenzione, serve gradualità. Ma bisogna riaprire”.
Questo virus ci farà ancora male. Non per settimane, per mesi e mesi. Il vaccino non c’è e se andrà bene torneremo ad abbracciarci tra un anno, se andrà male tra due…“.




Questa è la situazione di grande allarme messa in evidenza ancora una volta dal leader di Italia viva, in una lunga intervista ad ‘Avvenire‘, che chiede di riaprire entro Pasqua le fabbriche, e poi le scuole, i negozi, le chiese e le librerie. Per l’ex segretario dem gli italiani dovrebbero imparare a convivere con il virus.

L’ex premier ha affermato: “Riapriamo. Perché non possiamo aspettare che tutto passi. Perché se restiamo chiusi la gente morirà di fame. Perché la strada sarà una sola: convivere due anni con il virus”.

Per Matteo Renzi “bisogna consentire che la vita riprenda. E bisogna consentirlo ora. Sono tre settimane che l’Italia è chiusa e c’è gente che non ce la fa più. Non ha più soldi, non ha più da mangiare. I tentacoli dell’usura si stanno allungando minacciosi specialmente al Sud. Senza soldi vincerà la disperazione e si accende la rivolta sociale. I balconi presto si trasformeranno in forconi; i canti di speranza, in proteste disperate“.

“Serve un piano per la riapertura e serve ora. Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua. Poi il resto. I negozi, le scuole, le librerie, le chiese. Serve attenzione, serve gradualità. Ma bisogna riaprire“.

E bisogna riaprire anche le scuole: “Bisogna garantire gli esami: il sei politico fa male. I ragazzi hanno il diritto di essere valutati e il governo ha il dovere di permetterlo. E allora faccio una proposta concreta: si torni a scuola il 4 maggio. Almeno i 700mila studenti delle ‘medie’ e i due milioni settecentomila delle ‘superiori’. Tutti di nuovo in classe dopo aver fatto un esame sierologico: una puntura sul dito e con una goccia di sangue si vede se hai avuto il virus”.





Ogni tipo di richiesta di denaro va sospesa: tasse, affitti, mutui. Chi è stato chiuso regge se gli elimini le scadenze o se gli offri una straordinaria iniezione di liquidità. È la sola strada: lo Stato deve dare garanzie alle banche e le banche devono garantire liquidità. Senza chiedere modulistiche infernali, deve bastare un modulo di richiesta sulla base del fatturato dell’anno prima e la garanzia dello Stato”.

Quindi Renzi si scaglia contro il governo: “Il governo ha bloccato le libertà di sessanta milioni di italiani ma non è stato capace di bloccare il virus della burocrazia. Il ‘Cura-Italia’ è un incomprensibile fiume di parole. Le autocertificazioni per spostarsi cambiano ogni giorno: facciamo un’autocertificazione in meno e un tampone in più. In momenti così la vita della gente va resa semplice, non complicata, in momenti così la burocrazia non può vincere sulla Costituzione”.





E aggiunge: “Abbiamo anche il dovere di immaginare una strada per far emergere le sacche di ‘irregolarità’ e di immaginare anche per queste precise garanzie. Penso ai lavoratori in nero a cominciare dalle badanti fuori regola e penso agli immigrati regolari che chiedono cittadinanza. Facciamo emergere la verità. E diamo cittadinanza a chi lavora“.


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